Sarebbe un ex dipendente il responsabile dell'atto vandalico compiuto
nei giorni scorsi nelle cantine della ditta vinicola Case Basse di
Montalcino (Siena), quando ignoti hanno versato nelle fogne 600
ettolitri di Brunello, danneggiando irreparabilmente la produzione
dell'azienda guidata da Gianfranco Soldera. L'uomo, Andrea Diggisi,
avrebbe compiuto l'atto vandalico per vendetta dopo essere stato
licenziato.
Fonte: TGCOM
Aggiornamento da Il Corriere Fiorentino
Aggiornamento da Il Corriere Fiorentino
Avrebbe agito per vendetta l'ex
dipendente dell'azienda vinicola Case Basse di Montalcino, arrestato con
l'accusa di aver fatto finire nelle fogne 600 ettolitri di Brunello
prodotto dalla stessa impresa per cui aveva lavorato. È quanto si spiega
in una nota dei carabinieri del comando provinciale di Siena il cui
nucleo investigativo, insieme ai colleghi di Montalcino, ha effettuato
ieri sera l'arresto, in esecuzione di misura cautelare disposta dal gip
senese Bruno Bellini, per il reato di sabotaggio.
L'arrestato, un romano di 39 anni, A.D.,
già conosciuto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio,
spiegano sempre i militari, sarebbe stato «mosso da vecchi rancori» nei
confronti del suo ex titolare: tra i motivi, «quello dell'aver preferito
un altro dipendente nell'assegnazione di un alloggio di pertinenza
dell'azienda». La scoperta dell'atto vandalico risale al 3 dicembre
scorso: chi ha agito, dopo essere entrato nella cantina di Case Basse,
aveva aperto i rubinetti delle botti facendo defluire nelle fogne 600
ettolitri di Brunello, distruggendo l'intera produzione di vino dal 2007
al 2012. Le indagini, coordinate dal pm Aldo Natalini, inizialmente si
erano indirizzate su varie ipotesi investigative «per poi convergere su
quella che ha portato all'arresto dell'odierno indagato nei cui
confronti venivano raccolti molteplici e concreti elementi di
responsabilità in ordine al contestato reato di sabotaggio». Maggiori
particolari saranno resi noto in una conferenza stampa in programma alle
11 al comando provinciale dei carabinieri a Siena.
“Desideriamo
infine ringraziare le forze dell’ordine – concludono – per la celerità e
competenza con cui hanno portato a termine le indagini, dissipando così
ogni lettura tendenziosa dei fatti e ridando serenità al territorio che
da sempre presidiano con grande efficienza”.
L'intervento del sindaco di Montalcino e del Consorzio
In
merito alle indagini sull’atto vandalico che ha colpito duramente
Gianfranco Soldera e l’Azienda Case Basse, il sindaco di Montalcino
Silvio Franceschelli e il presidente del Consorzio del Vino Brunello di
Montalcino Fabrizio Bindocci – a nome di tutto il Consiglio di
Amministrazione del Consorzio – sottolineano come “ad oggi le evidenze
presentate dalle forze dell’ordine confermano quanto già espresso dal
Consorzio e dai rappresentanti istituzionali della comunità montalcinese
e cioè che si sia trattato di un atto vile ed inqualificabile
totalmente estraneo alla cultura ed ai valori del territorio
montalcinese che a sua volta ne è stato vittima indiretta in quanto
colpendo una delle sue eccellenze più conosciute di fatto ha danneggiato
tutto il sistema dei produttori”.
“Ciò
– prosegue Bindocci – mi porta anche a ribadire la nostra condanna di
coloro che, a vario titolo, in modo cosciente e del tutto arbitrario,
hanno voluto ricondurre quanto accaduto ad ipotesi criminali o vendette
tra produttori, danneggiando consapevolmente l’immagine di Montalcino e,
con essa, di uno dei più prestigiosi prodotti del Made in Italy nel
mondo”
Per
il sindaco Franceschelli e il Presidente Bindocci “questo ovviamente
non diminuisce la gravità della vicenda che, al di là di letture
fantasiose e strumentali di cui nelle sedi opportune si chiederà conto,
rimane un atto inaccettabile che ha colpito duramente un produttore
stimato e conosciuto come Gianfranco Soldera, cui confermiamo tutta la
solidarietà dei produttori, solidarietà che da sempre rappresenta un
grande valore di questo territorio”.
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