Sales è un piccolo paesino del Carso, qua i ritmi sono lenti, rurali, e ci passi in auto solo se abiti in queste zone oppure, come me, se hai un indirizzo preciso dove andare scritto su Google Maps.
Girando tra i filari mi accorgo anche che le viti sono tutte piegate verso un lato. Mi giro per chiedere ma Matej già mi ha letto nel pensiero: ”Nel Carso conviviamo con roccia e Bora e i vignaioli spesso girano le piante in favore del vento in modo da preservarle il più possibile dalla sua forza che a volte è prorompente….”.
Vecchie vigne |
L’approccio agricolo di Matej è assolutamente quello di una volta. “Per fare un vigneto – racconta Matej – togliamo tutta la (poca) terra che sta sopra, rompiamo con grandi macchine la roccia sottostante che poi rigiriamo perché a noi ci interessa la parte fina di questa massa e infine facciamo un letto di roccia battuta, letame, poi copriamo con 40 cm di terra, il giusto per piantare poi le barbatelle. Tutto ciò aiuta nei periodi siccitosi perché la pietra trattiene umidità. Se non facessimo così l’acqua andrebbe via per il classico fenomeno carsico. L’unica novità, rispetto a ciò che facevano i nostri vecchi, è la forma di allevamento, prediligo l’alberello, e il sesto di impianto che oggi è molto più denso per produrre di meno e meglio. Come trattamenti, invece, facciamo solo gli interventi necessari usando solo minime quantità di rame e zolfo”.
Dal 2018 in cantina c’è anche la presenza di una botte chiusa di pietra di Marmo di Aurisina, che Matej usa per la vinificazione di una parte della sua Vitovska riprendendo ciò che un tempo era stato già sperimentato da Kante e ripreso successivamente da Zidarich. Dopo un lungo aver assaggiato da botte i Vitovska, Malvasia e Terrano, sia 2018 che 2019, con Matej degustiamo seduti in taverna le ultime annate in commercio a cui si aggiungerà una sorpresa.
Skerlj – Vitovska 2017: questo vitigno non concede mai moltissimo ai profumi che si mantengono sempre abbastanza compatti ma al contempo di millimetrica precisione. Non puoi infatti non capire che questo vino sa di ginestra, susina, melone bianco, aghi di pino e roccia bagnata dal mare. Al gusto è nervoso, vibrante, espone senza vergognarsene la sua tessitura minerale imponente e la sua chiusura sapida, marina. Vino ancora giovanissimo ma che fa capire come da queste parti la vitovska sia un grande vanto territoriale.
BONUS TRACK
Skerlj – Vitovksa 2006: difficile far capire, a parole, tutto ciò che ho provato mettendo il naso nel bicchiere che esplodeva di aromi di bosso, terra rossa, agrumi canditi, tarassaco, sambuco, zenzero, refoli di erbe aromatiche. In scia morbide sensazioni di cera d’api si fondono a viva mineralità salmastra. Il sorso, di equilibrio smisurato, riunisce avvolgenza e nitore, ricchezza e leggerezza di beva. Si congeda senza fretta, richiamando all’appello, uno a uno, tutti gli aromi percepiti dal naso. Un piccolo grande capolavoro firmato da Matej e dal suo territorio. Grazie!