In tempi di austerità persino il vino viene centellinato all'Eliseo. L'obiettivo è ridurre il budget del palazzo presidenziale a 100 milioni di euro entro il 2015 contro i 101 milioni di euro attuali, tra ulteriori tagli al personale e alle spese di funzionamento. Così, persino il vino è bevuto fino all'ultima goccia: per non dovere gettare le bottiglie aperte e non finite durante i ricevimenti, il sommelier di palazzo si è dotato di tappi speciali che permettono di conservare il contenuto fino al pasto successivo. Secondo le cifre del deputato René Dosiere, specialista delle finanze dello Stato, l'Eliseo spende oggi circa 250.000 euro l'anno in vino, una cifra che sarà sicuramente rivista al ribasso nei prossimi anni. Lo scorso maggio la presidenza aveva messo all'asta 1.200 bottiglie di vino pregiato, cioè un decimo della sua cantina, per sostituirle con vini meno costosi e versare il ricavato eccedente della vendita (che ha totalizzato circa 300 mila euro) nelle casse dello Stato.
Le spese della presidenza francese, secondo quanto rende noto radio Europe 1, sono già diminuite di 11 milioni di euro rispetto al 2011. Dall'inizio del suo mandato nel maggio del 2012 infatti, il presidente Francois Hollande ha ridotto l'organico dell'Eliseo da 882 a 836 dipendenti, cioè 46 persone in meno, e anche il suo gabinetto è passato da 52 a 40 membri. In questa corsa al risparmio, la presidenza sta pensando di fare pagare l'affitto a partire dal 2015 ai suoi 62 dipendenti che sono alloggiati gratuitamente in un palazzo vicino.
Nel mirino ci sono anche gli spostamenti del capo dello Stato all'estero, con hotel meno lussuosi e delegazioni al seguito meno numerose. In particolare sono solo 10 persone e non più 15 come all'epoca del suo predecessore Nicolas Sarkozy a preparare una visita di Stato ufficiale viaggiando in classe economica e non più in business, e soggiornando in alberghi di classe media.
Il costo del tradizionale viaggio all'Onu costa ormai 800 mila euro contro il milione di un tempo, quello di un vertice europeo viene la metà mentre quello di un incontro franco-tedesco è ridotto di un quarto.
Grazie a una buona gestione delle spese di cancelleria si sono inoltre potuti risparmiare ben 170.000 euro l'anno. Tra le altre operazioni anti-crisi: videoconferenze al posto dei lunghi spostamenti in aereo, meno auto blu, e supermercati low-cost.
Fonte: Ansa. Articolo di Aurora Bergamini
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