A vederlo sembra un quadrato composto da tanti puntini neri, ma se lo si inquadra con la fotocamera del telefonino, si trasforma e racconta tutto di sé. Si chiama Qr Code ed è l’abbreviazione inglese di «quick response» (risposta rapida), l’erede del “vecchio” codice a barre.
Come scrive Panorama, primo giornale ad aver utilizzato il codice a fini commerciali, il QR Code rappresenta oggi una sorta di trait d’union tra il mondo cartaceo e quello multimediale di internet. Una porta d’accesso a contenuti aggiuntivi che per la loro natura digitale non troverebbero spazio sulla carta e che invece arrivano, via web, direttamente sullo schermo del telefonino, basta avere un apposito software di lettura e la connessione internet.
Una semplice inquadratura e quei puntini ci sveleranno un mondo fatto di link a siti web, frasi, brevi audio o video.
In Giappone li utilizzano già da dieci anni, addirittura è stata creata una struttura commerciale, la N building, dove per la facciata, per non deturpare l’ambiente con cartelloni vari, è stato usato un codice QR che, con la sua lettura, vi proietterà sul sito che comprende oltre la presentazione del negozio anche tutti i dati e le informazioni dello stesso.
Anche negli Stati Uniti il QR Code è diffuso da molti anni: Ikea, ad esempio, ha stampato il codice su una serie di volantini; basta fotografarlo e si ottiene un coupon di sconto da detrarre alla cassa.
In Europa sta man mano prendendo piede: la Pepsi, in Danimarca, ha ideato affissioni e lattine con il Qr code. Chi lo inquadra ottiene una bibita gratis e le informazioni sui concerti che Pepsi sponsorizza a Copenaghen. Nel Regno, altro paese dove i tag bidimensionali stanno spopolando, l’uscita in dvd del film 28 Weeks later è stata lanciata, fra l’altro, posizionando un tag sul sito web del film e su affissioni outdoor nella città di Londra con l’obiettivo di incrementare la community dei fan del film.
In Italia il Qr Code sta diventando solo oggi diffuso: Panorama, Ciak, La Gazzetta dello Sport ed altri giornali stanno usando il codice che troveremo, tra l’altro, impresso presso gli stand dei Presidi Slow Food al prossimo Salone del Gusto di Torino.
Ovviamente, non potevano mancare le applicazioni per quanto riguarda il vino. Immaginate di essere in un’enoteca o presso il vostro ristorante preferito, puntate il telefono sul codice e potrete avere tutte le informazioni possibili e immaginabili sul vino che state comprando o scegliendo dalla carta dei vini: la storia dell’azienda, le vigne, la cantina, gli abbinamenti e i premi saranno tutte informazioni a portata di clic, così come la possibilità di acquistare on line il vino a prezzi vantaggiosi qualora fosse di particolare gradimento.
Il mondo del vino sta man mano scoprendo l'utilità di questo innovativo codice: Rocca di Frassinello, Nino Negri, l'Azienda Agricola San Giovanni e, soprattutto, Il Mosnel, sono solo alcuni dei produttori che stanno tracciando la via verso un "nuovo" modo di comunicare il vino.
Ce la faranno? Personalmente la cosa non mi dispiace anche se, non essendo un amante del telefonino, trovo la cosa un pò frustrante. Ah, la tecnologia!
P.S.: il QR Code che vedete all'inizio del post dovrebbe essere quello del mio blog. Che mi dite se funziona?
Anche negli Stati Uniti il QR Code è diffuso da molti anni: Ikea, ad esempio, ha stampato il codice su una serie di volantini; basta fotografarlo e si ottiene un coupon di sconto da detrarre alla cassa.
In Europa sta man mano prendendo piede: la Pepsi, in Danimarca, ha ideato affissioni e lattine con il Qr code. Chi lo inquadra ottiene una bibita gratis e le informazioni sui concerti che Pepsi sponsorizza a Copenaghen. Nel Regno, altro paese dove i tag bidimensionali stanno spopolando, l’uscita in dvd del film 28 Weeks later è stata lanciata, fra l’altro, posizionando un tag sul sito web del film e su affissioni outdoor nella città di Londra con l’obiettivo di incrementare la community dei fan del film.
