Ieri, andando sul sito di VinNatur, ho letto tra le news che l'associazione ha deciso di analizzare, con metodo a campione, i prodotti dei loro associati presenti a "Villa Favorita 2011".
La sorpresa viene quando si legge che"..... le analisi svolte hanno visto la ricerca di 88 principi attivi di pesticidi (ossia la totalità dei prodotti chimici in commercio che vengono utilizzati per la cura del vigneto), le quantità di anidride solforosa (conservante per eccellenza del vino) ed il residuo di Rame metallo.
In particolare, su un totale di 132 campioni analizzati 110 sono risultati completamente esenti da ogni tipo di pesticida, mentre i restanti 22 presentano 1 solo principio attivo e in qualche caso più di uno.
L'analisi dell'anidride solforosa totale (metodo per distillazione) ha evidenziato che 35 vini risultano avere meno di 10 mg/l di anidride solforosa (la legge permette in questi casi di apporre in etichetta la dicitura “NON CONTIENE SOLFITI”), i restanti 97 vini sono al di sotto dei 70 mg/l con poche eccezioni che superano questo livello, quindi con valori ben al di sotto della media dei vini convenzionali.
Il monitoraggio del Rame residuo ha evidenziato, con grande soddisfazione, che nel complesso, tutti I vini non superano il valore di 0,5 mg/l ; risultato ottimo considerando che il valore limite per legge è di 2,0 mg/l.
Vediamo ora nel dettaglio i risultati delle analisi:
- Totale vini aventi residui di pesticidi: 22, di cui 12 italiani, 5 francesi e 5 sloveni
- Numero di principi attivi riscontrati: 17 vini aventi un solo principio attivo, 3 aventi tre principi attivi e due aventi quattro principi attivi.
- Media di mg/kg (milligrammi su un chilo) di residui riscontrati sui 22 campioni: 0,076 mg/kg (la normativa europeo prevede in media un limite di 0,800 mg/kg)
- Principi attivi riscontrati: 16 di cui 13 fungicidi sistemici e 3 insetticidi. I più rilevati sono il Fenexamid (fungicida antibotritico) ed il Pirimetanil (fungicida antioidico).
Nonostante le spiegazioni di VinNatur che parla di possibili problemi di deriva (inquinamenti da vigneti limitrofi) o da uve acquistate e non gestite direttamente dal produttore (allora il problema è semmai il controllo dei tuoi fornitori), io comunque mi sento "tradito". Non da VinNatur che, in assenza di motivazioni plausibili, coerentemente estrometterà il socio "infedele", ma dal movimento "naturale" in generale che dovrebbe prevenire anzichè curare.
I 22 vini "diversamente Bio" non saranno certamente gli unici in commercio per cui la mia proposta è: si entra nel giro solo se meritevoli e questo implica una credibilità accertata preventivamente sia a livello chimico che morale.
Essere tanti, in questi casi, non significa essere forti perchè nel gioco di squadra la stronzata di uno diventa la stronzata di tutti e il famoso giocattolo, per dirla alla Mattiacci, rischia davvero di rompersi.
Ah, se ricordo le parole di Gravner..
7 commenti:
E' già un buon segno che l'associazione abbia deciso di procedere alla verifica con campionatura sui vini degli associati. E' bene che prima di estromettere o inserire qualcuno procedano a varie verifiche incrociate, va da sè... Sono i giusti assestamenti di un'associazione in crescita e che attualmente fa "moda".
Per carità ottimo segno ma non sarebbe meglio "testare" i vini prima? A me l'autocertificazione non è mai piaciuta, soprattutto in Italia
il problema, secondo me, è che ancora non esiste una definizione esatta di "vino naturale" e di conseguenza una legislazione.
i campioni sono stati raccolti (anche) il lunedi' quasi in orario di chiusura rassegna. non so se siano stati raccolti anche in precedenza, ma mi sembra sensato raccogliere i dati dei vini che si stanno presentando e non farsi inviare (solo) campioni da analisi pre-evento.
io parlavo di analisi e verifiche prima di far parte di VinNatur o di altri movimenti.
Prima di far parte di VinNatur,indispensabile è il buon senso da parte del produttore. Non ha senso certificarsi biologico e avere i terreni a 100 metri dall'autostrada,o anche essere in collina ma avere il vicino che usa pesticidi (che quindi invaderanno anche i terreni vicini). Non ha senso limitare i contenuti di S02,rame e zolfo e poi intervenire in cantina con coadiuvanti e prodotti vari per acidificare o disacidificare i mosti,o usare prodotti flocculanti o/e caseine per chiarificare !!!
Sono ben felice che sia nata questa interessante discussione. Per fare chiarezza rispondo ora ad alcuni quesiti emersi.
I campioni sono stati prelevati durante entrambe le giornate di Villa Favorita 2011 in modo casuale tra i vini in degustazione presentati dalle aziende.
Da quest'anno, ogni azienda che aspira a far parte dell'associazione oltre ad essere valutata da una commissione di assaggio che, come da consuetudine, degusterà alla ceca i vini, verrà sottoposta alle analisi dei pesticidi. E' il primo anno che viene eseguita questa analisi "preventiva" poichè trattasi di un lavoro costoso (oltre 100,00 euro a campione) e non sempre esaustivo. L'azienda in esame infatti potrebbe essere al momento in fase di conversione; per questo per noi conta sempre di più l'esame organolettico e l'onestà del produttore! Ogni anno chiedono di entrare in VinNatur circa 50 aziende, circa un terzo delle quali non viene accettata per mancanza di personalità e coerenza con il nostro manifesto.
Non vogliamo essere un'associazione punitiva ma formativa nei confronti dei giovani produttori. Per questo solo quest'anno, dopo tre anni di analisi, ci permettiamo di "espellere" alcuni produttori che non dimostrano negli anni una sensibilità in miglioramento verso il naturale.
Il nostro lavoro non si ferma qui; in campagna si studiano metodi alternativi a rame e zolfo (vedi post su www.vinnatur.it) in cantina si prediligono vinificazioni senza solfiti ma anche senza altri additivi o chiarificanti (compresi quelli di origine bio).
Alessandro Maule per VinNatur
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