di Lorenzo Colombo
In realtà, la degustazione di questo vino ci ha permesso di scoprire una zona viticola poco conosciuta e considerata (a torto) minore, il Lussemburgo. Prima quindi d’andare a descrivere il vino ecco qualche informazione su territorio, legislazione, azienda e vitigno.
La viticoltura in Lussemburgo
Poco meno di 1.300 ettari di vigneti che si snodano per una quarantina di chilometri lungo la riva sinistra della Mosella che segna il confine con la Germania, da Shengen sino a Wasserbillig nel territorio del cantoni di Remich e Grevenmacher, metà dei quali gestiti da soci di cooperative.
Sono 15 i vitigni ammessi in Lussemburgo, ma quelli principalmente coltivati sono nove, eccoli, in ordine d’estensione vitata: Rivaner, Pinot grigio, Auxerrois, Pinot bianco, Riesling, Pinot nero, Elbling, Chardonnay e Gewürztraminer.
I vigneti insistono su due differenti tipologie di suolo, nel cantone di Remich troviamo argilla marnosa (Keuper – foto 1) e pendii dolci, mentre in quello di Grevenmacher si trova calcare dato depositi marini, con presenza di conchiglie (Muschelkalk- foto 2) e pendii scoscesi.
Due le denominazioni previste dalla legislazione lussemburghese: AOP Moselle luxembourgeoise e AOP Crémant-de-luxembourg, quest’ultima riservata ai vini spumanti Metodo Classico.
L’Auxerrois
Con 194 ettari vitati (15% della superficie vitata del paese) l’Auxerrois è il terzo vitigno più coltivato in Lussemburgo, preceduto unicamente dal Rivaner, (nome locale del Müller Thurgau) e dal Pinot Gris (quest’ultimo vanta unicamente cinque ettari in più).
L’Auxerrois non è un vitigno molto diffuso, la superficie vitata mondiale nel 2016 era di 2.853 ettari. Il che lo poneva al 149° posto nella classifica dei vitigni (fonte: Which Winegrape Varieties are Grown Where?).
La quasi totalità del vitigno si trova in Francia (2.409 ha), soprattutto in Alsazia (2.348 ha), segue, a grande distanza la Germania con 213 ha (68 ha nel Baden, 68 nel Palatinato, 32 nella Mosella, 26 nel Rheinhessen), a seguire il Lussemburgo dove, nel 2016, se ne contavano 190 ettari, ce ne sono inoltre 38 ha in Canada. Spesso confuso con i Pinot, soprattutto il Pinot blanc -in realtà non ha nessuna parentela con essi- il vitigno predilige climi freddi e suoli calcarei.
Les Vignerons de la Moselle
Prima della Prima Guerra Mondiale la produzione di vino lussemburghese, tramite l’accordo doganale “Zollverein”, era assorbita nella quasi totalità dal mercato tedesco; dopo la fine del conflitto questo importante sbocco commerciale si era improvvisamente chiuso. Nel 1921 era quindi nata a Grevenmacher una prima cooperativa, con lo scopo di aiutare i viticoltori e trovare nuovi acquirenti dopo la conclusione dell’accordo, curandosi sia della produzione che della commercializzazione del vino. Nel corso degli anni erano nate altre cinque cooperative che, nel 1966 cinque di queste si erano unite per formare la Vinmonselle e nel 1989 se ne unì una sesta. Attualmente sotto il nome Les Vignerons de la Moselle si trovano 200 famiglie di viticoltori.
La produzione, riservata unicamente a vini bianchi, è suddivisa su tre diverse linee: la Gamme Aop è composta da sette diversi vini, sei di questi sono frutto di monovitigno mentre il settimo è un blend di Auxerrois, Pinot blanc e Pinot gris. La linea Les Premiers Crus è composta da dieci vini, anch’essi tutti da monovitigno, suddivisi nei due Premiers Crus lussemburghesi: Côtes de Grevenmacher e Côtes de Remich.
Infine la terza linea, quella più prestigiosa, ovvero Les Grands Premiers Crus, a sua volta suddivisa in Grands Premiers Crus e Lieux-Dits. La Grands Premiers Crus è composta da nove vini, anch’essi tutti da monovitigno, suddivisi tra Coteaux de Grevenmacher e Coteaux de Remich, tranne il Gewürztraminer il cui solo Cru è il Coteaux de Remich. Le linea Lieux-Dits è la più numerosa ed è composta da ben 25 vini, tutti monovitigno e tutti provenienti da uno specifico luogo, ovvero un Lieu-Dit.
Le definizioni
A questo punto urgono alcuni chiarimenti in merito alle diverse definizioni menzionate nei vini Premiers Crus e Grands Premiers Crus.
Côtes
La menzione “Côtes de” indentifica vini entry-level di qualità.
La resa in vigna non può superare i 100 ettolitri/ettaro che, nel caso dei vitigni Elbling e Rivaner sono elevati a 115 ettolitri/ha.
Coteaux
I vini “Coteaux de” sono caratterizzati dal vitigno e dalle zone di provenienza. Sono vini di qualità, provenienti da vigneti selezionati dei cantoni di Grevenmachen e di Remich su suoli di natura diversa: rocce calcaree per Grevenmachen e marne (keupériennes) per il cantone di Remich.
Inoltre i vigneti hanno rese più basse e la vendemmia dev’essere effettuata manualmente.
Lieu-Dit
In fine i “Lieux-Dit”, il vertice qualitativo per quanto riguarda i vini lussemburghesi, ovvero vini di terroir. Le uve provengono da singoli vigneti i cui nomi sono riportati in etichetta, sono caratterizzati da bassa resa e da rigorosa selezione, le vendemmie sono unicamente manuali.
Dopo questa lunga e speriamo non noiosa premessa eccoci finalmente al vino che abbiamo degustato, ovvero l’ Auxerrois Grand Premier Cru Coteaux de Grevenmachen del 2019.
I suoli calcarei, ricchi di conchiglie, ci donano un vino che fa della freschezza e della verticalità le sue armi vincenti.
Il colore è paglierino scarico, limpido e luminoso.
Mediamente intenso al naso dove cogliamo note floreali e di frutta a polpa bianca, mela, il vino è minerale, verticale ed al contempo delicato, si notano inoltre leggeri accenni idrocarburici.
Fresco e verticale anche alla bocca, di struttura leggera, gli accenni d’idrocarburi si mescolano a sentori di frutta a polpa bianca e sfumature piccanti di zenzero, succoso e delicato, sapido ed elegante e dalla buona persistenza.
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