A Il Sorì si sta sempre bene, non solo perchè questa bottega eno-gastronomica dà luce ad un quartiere come San Lorenzo ma, soprattutto, perchè Pasquale "Paki" Livieri è un appassionato come noi e quando organizza una degustazione, stavolta in collaborazione con EnoRoma, è sempre un successo.
Paki all'azione! |
Il nome del locale, che si ispira chiaramente al Piemonte, non poteva non richiamare una serata a base di Barolo, era tanto che gliela chiedevo e, così, eccomi accontentato con una piccola grande verticale di Barolo "Vigna Fossati" di Dosio Vigneti.
Fondata nel 1974 da Beppe Dosio e situata sulle colline di La Morra, l'azienda oggi si estende per circa 15 ettari di vigneti (più cinque in affitto) situati nei comuni di La Morra e Barolo, in cru storici quali Fossati, Serradenari e Nassone coltivati sotto la supervisione dell'enologo Marco Dotta.
Il Cru Fossati, in particolare, è situato nel Comune di Barolo, ha un'altezza media di 350 metri s.l.m. con esposizione Sud-Est ed è caratterizzato da un terreno ricco di marne azzurre dove sono piantate viti con una media di 55 anni di età.
Gianpiero Morbello, attuale proprietario dell'azienda che ha rilevato nel 2010, ci ha portato in degustazione quattro annate di Barolo Vigna Fossati: 2007, 2003, 1999 e 1993.
Gianpiero Morbello |
Barolo Vigna Fossati 2007 - Dosio Vigneti: il vino si presenta molto chiuso, trincerato in un mezzo mutismo che sa più di ripicca che di tratto caratteriale. Solo il tempo scalfisce il suo manto olfattivo che, gratta gratta, si rivela molto crudo e terroso. Al sorso la componente acida riesce a smorzare solo in parte un tannino ancora da smussare segno evidente che questo Barolo, a mio gusto, è ancora troppo giovane e, se proprio va bevuto, sarebbe importate abbinarci qualcosa di veramente sanguinolento. Bistecca di brontosauro andrebbe bene! Affinamento: 40 mesi in botti di rovere di Slavonia da 25 HL e successivi 12 mesi in bottiglia.
Barolo Vigna Fossati 2003 - Dosio Vigneti: dopo un 2002 dove quasi nessun produttore ha dato vita a nebbiolo di qualità, la 2003 si presenta come un'annata dove non era prevista la parola sbagliare visto che nessuno in zona poteva permettersi due millesimi senza Barolo. I risultati di questo lavoro "preventivo" si sono visti anche in questo vino che risulta solare senza appesantimenti con ventaglio aromatico che va dalla viola passita fino ad arrivare al balsamico e al tabacco trinciato. Bocca sicuramente maschile con un tannino graffiante che, a differenza del Barolo precedente, non è corroborato da una sferzante acidità. La mancanza di questa coesione non lo rende, a mio giudizio, di grande prospettiva per cui è meglio berselo oggi. Non ve ne pentirete! Affinamento: 40 mesi in botti di rovere di Slavonia da 25 HL e successivi 12 mesi in bottiglia.
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