Potevo, trovandomi a Terre di Vite, non approfittare per ritagliarmi un paio d’ore prima dell’inizio dell’evento e fare una visita a Gabriele Ronzoni? Direi che era un’occasione ghiotta, visto che Casalpriore è fra le aziende che hanno partecipato con i suoi eccellenti Lambruschi.
Terre di Vite, nato nel 2009 dalla fervida mente di Barbara Brandoli dell’associazione Divino Scrivere, si è svolto il 7 e 8 novembre 2015 al Castello di Levizzano Rangone, a due passi da Modena. Qui ho incontrato Gabriele con sua moglie e ho sentito subito il desiderio di andare a vedere dove nascono i suoi vini. Così la mattina di domenica, approfittando dell’inizio della kermesse alle ore 11, ci siamo dati appuntamento alle 9 alla prima uscita della Verona-Brennero, per Campogalliano.
Da lì abbiamo fatto un percorso per strade secondarie fino a raggiungere il podere circondato dai vigneti, nel comune di Stiolo di San Martino in Rio (RE). La prima cosa che ho notato era che molti filari avevano al loro interno varietà di vite differenti, tanto che si vedevano chiaramente le diverse colorazioni e forme delle foglie (di grappoli ormai non ce n’erano quasi più).
Casalpriore, Gabriele Ronzoni |
E infatti Gabriele mi ha spiegato che nelle sue vigne dimorano piante di età differenti di lambrusco salamino, lambrusco maestri, lambrusco di Sorbara, lambrusco oliva e ancellotta, alcune di queste superano i 100 anni. Circa due ettari e mezzo, che si possono ammirare intorno al casale ottocentesco che Gabriele sta mano a mano ristrutturando.
Gabriele ha rilevato l’azienda nel 1987 e lavora in regime biologico, mentre mi racconta delle sue viti e della storia del lambrusco in queste zone, sprigiona l’entusiasmo di un ragazzo, i suoi vini sono una bella espressione di questo entusiasmo e mi sembra giusto raccontarveli.
Lambrusco Biologico Frizzante
Se c’è una cosa che non manca a questo Lambrusco è la capacità di produrre eccitazione in chi lo osserva, merito indubbio della bellissima spuma rossa che manifesta una volta versato nel calice e del coloro rubino violaceo brillante che ha pochi eguali nel mondo del vino.
Accostato al naso rimanda piacevoli note floreali di viola, ciclamino, rosa e magnolia, per poi lasciare spazio ad un fruttato fresco che ricorda il succo di mirtillo, l’amarena, il lampone e sprazzi di melagrana.
Accostato al naso rimanda piacevoli note floreali di viola, ciclamino, rosa e magnolia, per poi lasciare spazio ad un fruttato fresco che ricorda il succo di mirtillo, l’amarena, il lampone e sprazzi di melagrana.
Ma è il sorso a intonare il la, puro piacere, meno male che siamo attorno agli 11 gradi alcolici perché un vino così è pericoloso già gustato da solo, figuriamoci a tavola, magari di fronte a un panino con la coppa aromatizzata o ad un piatto di mezze maniche condite con cubetti di mortadella scottata in padella, pinoli, ceci e semi di sesamo.
Il vino è ottenuto da uve lambrusco salamino, maestri, sorbara e ancellotta, allevate con metodo biologico, subisce una breve macerazione a contatto con le bucce e svolge la fermentazione in autoclave.
Stiolo Rosso Frizzante
Questo è il nome che avrà a partire dalla prossima primavera questo Lambrusco che, per ora, non ha ancora la propria etichetta. Si tratta, quindi, di un’anteprima, si differenzia dall’altro vino perché qui la fermentazione avviene in bottiglia a contatto con le bucce e le uve sono in maggioranza lambrusco di Sorbara, con una quota di lambrusco oliva e ancellotta. Teoricamente potrebbe essere considerato uno spumante, ma la pressione atmosferica rimane di 2,5, quindi è da annoverarsi fra i vini frizzanti.
Il colore nel calice è piuttosto simile, accostato al naso sembra ancora più marcato dalle note floreali, mentre il frutto ricorda più il lampone, la fragolina di bosco e la ciliegia di Vignola.
Al palato spicca la vena acida, l’impressione è di un Lambrusco con capacità evolutive, che avrà una crescita ulteriore nei prossimi 6-12 mesi, diverso dagli altri per una maggiore austerità espressiva, zero residuo zuccherino, un impatto progressivo e a tratti affascinante, una leggera speziatura accompagna il piacevolissimo finale. Quasi contemplativo, di una profondità che si affaccia timidamente, come se temesse di essere frainteso, in fondo è “solo” un Lambrusco…
Il colore nel calice è piuttosto simile, accostato al naso sembra ancora più marcato dalle note floreali, mentre il frutto ricorda più il lampone, la fragolina di bosco e la ciliegia di Vignola.
Al palato spicca la vena acida, l’impressione è di un Lambrusco con capacità evolutive, che avrà una crescita ulteriore nei prossimi 6-12 mesi, diverso dagli altri per una maggiore austerità espressiva, zero residuo zuccherino, un impatto progressivo e a tratti affascinante, una leggera speziatura accompagna il piacevolissimo finale. Quasi contemplativo, di una profondità che si affaccia timidamente, come se temesse di essere frainteso, in fondo è “solo” un Lambrusco…
Casalpriore è in via Bellini, 8 – Campogalliano (Mo) – Tel. 059.526915 www.casalpriore.it –info@casalpriore.it
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