Cantine d'autore? Ma er vino è bbono?

Stati Uniti. Area 51?

Un grande polipo alieno è sceso sulla Terra?

Ma no, è solo l'immagine di una chiesa moderna....

Magari un centro benessere all'avanguardia....

Entrando però non troveremo nè scienziati nè alieni, ma solo...."barrique a cinque stelle". Ma allora si produce il vino qua dentro?

Benvenuti nel fantastico mondo delle cantine d'autore, luoghi incredibili, al limite della fantascienza, creati da grandi architetti e designer moderni che creano questi veri e propri luoghi di culto asettici per soddisfare le manie di grandezza del produttore moderno.
Il fenomeno come facile immaginare è iniziato prima negli Stati Uniti, in California, per poi proseguire in Francia ed in Spagna. Nelle immagini vediamo proprio la cantina della Bodega Ysios, situata a Laguardia (Roja), disegnata dall'architetto Santiago Calatrava, noto forse ai più per i progetti avveniristici di stazioni ferroviarie e ponti che, in questo caso, ha messo tutto il suo ingegno per creare un cantina high-tech ispirandosi ad una immagine di barrique in fila. E il vino? C'è chi giuria sia anche buono ma quanta nostalgia delle cantine fredde, buie, a volte umide, dove nascoste tra le colonne si trovavano le grandi botti scure di vecchiaia che trasudavano storia, passione, lavoro vero. Ora già mi immagino che un cantiniere con i guanti bianchi che posterà la barrique su nastri in velluto ponendo in essere i travasi solo con materiali firmati, magari una pompa enologica firmata Armani.... Il fenomeno, come detto, non è certo isolato perchè oltre alla suddetta "cantina" troviamo altri luoghi high-tech come Marqués di Riscal, sempre nella Rioja, firmata da Frank O. Gehry, architetto del museo Guggenheim di Bilbao (nella foto in basso). Altri esempi li troviamo in Francia (Château Lafite-Rothschild) e in California, dove gli elvetici Jacques Herzog e Pierre de Meuron, utilizzando pietre a secco sostenute da strutture metalliche hanno dato vita alla Dominus, cantina di Château Petrus a Napa Valley. E in Italia? Alla prossima puntata.....

1 commento:

marco monaci ha detto...

ciao andrea, effettivamente le cantine che hai illustrato sono davvero qualcosa di folle, che a tutto fa pensare eccetto al fatto che al loro interno si produca vino.
non mi trovo però d'accordo con te su un paio di punti: perchè progetti appena nati dovrebbero riprodurre "cantine fredde, buie, a volte umide, dove nascoste tra le colonne si trovavano le grandi botti scure di vecchiaia che trasudavano storia, passione, lavoro vero" se una storia non ce l'hanno? non possono cercare di crearla da zero, la loro storia? il fatto che poi in una cantina "d'autore" il lavoro non sia altrettanto vero rispetto alle fredde e buie cantine che citi tu è tutto da discutere non trovi?
ciao