Le ultime notizie
riguardanti gli sviluppi di Vivino, che si sta consolidando come il principale
marketplace di vino al mondo, non potevano non suscitare in me la curiosità di
capirne qualcosa di più per cui sono andato ad intervistare Mauro Bricolo, Country
Manager Italia, per capire di più su passato, presente e, soprattutto, futuro
della APP sul vino più scaricata al mondo.
Mauro, Vivino ormai è
una APP che un po’ tutti i wine lover conoscono ma, per quei pochissimi che
ancora non la conoscono, puoi descrivere le sue principali caratteristiche?
Attraverso
Vivino, la APP sul vino più scaricata al mondo, disponibile sia per Android che
per Apple, permtte agli utenti di scattare una fotografia a
un’etichetta di vino con il loro dispositivo mobile e la tecnologia
proprietaria Vivino, per il riconoscimento delle immagini, fornisce
istantaneamente valutazioni, recensioni, prezzi e l’opzione di acquisto per
ogni bottiglia.
Come funziona il
vostro sistema di valutazione?
È un
sistema di punteggio a 5 stelle. Quando qualcuno recensisce un vino fornisce un
rating da uno a cinque e ciascun utente, per ogni bottiglia inserita nel
database, vedrà il punteggio totale del vino che è una media voti ottenuta.
Vivino è stata lanciata quasi
otto anni fa e, immagino, sia stato duro metterla in piedi visto che prima di
questa applicazione non c’era nulla a riguardo.
In tale ambito mi piacerebbe sapere come è nata l’idea e quali sono
state le principali difficoltà incontrate.
Vivino è
stata fondata da Heini Zachariassen e Theis Søndergaard nel 2010. L’idea è
venuta ad Heini, quando girando all’interno di un supermercato si rese conto
della difficoltà nel scegliere una bottiglia di vino. Da qui l’idea di un app
per alleviare il senso di smarrimento dei consumatori amanti del vino
nonostante all’epoca ci fossero già oltre 600 app sul vino. L’idea vincente è
stata permettere di riconoscere le bottiglie fotografando l’etichetta. Come già
detto dallo stesso Zachariassen all’interno di una intervista al Corriere della
Sera, inizialmente nessuno era sicuro che funzionasse, si facevano le prove
fotografando centinaia di etichette grazie anche all’aiuto di un gruppo di
ragazzi indiani che hanno collaborato alla fase di start up. Hanno capito che
l’idea funzionava solo nel 2012 quando è stata rilasciata una nuova versione
dell’app in grado di riconoscere il 70 per cento delle bottiglie fotografate. Da
quel momento in poi il progetto è andato avanti in maniera esponenziale.
Il successo è legato ai vostri numeri. Attualmente quanti utenti attivi avete in Italia e, in generale, nel mondo?
Il successo è legato ai vostri numeri. Attualmente quanti utenti attivi avete in Italia e, in generale, nel mondo?
Dopo otto anni consecutivi di crescita, Vivino vanta nel mondo una comunità di 30 milioni di
appassionati di vino di cui 2,3 solo in Italia. Altri numeri che possono
rendere l’idea di cosa siamo oggi:
- la più grande libreria di vini nel mondo con oltre 10 milioni di bottiglie recensite;
- 500 mila vini scansionati e 2 milioni di pagine visitate;
- oltre 200 mila aziende vinicole rappresentate
Quali sono i Paesi dove l’APP è più scaricata e quali invece
quelli dove “soffrite” di più?
I Paesi principali sono
in ordine gli USA, Brasile e Italia. La Francia è al quarto seguita da Regno
Unito, Germania e Spagna. Soffriamo invece un po’ dove il vino non è
ancora molto diffuso per cui direi in generale nei Paesi asiatici anche se
ultimamente le cose stanno andando molto meglio.
Sulla base delle valutazioni date dagli utenti italiani,
quali sono i vini in Italia più apprezzati?
Le statistiche di media
voto sono molto corrispondenti con le valutazioni dei grandi critici sia
italiani che internazionali. Quindi su Vivino i migliori vini medio votati in
Italia, non i più votati, sono alla fine quelli che tendenzialmente si vendono
di più. Ti posso dire, pertanto, che le tipologie di vino che in generale vendo
di più sono Primitivo di Manduria, Amarone della Valpolicella, Ripasso della
Valpolicella, il Brunello di Montalcino.
E quelli meno?
E' più difficile vendere Barbera d’Asti, Chianti e alcune tipologie di vini siciliani. C’è una situazione particolare che riguarda il Barolo che, nonostante
abbia ottimi voti medi, si vende meno del previsto.
A livello mondiale, invece, quale è il vino/i vini più
votati?
Se togliamo dal discorso
il mondo dei vini californiani che seguono una logica particolare vito che sono
molto votati e molto venduti prettamente all’interno del loro mercato locale,
posso dire che, a mio giudizio, il gusto sia molto uniforme nel mondo ovvero
agli italiani, ai tedeschi, agli americani, ai cinesi, per fare un esempio,
piacciono più o meno gli stessi prodotti ovvero vini molto piacevoli e diretti.
