Le anticipazioni toscane si aprono con il Chianti Classico. Territorio vasto, complesso che abbiamo percorso in lungo e in largo per cercare di offrire a voi lettori e appassionati un quadro enologico più che esaustivo. Il risultato di tale lavoro è sintetizzato bene da un dato fortemente esplicativo: il Chianti Classico è il territorio che ha raccolto più riconoscimenti complessivi nella Guida Slow Wine 2013, se si considera il numero di cantine recensite.
Molteplici sono i motivi di questo dato che può sorprendere se pensiamo alla non facile situazione economica di questo territorio. E invece il valore economico sembra avere segno opposto a quello viticolo che ormai, dall'inizio della nostra avventura solista nella critica enologica, sembra vivere una splendida crescita.
Una delle cause della nostra inclinazione è sicuramente l'attenzione verso un approccio sostenibile alla viticoltura, favorita da un territorio fortemente vocato dove la biodiversità ha ancora un ruolo di primo piano.
Panzano in Chianti vede tutte le sue Chiocciole confermate. Castello dei Rampolla, Fontodi, Le Cinciole, Monte Bernardi: aziende che hanno fatto di Panzano, da noi promosso "comune" per merito della viticoltura chiantigiana, un'enclave di grande valore naturale ed enologico. Ma attenzione alle piccole realtà, segnalate come Monete, vale a dire Il Palagio e il Vallone di Cecione, da sempre radicate nella Conca d'Oro e testimoni del valore dell'agricoltura reale, oltre le mode e le tendenze. Ma la sensibilità ecologica non è solo una prerogativa "panzanese": anche Gaiole in Chianti, che vede un'altra Chiocciola aggiungersi a Riecine; è Badia a Coltibuono che da sempre unisce l'eccellenza dei suoi vini con il rispetto del territorio.
In termini di novità abbiamo voluto premiare con il nostro massimo riconoscimento anche Isole e Olena il cui fondatore Paolo de Marchi ha da sempre creduto nelle potenzialità di questo territorio. Ecco, infatti, un'altra motivazione alla nostra predilezione il Chianti Classico. La bontà dei vini prodotti. Come i vini di Montevertine, che, di consueto, ci hanno stupito per senso di appartenenza e assoluta finezza. È proprio Radda in Chianti uno dei territori che negli ultimi anni si sta affermando come splendido terroir. Accanto a Val delle Corti di Roberto Bianchi e Caparsa di Paolo Cianferoni, Chiocciole inossidabili, sottolineiamo la Bottiglia a Monteraponi del giovane Michele Braganti. Pur giovane, questa azienda si è resa protagonista di un'ascesa qualitativa senza precedenti e ogni vino prodotto rappresenta un sorso cristallino di territorio.
Paladine del territorio, esaltato attraverso l'approccio biologico condiviso, sono le altre due Chiocciole: la Fattoria di Rodàno, a Castellina in Chianti, Corzano e Paterno a San Casciano Val di Pesa e Fèlsina a Castelnuovo Berardenga.
Abbiamo parlato di approccio sostenibile ed eccellenza produttiva. Ma un altro motivo dell'amore che ci lega a questi luoghi è rappresentato dal fatto di trovare vini splendidi a prezzi giusti. Bandini Villa Pomona a Castellina in Chianti e Castello della Paneretta nel comune di Barberino Val d'Elsa sono, forse, i casi più lampanti. Provare per credere. A loro e ai già citati Il Palagio e Vallone di Cecione, si uniscono Bibbiano a Castellina in Chianti e I Fabbri, situata in quella splendida area che è Lamole, nel comune di Greve in Chianti.
Lamole è un territorio splendido e l'ingresso dell'azienda Castellinuzza, insieme a I Fabbri, alla Fattoria di Lamole e a Castellinuzza e Piuca, rappresenta il nostro omaggio a un territorio che vale la pena visitare non solo per i suoi vini, qui il Chianti Classico ha una delle sue culle, ma anche per un paesaggio senza uguali.
Tra i nuovi ingressi segnaliamo in quel di San Casciano, Montesecondo, che promette molto bene e la cui naturalezza espressiva dei vini sembra abbia trovato una correttezza formale adeguata.
Ecologia, qualità, prezzo e capacità di trasmettere l'essenza di un territorio sono state le nostre direttrici nella scelta delle aziende e dei vini da segnalare. Insomma una situazione di bellissima complessità difficilmente riassumibile in modo univoco che giustifica, se ancora una volta ce ne fosse bisogno, la nostra scelta di dare più chiavi di lettura al nostro pubblico.
Vini Slow
Chianti Classico 2010 - Badia a Coltibuono
Chianti Classico 2010 - Bibbiano
Chianti Classico 2010 - Buondonno
Chianti Classico 2010 - Vallone di Cecione
Chianti Classico 2010 - Villa Pomona
Chianti Classico 2009 - Le Cinciole
Chianti Classico 2009 - Riecine
Chianti Classico 2009 - Val delle Corti
Chianti Classico Il Campitello Ris. 2009 - Monteraponi
Chianti Classico Borro del Diavolo Ris. 2008 - Ormanni
Chianti Classico Caparsino Ris. 2008 - Caparsa
Montevertine 2009 - Montevertine
Terrine 2006 - Castello della Paneretta
Tanti "base" in questa lista, perché ci piace segnalare vini dal prezzo abbordabile, ma dalle qualità organolettiche eccelse. E secondo noi il Chianti Classico è proprio la denominazione che riesce a regalarci queste perle uniche. Vini che spesso e volentieri costano in enoteca meno di 20 euro, ma che in degustazione si comportano spesso e volentieri molto meglio di etichette ben più care. Sia Montevertine sia il Terrine sono due Supertuscan che contemplano la presenza di soli vitigni autoctoni e parlano il linguaggio di questa magnifica terra.
Vini Quotidiani
Chianti 2010 - Fattoria San Pancrazio
Chianti Classico Olinto 2010 - I Fabbri
Chianti Classico 2009 - Villa Montepaldi
Chianti Monrosso 2010 - Monsanto
Spendiamo volentieri una parola su Monsanto, che oltre a produrre grandi vini di fascia alta ci sa deliziare anche con un "base" di altisismo livello organolettico. Un plauso a Laura Bianchi che conduce, con il padre Fabrizio, questa splendica cantina, che quest'anno ha festeggiato anche i 50 anni di vendemmie.
Grandi Vini
Castello San Sano Borro al Fumo 2008 - Rocca di Castagnoli
Cepparello 2009 - Isole e Olena
Fontalloro 2009 - Fèlsina
Pergole Torte 2009 - Montevertine
Il Borro al Fumo è alla sua prima uscita: un vino realizzato seguendo la vecchia ricetta di Bettino Ricasoli, che contempla la presenza anche della malvasia bianca. Un vino strepitoso. Su livelli altissimi i "soliti" Cepparello e Fontalloro. Per chi ci chiederà come mai Pergole Torte è Grande Vino, ricordiamo che da quest'anno i Vini Slow devono rispondere anche a un criterio di rapporto tra la qualità e il prezzo ben preciso, che il Pergole Torte, pur non costando certo uno sproposito (tanti vini italiani sono più cari e molto meno buoni...) non può vantare.