di Lorenzo Colombo
Prima
di scrivere in merito ai vini di Olivier Laflaive, degustati durante l’evento
Monza Wine Experience volevamo spendere qualche parola in merito alla prima
edizione di quest’evento, organizzato dall’Agenzia di Comunicazione Visionplus
di Monza, con la collaborazione di Fisar e del giornalista Aldo Fiordelli.
Qui potete trovare l’ampio programma
messo in atto. Per quanto ci riguarda siamo stati a Monza giovedì 19 settembre
e abbiamo notato una grande affluenza nelle botteghe del centro storico che ospitavano
i vini delle varie aziende, tantoché sovente c’era carenza di bicchieri puliti.
E’ pur vero che in questo caso le degustazioni erano gratuite, incrementando
quindi il numero di “assaggiatori” casuali. Se possiamo fare un piccolo appunto
all’organizzazione, in modo che ne possa tener conto in una futura (speriamo)
edizione, abbiamo notato la mancanza di sputavino nelle varie boutiques, cosa
che, per chi come noi, voleva assaggiare un discreto numero di vini (ne abbiamo
assaggiati una trentina, ovvero quasi tutti) poteva creare qualche problema.
Molto
belli, scenografici e funzionali gli Ape Car della “Social Wine Truk”,
collocati in Piazza San Pietro Martire.
Ci
hanno inoltre riferito (non c’eravamo per poterlo affermare direttamente) che
c’è stata una grande affluenza di pubblico venerdì 20 settembre in Via Bergamo,
dove si teneva l’evento (a pagamento in questo caso) Calici Sotto le Stelle,
con oltre 400 partecipanti.
L’altro
momento che ci ha visti partecipare è stata la Masterclass sui vini di Olivier
Laflaive, assai interessante, anche se il titolo dato alla degustazione “Olivier
Leflaive e i Cru della Borgogna” poteva essere un poco fuorviante, non
essendoci in effetti alcun Cru in degustazione.
Prima
dei vini eccovi però alcune sintetiche informazioni su Olivier Laflaive: la
storia di Olivier Leflaive è assai particolare; nipote di Joseph, imprenditore
che, dopo il fallimento delle sue imprese siderurgiche, avvenuto alla fine
della prima Guerra Mondiale, decide di dedicarsi alla tenuta di famiglia in Borgogna.
Oliver Leflaive |
Dopo
essersi laureato in economia decide di cambiare vita e di dedicarsi alla
musica, d’apprima come artista, in seguito come impresario di diversi gruppi
folk.
Nuovo
cambio di vita nel 1981, quando Olivier ha trentasei anni e decide di tornare
in Borgogna per dedicarsi all’azienda di famiglia, ovvero il Domaine Leflaive.
Ma
dopo pochi anni il suo spirito irrequieto lo spinge ad inventarsi qualcosa di
nuovo e così nel 1985, dopo aver constatato di non potere esaudire le richieste
di un importante distributore americano, per mancanza di vigneti nelle AOC
richieste, crea la Olivier Leflaive Frères, in collaborazione con il fratello
Patrick e lo zio Vincent, con lo scopo di
acquistare uva e mosti, vinificarli secondo la metodologia del Domaine di famiglia per poi venderli direttamente. Diventa
in pratica un “Negociant”.
Ora Olivier vinifica le uve coltivate in
oltre 120 ettari provenienti da tre tra le più famose Aoc della Côte
de Beaune: Puligny-Montrachet, Chassagne-Montrachet e Mersault, oltre che dello
Chablis e della Côte Chalonnaise. Gli ettari in proprietà sono diciassette,
ottenuti dalla spartizione dei vigneti avvenuta nel 2010, quando Olivier decide
di lasciare il Domaine Leflaive.
Non
sazio della Borgogna, Olivier si mette a produrre, in collaborazione con Erick
de Sousa anche Champagne (in realtà li commercializza a suo nome, collaborando però
nelle scelte produttive).
Dal
1 aprile dello scorso anno i vini di Olivier sono distribuiti in Italia dalla
Allegrini, la famosa azienda della Valpolicella con diramazioni in diverse
parti d’Italia, tra cui, in Toscana, Poggio al Tesoro a Bolgheri e San Polo a
Montalcino ed è appunto grazie a Mattia Vesentini, area manager di Allegrini
che abbiamo potuto degustare i sottostanti vini:
La
degustazione, tenutasi sotto i portici dell’Arengario, a Monza, è stata guidata
da Aldo Fiordelli, coadiuvato da Mattia Vesentini, cinque i vini in
degustazione.
