E' tempo di salire nella nuova struttura voluta per festeggiare i 150 anni di attività dell'azienda. Locali moderni, dedicati all'accoglienza dei clienti, alla degustazione e alla vendita, dove l'architetto Enrico Massimino ha creato veri e propri cannocchiali sulle vigne e le rocce del Grumello creando un ambiente unico e di grande calore.
Il "cannocchiale" sui vigneti |
Isabella e Guido ci aspettano per la degustazione, nei bicchieri vediamo versare il primo vino, il Rosso di Valtellina 2011 che, come ci spiegano i fratelli Pelizzatti Perego, rappresenta una sorta di testa di ponte fondamentale per il loro lavoro. "Se alla gente piace questo vino non potrà che amare tutti gli altri vini della nostra gamma" mi dice orgogliosamente Isabella. Il Rosso ha il colore del rubino, purissimi e preziosi sono i suoi aromi legati alla melograno, al ribes, alla viola, alla erbe di montagna, alla mineralità calcarea. Bocca setosa, succosa, coerente col naso e di beve irresistibile. Piccolo gioiello dal rapporto q/p straordinario. Affinamento: 6 mesi di botte grande poi bottiglia.
Sassella Stella Retica 2010, quasi un'anteprima per noi, viene vinificato tramite macerazione di 15/18 giorni con successivo affinamento di circa tre anni tra botte grande e bottiglia. Rispetto al precedente il respiro minerale si fà molto più intenso, c'è un mix perfetto tra la morbidezza del frutto e la sapidità del vino che fanno di questo nebbiolo un equilibrista circense. Il sorso è teso, nervoso, duro come scalare le vigne del Sassella, immenso come l'orizzonte che si scorge una volta arrivati in cima alla montagna da dove nasce il vino. Non essendo un Cru (vedi Riserva) accoglie dentro tutte le uve del Rocce Rosse e del Vigna Regina quando l'annata non è considerata grande. Altro rapporto q/p strepitoso.
Sassella Rocce Rosse 2002: prima di berlo ho ripensato ad Arturo Pelizzatti Perego perchè questo nebbiolo, così come gli altri Cru prodotti da ArPePe, rappresenta l'essenza della sua vita, il suo sogno, la sua condanna e la sua rinascita. Otto anni di affinamento (5 di botte grande e 3 di bottiglia) e tanto orgoglio danno vita ad un vino che è la quintessenza del nebbiolo di montagna a cui il tempo ha dato luce e magnificenza. Il Rocce Rosse ha una sempre una complessità olfattiva prodigiosa che assume la forma e la sostanza di ogni tipologia di frutta e fiori inclini al colore aranciato che Dio ha creato. Non solo! Essendo un nebbiolo della Valtellina di grande profondità il suo corredo aromatico si arricchisce di erbe medicinali, eucalipto, mineralità bianca, carbone, tabacco da pipa. Un vino che stordisce positivamente anche in bocca dove c'è tutta la tempra di un vino che sa essere rigido, austero, duro ma, al tempo stesso, succoso, goloso nei suoi richiami olfattivi ed infinito nella sua persistenza di grande progressione ed eleganza. Il Rocce Rosse è un regalo all'umanità, sappiatelo!
Sassella Ultimi Raggi 2006: da uve nebbiolo leggermente appassite all'interno dei vigneti più alti della Sassella (circa 600 metri s.l.m.) nasce questo vino che rappresenta la risposta di ArPePe al mondo degli sforzati della Valtellina. Rispetto ai precedenti questo vino si caratterizza per una struttura più imponente caratterizzata da aromi intensi di ciliegia sotto spirito, fiori da diario, liquirizia, china, cuoio, spezie nere, grafite. In bocca entra energico, proporzionato, elegante, si espande a 360° nel palato e non ti lascia più. Chiusura sapida, minerale, austera. Un grande vino che ridà dignità ad una tipologia troppo spesso banalizzata.
E' tardi, ormai le luci qua a Sondrio sono accese già da un bel pò e fuori fa un gran freddo. Il tempo, strano a dirsi da queste parti, è passato stavolta troppo velocemente ma succede sempre così quando si è in compagnia di grandi persone come Isabella, Emanuele e Guido. Ho già voglia di ricontrarli e so che questo desiderio sarà soddisfatto presto perchè ho strappato loro la promessa di una piccola grande verticale di Rocce Rosse da organizzare qua a Roma. Sorrido...
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