Di Maria Grazia Melegari
Che bella esperienza il Langhe Tour dei Giovani Promettenti! Mi accolgono, in sostituzione del direttore di InternetGourmet, per le degustazioni di un considerevole numero di campioni di Barolo e Barbaresco, presso il Consorzio ad Alba e per una serie di visite in aziende del territorio. Per loro è una consuetudine, per me è una piacevole novità, scorrazzare tra i vigneti che si vestono delle calde e brillanti sfumature autunnali.
Arriviamo a Santa Maria, frazione - e MGA – del comune di La Morra, in vista all’azienda Negretti.
Ci accolgono Massimo ed Ezio, i giovani fratelli che rappresentano la quarta generazione della famiglia. Entrambi hanno frequentato la scuola enologica di Alba; successivamente, Massimo ha conseguito la laurea in enologia presso la facoltà di Agraria di Torino, mentre Ezio ha scelto la specializzazione in discipline economiche e gestionali.
«Nel 2003» raccontano «abbiamo costruito la nuova sede aziendale e iniziato a gestire direttamente la nostra realtà produttiva che ha una storia familiare di oltre un secolo».
I 7 ettari gestiti all’inizio del 900 – tutti accorpati nei comuni di La Morra e Roddi – oggi sono diventati circa 13, con una produzione complessiva di circa 40.000 bottiglie annue.
Non c’è dubbio, hanno le idee molto chiare, Massimo ed Ezio; lo si capisce anche dal rigore e dalla semplicità che animano gli spazi della cantina: ampi, funzionali, senza ridondanze ornamentali. Ci sono molte vasche d’acciaio in cui avviene la fermentazione per tutti i vini prodotti e legni di diverse capacità ed essenze. Anche la degustazione ha confermato uno stile produttivo dai contorni rigorosi, aperto alla sperimentazione e capace di mettere a frutto l’esperienza e la storia familiare, senza stravolgere la tradizione.
La degustazione:
Dadà Langhe Chardonnay 2015 e 2013
Grande pulizia olfattiva e una decisa precisione stilistica colpiscono già in questo vino bianco.
Il 2015 si apre su note fresche di fiori di tiglio e pesca; il sorso è ben strutturato e saporito. Il più evoluto 2013 ha note burrose e di pasticceria e una trama gustativa ampia, molto sapida. Molto ben calibrato il passaggio in legno.
Il 2015 si apre su note fresche di fiori di tiglio e pesca; il sorso è ben strutturato e saporito. Il più evoluto 2013 ha note burrose e di pasticceria e una trama gustativa ampia, molto sapida. Molto ben calibrato il passaggio in legno.
Dolcetto d’Alba 2015
Davvero un gran bel vino, da bere anche d’estate, opportunamente rinfrescato. Il frutto varietale è intenso e nitido; c’è un’affascinante leggerezza nel sorso che termina in un bellissimo gioco tra polpa fruttata e sale. Vino piacevolmente didattico che sorprende.
Nebbiolo d’Alba 2013
Prodotto con uve scelte dai vigneti di Monforte, ha profumi intensi e fragranti, dove predomina il floreale, arricchito da una piacevole nota pepata. La beva è distesa e austera. 12 mesi di barriques di rovere francese danno spessore senza appesantire.
I Barolo
“Guardare alla modernità con intelligenza” potrebbe essere il motto dei fratelli Negretti, un concetto che la degustazione dei quattro Barolo prodotti ha trasmesso molto efficacemente. Le marne grigio-blu, dette di Sant’Agata, argille finissime miste a sabbia, sono caratteristiche del terroir di La Morra e Roddi. Sono dunque dei Barolo dai profumi fruttati, delicati, con tannini sottili e strutture non eccessive. Massimo ed Ezio, però, attraverso una ricerca personale, hanno scelto per ogni Barolo una gestione diversa dei legni, per grandezza e tipo di essenza, usando ogni anno solamente il 30% di contenitori nuovi. il loro stile è sempre rigoroso e molto pulito, ma ogni Barolo rivela un preciso carattere.
Barolo 2012
Prodotto con selezioni dai diversi vigneti di La Morra, ha un profilo deciso, con note scure, di grafite, quasi fumé. I tannini sono fitti, già piuttosto arrotondati; quasi pastoso al palato, è scorrevole e sapido. L’affinamento avviene prima in barrique di allier per 8 mesi, poi in botti di rovere da 20 hl per 18 mesi. Austero.
Barolo Rive 2012
Prima annata in commercio per questo Barolo che è prodotto con le uve dell’omonima menzione geografica del Comune di La Morra, dove i filari sono esposti a sud.
L’uso della criomacerazione e l’affinamento in rovere francese grande per 24 mesi esaltano il frutto rosso, maturo e intenso, e un notevole spessore gustativo, con l’alcol ancora un po’ in evidenza. I tannini offrono giovanile astringenza e sono sostenuti da una buona acidità che promette longevità. Esuberante ma con saggezza.
Barolo Mirau 2012
Le uve provengono da un vigneto sulla sommità del cru di Santa Maria. L’affinamento avviene in rovere svizzero da 20 hl per circa 24 mesi. Elegantissimo il profilo olfattivo: floreale, di piccoli frutti rossi maturi, erbe balsamiche, note lievi di cacao in polvere e pepe bianco. I tannini sono fitti, rilevati. Freschezza e persistenza allietano il palato. Mi permetto: è un Barolo che lascia una traccia nel mio cuore. Raffinato.
Barolo Bricco Ambrogio 2012
Le uve provengono dalle vigne la cui età va dai 45 ai 70 anni, poste nell’omonimo cru di Roddi. Si tratta del Barolo aziendale dalla maggiore struttura (nei terreni è più presente l’argilla e l’affinamento avviene in barriques di allier per 24 mesi). Il profilo olfattivo è molto variegato, con note di humus, liquerizia, erbe balsamiche, frutto rosso maturo quasi in composta. Il sorso è polposo, spesso, con tannini ben avvertibili ma già setosi, quasi dolci. Potente e aggraziato.
Barolo Mirau 2007
Il naso si apre lentamente su fiori secchi, note polverose e progressivamente mentolate, piacevolmente fresche. Grande eleganza anche nel sorso, sapido e balsamico, dai tannini soavi e avvolgenti.
Barolo Bricco Ambrogio 2005
Molto variegato il profilo olfattivo: frutti rossi, cioccolato fondente, note terziarie appena accennate di tabacco, fungo. Il tannino è ancora vivace e contribuisce a una beva molto piacevole, direi leggiadra, che ben accompagnerei a una battuta di Fassona.
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