La fascia media di prezzo si aggira attorno ai 13 euro.
Veniamo al presente. Vivino nei giorni scorsi ha lanciato un
progetto ambizioso, ovvero Vivino Market e Vivino Premium. Ce ne puoi parlare?
Vivino
Market è la nuova tecnologia implementata all’interno
della app e del sito Vivino in grado di suggerire il vino in base ai gusti
personali dell’utente. Vivino Market sfrutta i dati raccolti dalla community di
30 milioni di utenti per raccomandare quei vini, con i punteggi più alti, che
soddisfano il gusto personale e le preferenze di prezzo di ogni utente, in base
alla cronologia delle sue valutazioni e delle scansioni di vini effettuate. Più
l’utente utilizza Vivino, più la sua esperienza sarà personale e i suggerimenti
customizzati. Vivino Market segna l’evoluzione di Vivino, dall’essere l’app
dedicata al vino più scaricata al mondo a diventare il più grande e il migliore
marketplace di vino online.
Vivino Premium, invece, è
il programma di spedizioni che consente agli utenti un numero illimitato di
spedizioni gratuite, per tutti gli acquisti effettuati attraverso Vivino. In
occasione del lancio, Vivino offre un periodo di prova gratuito di 30 giorni
(il servizio costa 24 euro all’anno). Vivino Premium è un passo importante per
sbloccare il potenziale del mercato online del vino, sia per i consumatori che
per i partner di mercato in tutto il
mondo. Oltre a beneficiare delle spedizioni gratuite, gli utenti Vivino Premium
riceveranno anche l’accesso anticipato a offerte selezionate, con sconti fino
al 50%.
Attualmente, quante sono le vostre aziende vinicole partner
sia in Italia che nel mondo?
Oltre 200.000 aziende nel mondo. I vini disponibili
all’acquisto in Italia sono oltre 12.500.
Una curiosità: come selezionate
le aziende vitivinicole e, conseguentemente, i vini da inserire a catalogo?
In queste caso dobbiamo
distinguere tra le modalità di vendita ovvero tra offerte dirette agli utenti
che hanno accettato di ricevere proposte di acquisto tramite mail e il
marketplace vero e proprio. Per la prima tipologia di vendita, che è quella che
seguo io in prima persona per l’Italia, il criterio di selezione segue alcuni
paletti ovvero che siano vini che abbiano una media voto elevata associato ad
un buon rapporto qualità/prezzo. Mi preme sottolineare in questo ambito una
cosa: noi a Vivino non facciamo “pirateria” perché concordiamo sempre col
produttore il prezzo di vendita del suo vino.
A che obiettivo puntate a livello di vendite?
Vivino si prefigge
l’ambizioso obiettivo di diventare il marketplace del vino numero uno al mondo
e, in termini di fatturato, ci prefiggiamo di vendere 1 miliardo di dollari di
vini entro il 2020. A breve si arriverà al momento in cui, solo con la foto
dell’etichetta, si avrà la possibilità immediatamente di acquistare quella
bottiglia dove e come vuoi. Una vera e propria utopia che diventa realtà!
Pensate che la concorrenza possa rallentare questo progetto?
Ad oggi, a mio parere, Vivino per come è
strutturato non ha concorrenti sia in Italia, dove i principali siti di vendita
on line come Tannico o Vino75 viaggiano su logiche totalmente diverse, sia nel
mondo.
Non avete paura di un colosso come Amazon?
Amazon, e questo è un mio
parere personale, è e sarà sempre di più il Marketplace per eccellenza dove
comprare, come in un grande magazzino, un po’ di tutto ma come accade nel mondo
non virtuale c’è il supermercato e c’è anche l’enoteca di qualità. E’ una
logica che vale anche per altri settori altrimenti colossi come Yoxx, per la
moda, o Eprice per l’elettronica non esisterebbero.
Ultima domanda: per affrontare
una sfida del genere, ho letto, che la società si sta riorganizzando
internamente. Ce ne puoi parlare?
Esattamente, non molto
tempo fa Vivino ha nominato Chris Tsakalakis nuovo Chief
Executive Officer della società, con effetto immediato. Tsakalakis prenderà le
redini dal fondatore di Vivino, Heini Zachariassen, che rimarrà nel Consiglio
di Amministrazione e manterrà il ruolo di Chief Evangelist della compagnia. Il
nuovo CEO proviene da StubHub, società leader nell’acquisto e vendita di
biglietti del mondo e porterà la sua esperienza in Vivino per aiutare l’azienda
a raggiungere gli obiettivi che avevo citato in precedenza ovvero costruire un
grande mercato globale in grado di cambiare il modo in cui il vino viene scelto,
condiviso e venduto. Siamo tutti emozionati, augurateci buona fortuna!