Il Vinòforum a Roma non riesce proprio a piacermi. No!

 
Modalità enosnob incazzato accesa

Vinòforum non fa per me, più ci metto piede e più mi dico che, per il vero appassionato, questa fiera estiva romana non ha senso tranne piccole e rare eccezioni (di cui dirò successivamente).
Cosa non mi piace? Anzitutto, e l’ho scritto anche lo scorso anno, più che una manifestazione sul vino mi sembra una sorta di area per lo struscio serale dove aspiranti Veline con tacco dieci sono continuamente pedinate da orde di omaccioni mezzi sbronzi. Vabbè, poco male se si bevesse decentemente e si facesse reale cultura enoica. 


E qua casca l’asino.

La cosa più deprimente di Vinòforum è la quasi totale assenza dei produttori perché tutti gli stand sono in mano alle agenzie di distribuzione del vino. Cosa significa questo? Che, salvo sempre pochissime eccezioni, visto che ti approcci come privato appassionato nessuno ti si caga a meno che non sei un ristoratore/enotecaro possibile loro cliente. L’unico a darti retta è il solito sommelier che, ben istruito, ti mette una lacrima di vino nel bicchiere comunicando il vino con le solite due parole imparate a memoria.

Se vuoi incontrare il produttore e imparare realmente qualcosa su ciò che stai bevendo devi andare nell’area “Primovino”, una zona un po’ periferica e sfigatella della manifestazione. Ora, anche qua, mettiamoci d’accordo: perché chiamare “Primovino” la parte (microscopica) di Vinòforum dedicata al vino c.d. naturale? Oggi che questi vini vanno tanto di moda e che tutti si riempiono la bocca con il biologico e il biodinamico, chiamare “Primovino” questo stand significa non far capire nulla al nostro povero appassionato che deve decriptare il titolo solo dopo aver sfogliato il libercolo della manifestazione. Chiamare il tutto “Area Bio” è troppo difficile?
Dell’area ospitalità non voglio nemmeno parlare perché, proponendo solo champagne e divanetti bianchi stile Briatore, sembra di stare in Costa Smeralda nel senso più modaiolo ed osceno del termine.

Mondanità. Fonte: Porzioni Cremona
Che rimane? Le interessanti degustazioni guidate targate soprattutto AIS, il Birròforum dove trova spazio la birra artigianale con tanto di produttori al seguito, e lo spazio enoteche dove si susseguono al banco la maggior parte delle storiche enoteche di Roma e del Lazio.

Ah, ultima cosa: non aspettate di trovare le etichette migliori delle vari aziende rappresentate, solo vini base e qualche bottiglia nascosta per il cliente VIP.

Modalità enosnob incazzato spenta

8 commenti:

EnotecaRomani ha detto...

Assolutamente daccordo !! Per quanto mi riguarda,a Roma,è la peggior manifestazione organizzata sul vino. Vini bianchi serviti caldi,aziende presenti con solo un vino o massimo due,sommelier incompetenti...Vale la pena giusto per le degustazioni AIS,anche se dovrebbero costare molto di meno !!!

Andrea Petrini ha detto...

La seriacomunicazione del vino dovrebbe partire da voi e da noi che organizziamo sempre degustazioni di vini seri...

EnotecaRomani ha detto...

Certo,ma oltre a vini seri,il problema è quello che c'è intorno ai vini,ovvero i cialtroni,i finti intenditori,quelli che al Vinoforum sono andati "cosi andiamo a bere",i ragazzini di 16 anni ubriachi tra gli stand nel weekend,l'AIS che pubblicizza tanto le sue manifestazioni e poi oltre ad organizzare degustazioni che si sono rivelate deserte (almeno parte di esse),per il resto non ha provveduto ad arricchire la "cornice vinoforum" !!

Mario Monfreda ha detto...

Ciao Andrea, concordo pienamente con quanto hai affermato. Io sono andato giovedì alle 23:20 (per i motivi che tu sai non posso andare prima). Appena entrato già avevo voglia di andare via. Un'orda di ragazzini e soubrette, file da tutte le parti e vini mediocri (tranne rare eccezioni). Ho solo avuto la fortuna di entrare nello stand di Meregalli (con tanto di buttafuori) dove ho trascorso tutto il resto della serata a provare alcuni dei suoi vini migliori. Ma questo è stato possibile solo perchè sono nel mondo del vino da molto tempo per cui mi si aprono porte che ad altri resterebbero chiuse. E l'appassionato che si reca al Vinoforum per provare qualcosa di interessante deve sopportare le file, i ragazzini, le veline, i vini bianchi serviti caldi e tanta mediocrità. Ed io consiglio vivamente a questo appassionato di evitare in futuro questo fenomeno da baraccone chiamato Vinoforum.

EnotecaRomani ha detto...

Sicuramente !! Ma poi prezzi dai 16 ai 25 euro,che per un normale consumatore è eccessivo in rapporto alla qualità (scarsa) del 99 % dei prodotti...
Allo stand di Poggio Le Volpi mi sono sentito dire "se vuoi assaggiare i bianchi,te li metto in frigo e ripassi tra un pò" !!! Non sapevo se ridere o piangere..........

Davide Tanganelli ha detto...

Anche questa volta ci troviamo in sintonia, sul gruppo facebook Degustazioni ci stiamo confrontando sull'argomento ormai da giorni e la visione è quasi unanime. D'altronde come dicevo, non penso che si tratti di disorganizzazione (anche se qualche accorgimento si potrebbe prendere), ma di una scelta precisa di target assolutamente commerciale dimostrato dalla lunga durata e dalla location prescelta.

Andrea Petrini ha detto...

il vino deve essere cultura e vedere un buttafuori all'ingresso + sempre spiacevole e fa pensare. il vino buono deve essere di tutti e non per pochi eletti.

Speriamo nel prossimo anno...

Mario Monfreda ha detto...

E' proprio quello che volevo dire, Andrea. Il vino deve essere per tutti e non per pochi. Ma il Vinoforum non è l'occasione adatta per gli amanti del buon vino....