In Italia il Qr Code sta diventando solo oggi diffuso: Panorama, Ciak, La Gazzetta dello Sport ed altri giornali stanno usando il codice che troveremo, tra l’altro, impresso presso gli stand dei Presidi Slow Food al prossimo Salone del Gusto di Torino.
Ovviamente, non potevano mancare le applicazioni per quanto riguarda il vino. Immaginate di essere in un’enoteca o presso il vostro ristorante preferito, puntate il telefono sul codice e potrete avere tutte le informazioni possibili e immaginabili sul vino che state comprando o scegliendo dalla carta dei vini: la storia dell’azienda, le vigne, la cantina, gli abbinamenti e i premi saranno tutte informazioni a portata di clic, così come la possibilità di acquistare on line il vino a prezzi vantaggiosi qualora fosse di particolare gradimento.
Il mondo del vino sta man mano scoprendo l'utilità di questo innovativo codice: Rocca di Frassinello, Nino Negri, l'Azienda Agricola San Giovanni e, soprattutto, Il Mosnel, sono solo alcuni dei produttori che stanno tracciando la via verso un "nuovo" modo di comunicare il vino.
Ce la faranno? Personalmente la cosa non mi dispiace anche se, non essendo un amante del telefonino, trovo la cosa un pò frustrante. Ah, la tecnologia!
P.S.: il QR Code che vedete all'inizio del post dovrebbe essere quello del mio blog. Che mi dite se funziona?
10 commenti:
sì, funziona.
complimenti per l'articolo.
Grazie Sergio e visto che sei su Twitter fai girare l'argomento.
Buona serata
Forse però tutta questa tecnologia che può e inizia ed essere applicata anche nel mondo del vino, rischia di limitare la comunicazione umana fatta di emozioni e sentimenti.
Il vino in fondo rappresenta uno strumento di convivialità, che migliora la comunicazione tra persone, che può essere offuscato da una tecnologia di marketing adatta a aziende globali, ma poco contadina.
Paolo sono d'accordo con te al 100%, non cambierei mai un codice a barre con il racconto che tu potresti dare del tuo vino.
L'informazione è una cosa, le emozioni altre...
sul web è presente il portale http://www.qrcodevini.com che permette di associare una scheda del vino ad ogni etichetta, io l'ho trovato molto interessante e l'ho segnalato a qualche amico produttore che ne è rimasto entusiasta, la possibilità di dare maggiorni informazioni on line è un fatto da non sottovalutare
Io mi sono imbattuto in una retro etichetta con QR Code bevendo uno spumate dell'Oltrepò pavese. L'azienda si chiama Rebollini, da subito inquadrando il qr code abbiamo potuto vedere la degustazione fatta da un sommelier professionista A.I.S. che credo ne sia la promotrice del progetto assieme all'O.N.A.O.O. per quanto riguarda l'olio extravergine di oliva, visto che i loro loghi appaiono nell'applicazione. il bello è stato anche dopo aver visto la degustazione, perche con gli amici con cui ero abbiamo confrontato le nostre impressioni con quelle del sommelier, che devo dire non erano errate. inoltre abbiamo avuto la possibilità di capire dove era situata l'azienda perche geolocalizzata, ne abbiamo visto il video di presentazione e conusciuto guardandolo in faccia il produttore avendo questo inserito anche una intervista. a me la cosa è piaciuta è il mio amico che ha offerto la bottiglia se le portata a casa anche vuota. Ho approfonditi un pò di più l'argomento ed ho scoperto che il progetto e portato avanti da un sito che vi posto www.gastronomade.tv
Grazie della tua esperienza, spero altri amici possano contribuire a rendere tutto più chiaro!
Ho provato a chiedere un qr code di demo a quelli di http://qrcodevini.com e devo dire che hanno fatto un ottimo lavoro: schede dei vini, scheda azienda, elenco dei vini, collegamenti ai social network tutto personalizzato con logo ed immagini della propria azienda vinicola, complimenti per l'idea
Potete provare anche http://www.infowine.mobi: un servizio estremamente professionale che consente tramite qrcode e tecnologie evolute l'erogazione di servizi molto interessanti legati al vino.
A chi è interessato a scoprire ulteriori potenzialità dell’utilizzo del QR Code nel mondo del vino, consiglio di visitare la pagina http://www.professionedoc.com/consumatore/69.html
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