Dopo essersi incazzati perchè non volevano essere chiamati Spumante, in Franciacorta da pochi giorni è iniziata la guerra alle Bollicine. Sembrerebbe, in una delle zone a più alta vocazione per questa tipologia di vino, una contraddizione ma, a leggere le parole del Consorzio Franciacorta, l'appello fatto a tutti i comunicatori del vino è più che serio.
"Chiamiamo il vino con il proprio nome e non con termini che ne generalizzano e ne uniformano le peculiarita', appiattendone, di fatto, la qualita' percepita - spiega Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio Franciacorta -. 'Bollicine' e' un termine obsoleto e senza futuro. Il tempo presente ci offre una nuova occasione per affermare i nostri vini di qualita', cominciando dal consolidare la cultura di base in materia e da un appropriato linguaggio".
"E' necessario - aggiunge Zanella - iniziare un nuovo percorso per valorizzare i grandi vini anche dal punto di vista 'nominale'. Con impegno e passione il Franciacorta ha raggiunto il traguardo dei 50 anni; a questo punto, credo sia maturo per un passo successivo, importante per poter definitivamente trovare, a livello nazionale ed internazionale, un posizionamento coerente e rispondente all'eccellenza che esprime". "E che non si chiami piu' spumante - continua Zanella - per nessun motivo al mondo.
La similitudine tra 'spumante' e Franciacorta e' da bandire in qualsiasi citazione. Non per velleita' o principio, ma per decreto ministeriale. Oggi il Franciacorta, come anche altri vini di qualita', esige piu' rispetto, eleganza, identita', che il termine bollicine, ormai, non e' in grado di dare - conclude il presidente Zanella. Franciacorta, Champagne e Cava: in Europa, solo questi 3 vini possono utilizzare un unico termine per identificare in modo preciso un vino, un territorio e il metodo di produzione".
Quindi, ricapitolando, se chiamo il vino col termine spumante vi incazzate e magari mi prendo pure una denuncia, se faccio riferimento alle bollicine vi incazzate....Qua tutti si incazzano ma, per caso, avete chiesto ai produttori di Champagne se il continuo riferimento a quella zona e a quei vini fa incazzare loro?