di Carlo Macchi
Qualche giorno
fa, girando per degustazioni tra Soave, Bardolino e Custoza ho confessato a me
stesso, nonostante l’età sia quella che è, di amare perdutamente due signore. Prima che parta
un’irrefrenabile voglia di gossip, preciso che il mio non è solo un amore
platonico ma, addirittura, gastronomico-platonico, una delle forme più
tranquille e soddisfacenti per persone della mia età. Le due signore
da me amate rispondono al nome di Susanna e Nadia e voglio subito chiarire che
di loro amo non solo quello che propongono nei loro rispettivi locali ma, che le
amo più adesso, dopo praticamente due anni di lockdown, di prima. Sapete perché?
Perché nonostante la ristorazione di qualità sia stata mazzolata brutalmente le
ho trovate ancor più motivate e nei loro piatti ho ammirato non solo la qualità
di prima ma addirittura un qualcosa in più, un valore aggiunto che mi porta ora
a dichiarare, urbi et orbi, il mio amore.
Dai nomi
passiamo ai cognomi e ai locali. Susanna è Susanna Tezzon ed è l’anima de Il Giardino delle Esperidi a Bardolino. Tra pizzerie e locali da turisti il suo ristorante
è l’unico porto sicuro all’interno di questo bellissimo borgo.
In tempi di lockdown Susanna e le
sue amiche colleghe hanno deciso di utilizzare il bellissimo terrazzo sopra al
locale per farne un piccolo (ma neanche tanto) orto. Dire orto è restrittivo
perché oltre a molte verdure (coltivate dentro a piccole piscine di gomma colme
di terra fertile) in questo piccolo eden troviamo frutti, spezie, erbe officinali
e piante di fiori. È un luogo dove puoi entrare solo se Susanna vuole e per
fortuna ha voluto farci il dono di servirci due piatti contornati dalle sue
piante.
La prima cosa
che colpisce in questo godurioso trittico è lo spessore della pasta: quasi
inesistente ma concreto, saporito e giustamente cedevole al palato, esalta i
gusti del ripieno e i condimenti (di solito burro, ma potete osare con il
leggero ragù che vi proporranno). Anche i ripieni delle tre specialità sono
gustosi giochi d’equilibrio, dove il dolce della zucca è bilanciato
perfettamente, l’impasto del tortellino è soffuso ma intenso e ricotta e
spinaci si rincorrono e si fondono. Qui, come dalla Susanna, si arriva ad una
goduria e soddisfazione praticamente infinita. Voi direte che a far tortellini
son buoni tutti e prima che Dio scenda in terra per punirvi di per punirvi di
questa bestemmia vi salvo io, affermando che la base di tutto il lavoro di
Nadia (lo dice lei, quindi sono sicuro) è una grande e raffinata artigianalità,
che porta a produrre, giorno dopo giorno, una qualità alta e costante.
Avanti,
prenotate, che aspettate? Non sono geloso!
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