Cambia la location, quest'anno traslocata nelle sale dell'NH Hotel, cambia il nome dell'evento, da Vini Naturali a Vignaioli Naturali, ma il succo rimane sempre quello: grande successo e grande selezione di vini e produttori.
All'interno delle affollate e calde sale dell'albergo sono riuscito a valutare con calma solo una parte dei vini che erano proposti in degustazione, troppa gente, spesso maleducata che ti spintona, e troppo il caldo che dopo due ore ha trasformato le sale in una sorta di sauna per rettili.
Questa premessa andava fatta perchè sicuramente avrò tralasciato nei miei appunti qualche "chicca" che altri avranno bevuto facendomelo notare..
Molti i vini interessanti bevuti ma relativamente pochi quelli che mi hanno conquistato il cuore per cui, ladies and gentleman, ecco a voi gli Oscar "Naturali" di Percorsi di Vino!!!
Miglior Vino Rosso
AR.PE.PE Sassella Rocce Rosse Riserva 2001: no, dico, cosa volete dirgli ad un vino del genere? Splendido esempio di nebbiolo della Valtellina, è un concentrato di eleganza e profondità dove mineralità, senzazioni iodate e agrumate trovano la massima ispirazione. Al sorso è lungo, intenso, setoso. Un esempio per molti.
Miglior Vino Bianco Estero
In questo caso devo dividere la categoria perchè non posso tralasciare i grandi Riesling della Mosella di un produttore che, devo ammettere, non conoscevo: Karl Erbes. Notevole tutta la gamma di vini portati a Roma ma il suo Urziger Wurzgarten Riesling Spatlese 2004 ha messo d'accordo davvero tutti. C'è anche chi ha chiesto a Erbes asilo etilico presso le sue cantine...
Miglior Vino Bianco Italiano
In questo ambito il discorso si fa più difficile, non c'è un vero campione ma tanti grandi talenti. Il Fiano di Avellino 2011 di Picariello promette un grande bene anche se troppo giovane per poterlo definire correttamente, I Clivi con il Brazan Riserva 2001 hanno la meglio su qualunque altro Tocai degustato durante l'evento, Nino Barraco con il Catarratto 2011 ti regala un pezzo della sua Sicilia più vera mentre La Visciola, unica azienda del Lazio presente, col Donna Rosa 2011 (100% passerina) ricorda al mondo che questo vitigno non è nato solo per fare battute da caserma. In tutto questo bailamme, secondo me, entrano a gamba tesa due verdicchi di grande personalità. Il primo è il Verdicchio di Jesi "Gli Eremi" Riserva 2010 La Distesa, il vino della maturità di Corrado Dottori che in altre annate non mi aveva convinto al 100%. L'altro verdicchio che vorrei segnalare è il San Paolo Riserva 2009 Pievalta, un Castelli di Jesi leggiadro e profondo al tempo stesso che premia il lavoro di Alessandro Fenino.
Miglior Vino Rosato
Senza nessun dubbio è il Rosato 2011 di Bonavita, un compendio di mediterraneità e freschezza che, anno dopo anno, dà ragione a Giovanni Scarfone che crede molto in questa tipologia di vino e, proprio per questo, si danna l'anima per farlo sempre più buono.
Miglior Vino Spumante
Ce ne erano tanti di vini mossi in giro per le sale, molti blasonati, qualcuno incomprensibile, uno assolutamente schietto e sincero come il "Ripa di Sopravento" di Vittorio Graziano, vino bianco a rifermentazione spontanea composto da un mix di cinque uve autoctone il cui nome, per alcune, è ignoto per la maggior parte dei comuni mortali. Il Ripa di Sopravento non è un vino memorabile, lo ammetto, ma è talmente territoriale e lineare che per un attimo di tira via dalla bolgia dantesca dell'NH Hotel per portarti sull'uscio della cantina di Vittorio. Meritato elogio alla semplicità.
Miglior Vino Non Protagonista
Tanti contendenti ma la palma del vincitore va alla Malvasia 2007 Čotar per la seguente motivazione: vino di grande eleganza e personalità, il produttore riesce ha creare un vino macerato senza alcun tipo di pesantezza. Un fabbro dalle mani di fata.
Miglior Vino Dolce
Paola Lantieri con la sua straordinaria Malvasia delle Lipari Passito vince per manifesta superiorità. Ti porta il profilo dolce dell'Isola di Vulcano e non vuoi ringraziarla pubblicamente?
Miglior Produttore
Senza offesa per nessuno ma, a prescindere dalla bontà del loro Brunello di Montalcino 2005, Florio Guerrini e sua moglie sono talmente gentili ed eleganti verso tutti, dall'enotecario famoso al semplice passante, che rappresentano un esempio per tutti. Signori si nasce!
Miglior Nome per un vino
Il DOMMINKIO dell'azienda siciliana Bonaccorsi vince a mani basse. Il vino, la cui etichetta fa riferimento al soprannome dato ad un sacerdote, è anche molto buono. Un sorso dissacrante in tutti i sensi.
Miglior vino in crescita
Il Nero d'Avola di Nino Barraco lo ricordo buono ma questa 2011 è incantevole, ha una struttura e un'acidità che si mangiano i 15° di alcol e ti restituiscono un sorso piacevole e leggero. A tavola finito in un amen.
Vino dall'ottimo rapporto q/p
Il Grifalco 2004 di Cecilia Naldoni Piccin è un piccolo grande Aglianico del Vulture. Oggi penso sia al massimo della sua espressione e della sua eleganza. A un prezzo piccolo piccolo bevete alla grande grande.
Il vino che non ho capito
Il Tardive di Marco Sara, da uve tocai friulano vendemmiate tardivamente, mi ha fatto capire che, forse, il tocai è meglio lasciarlo secco. Viene meglio e ha più personalità. Peccato che non ho fatto in tempo a degustare il suo Picolit che mi dicono essere fenomenale.
Vino col rapporto q/p da rivedere
I vini di Casa Caterina sono molti buoni, per carità, ma come ogni spumante della Franciacorta ha un prezzo che mi trattiene dal comprarlo. A quasi trenta euro viro le mie scelte verso altri lidi.
Vino peggiore della giornata
Mi spiace Maule ma il tuo Sassaia 2011 aveva un'acetica fuori controllo. Non è la prima volta che mi capita per cui....
Nessun commento:
Posta un commento