Bourgogne
“Les Sétilles” 2016
Le
uve provengono da trentacinque ettari di vigneti, con età media di 45 anni,
suddivisi in una sessantina d’appezzamenti dislocati tra Puligny-Montrachet e
Mersault, tra i 230 ed i 250 metri d’altitudine, su suoli argillosi-calcarei e
limosi, con abbondante presenta di ciottoli. Si tratta quindi di una
denominazione regionale. Il 90% fermenta e s’affina per sette-nove mesi in
barriques, il 10% delle quali nuove. Il nome del Vino “Les Sétilles” è quello
del luogo dove è ubicata la cantina.
Il
colore è paglierino-verdolino. Di buona intensità ed ampiezza olfattiva,
presenta sentori d’erbe officinali, sfumature minerali, note di frutti bianchi
e d’agrumi e leggeri accenni vanigliati che ricordano il confetto. Fresco e
sapido al palato, con spiccata vena acida che gli dona una nota citrina, si
colgono leggeri sentori di pietra focaia e tenui note tostate, lunga la sua
persistenza.
Chablis
“Les deux rives” 2015
Ci
si sposta in una zona completamente diversa, ovvero nella parte più a nord
della Borgogna, qui cambiano completamente i suoli, argilloso-calcarei, che
prendono il nome di “Kimméridgien”, molto simili a quelli della Champagne. Anche
in questo caso le uve provengono da numerosi diversi vigneti, situati sulle due
sponde del fiume Serein, da qui il nome del vino. La fermentazione avviene in
acciaio, come pure l’affinamento (sette mesi), solo una piccola parte (5%)
matura in barriques.
Colore
paglierino di buona intensità, con riflessi dorati: Intenso al naso dove si
colgono sentori d’agrumi maturi (arancio) e leggeri accenni idrocarburici. Di
buona struttura, minerale, con sentori di roccia e note tropicali, torna quindi
alla bocca il sentore d’arancio, buona la sua persistenza.
Puligny-Montrachet
2015
Anche
questo vino è frutto di uve provenienti da ben ventidue diverse parcelle,
ovviamente tutte situate nel comune di Puligny-Montrachet, si tratta quindi di
una Aoc Village. I
suoli sono di natura argillosa-calcarea, con notevole presenza di ciottoli,
l’altitudine dei vigneti varia dai 230 ai 250 metri slm. La vinificazione
avviene in barriques - il 20% delle quali nuove -, dove il vino rimane per dodici
mesi ad affinarsi.
Il
colore è giallo paglierino con riflessi verdolini.fresco al naso, di media
intensità, un poco chiuso all’inizio, s’apre quindi su accenni boisée, nocciole
tostate, note d’agrumi e leggere sfumature sulfuree. Deciso alla bocca, dotato
di buona struttura, con note leggermente brucianti, buona la sua persistenza.
Mersault
2015
Siamo
nuovamente di fronte ad un vino frutto dell’assemblaggio di uve provenienti da
più appezzamenti (una quindicina), tutti ovviamente localizzati nel villaggio
di Mersault, il più vasto della Côte de Beaune. I vigneti si trovano su suoli
argillo-calcarei, collocati tra 1 250 ed i 300 metri d’altitudine. Vinificazione
in barriques, ed affinamento per dodici mesi negli stessi contenitori, il 20%
dei quali nuovi.
Color
giallo paglierino di buona intensità. Bel naso, elegante e complesso, netta la
nota tostata, si colgono inoltre sentori di nocciole e note balsamiche. Strutturato,
l’uso del legno piccolo è ancora piuttosto percepibile e trasmette al vino
decise note tostate-affumicate, buona la sua persistenza.
Champagne Valentin Laflaive Blanc
de Blancs Extra Brut “GR|14|45”
Chardonnay
in purezza, le uve provengono da Grauves, village Premier Cru della Côte de
Blancs. Le uve sono dell’annata 2014, con la presenza del 30% di “Vin de
réserve”, l’affinamento “sur lattes” è di 42 mesi. 4,5 gr/litro il residuo
zuccherino.
Il
colore è giallo dorato. Nette le note tostate al naso, dove si colgono sentori
di nocciole, frutto tropicale, miele e note floreali che rimandano al
caprifoglio. Cremoso al palato, dotato di buona effervescenza, fresco e con
buona vena acida, ritroviamo le note tostate, buona la struttura e lunga la
persistenza.
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