2000: l’anno della svolta, entra in produzione la nuova vigna con un clone di merlot che si
2001: siamo di fronte ad una grande annata e ad un piccolo capolavoro enologico. Già il naso ci emoziona, ci stordisce con la sua intensità e i suoi caratteri aromatici che sono un tutt’uno col territorio. Sensazioni di menta, scorsa di arancio, violetta, ciliegia matura, ribes, mora, ferro, tabacco, spezie impreziosite da nobili ricordi di humus e gratife. Al palato è seta, tutto viene avvolto in una trama di grandissima eleganza, con un tannino
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2003: nonostante l’annata calda, Cotarella tira fuori un vino per nulla banale che si caratterizza per un interessante olfatto di ribes, ciliegia, macis, amarena, arricchiti da una lieve scia balsamica. In bocca è coerentemente potente, polposo, quasi masticabile e denuncia tutta la sua gioventù con un tannino scalpitante anche se rotondo e mai troppo asciugante. Arriverà a raggiungere un perfetto equilibrio col tempo. Torna la scia sapida finale.
2004: naso prepotente, caleidoscopico, il cui ventaglio olfattivo spazia tra le note di rosa rossa, viola mammola, ciliegia, mora, note balsamiche e un tocco di grafite. In bocca è ricco, pieno, deciso e lascia il palato con ottimi ricordi di frutta rossa, fiori, grafite e una lunga scia finale di pura s
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2005: annata anche questa sfigata dove temperature alte e pioggia in vendemmia non hanno creato le condizioni per un’uva perfetta. Naso chiuso, timido, che col tempo tira fuori qualche cenno di fiori rossi, frutta e un lievissimo balsamico. Tutt’altro che dinamico. Anche alla gustativa questo Montiano non eccelle, poca polpa e una struttura esile e poco amalgamata non invitano al prossimo sorso. Insieme all’annata ’96 è il peggiore della serata.
2006: uno dei miei preferiti, anche se giovanissimo promette di diventare, a mio parere, la 2001 del futuro. Lo si può notare subito mettendo il naso nel bicchiere: pieno, complesso, caratterizzato da intensissimi i profumi di frutta croccante, ciliegia e lamponi su tutti, poi si incuneano sensazioni di viola, rosa, ginepro, timo, chiodi di garofano, cannella, vaniglia. Al sorso c’è grande morbidezza, un velluto che accarezza il palato con gli intensi ricordi floreali e balsamici, p
2007: annata che abbiamo degustato in anteprima assoluta. Un bimbo in fasce con un naso più timido della precedente annata, meno verticale e maggiormente ricco di aromaticità scure, speziate, quasi fosse già leggermente evoluto. Ritorna al palato la caratteristica nota balsamica anche se, sempre rispetto alla 2006, la nota morbida è meno evidente a dispetto di una trama tannica virile accompagnata da degna sapidità. Un vino che sposa potenza giovanile ed accennata eleganza anche se, dal mio punto di vista, non arriverà mai a picchi di qualità estrema. Un vorrei ma non posso.
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