di Luciano Pignataro
Siamo a Torre Le Nocelle, l’azienda di Ciriaco Cefalo, dodici ettari comprati dal nonno cento anni fa è stata completamente ripresa nella seconda metà degli anni ‘90 ed è una delle cantine più belle da visitare perché è, insieme, museo contadino e agriturismo, giù le vigne e gli ulivi, di fronte Taurasi con praticamente tutta l’area della docg. Ma non basta, Ciriaco, ingegnere cultore delle tradizioni di famiglia e del territorio è anche produttore di olio da ravece e ogliarola lavorate al suo frantoio mentre la moglie Assunta cura l’ospitalità: sì, al momento I Capitani è una delle poche aziende vitivinicole e olivicole campane che lavora anche come agriturismo completo. Anzi, Wine resort si dice adesso.
L’azienda ha sempre prodotto vini eccellenti, poco conosciuta dagli stessi addetti ai lavori, costituisce una piccola e interessante chicca del variegato mondo irpino per la radicata tipicità del proprio Taurasi. Siamo in zona di rosso, appunto, ma quando nella nostra cantina di campagna scoviamo per caso questa bottiglia di Fiano di Avellino decidiamo che è il momento di stapparla. Intendiamoci, dodici anni non sono nulla per questo vitigno a bacca bianca, ormai è acclarato definitivamente. Siamo però curiosi lo stesso di provarlo proprio perché la cantina è a vocazione rossista di nascita. Il protocollo di produzione è quello comune a tutto l’areale, fermentazione e affinamento in acciaio e vetro.
Proprio per questo il Fiano non finisce mai di stupire: in questo caso abbiamo infatti una spettacolare evoluzione olfattiva che ci porta sentori di frutta matura e note fumé, anche miele di castagno e pasticceria.
Un naso suadente, quasi dolce che però ha come contraltare una bocca pulita, secca, ancora vigorosa grazie alla freschezza che regge la beva, una chiusura lunga e precisa. Insomma, la bottiglia, considerato il costo, costituisce uno dei piccoli grandi affari che ancora l’appassionato curioso che gira fuori dai percorsi usuali può fare girando per il Sud. Ce l osiamo goduti fino in fondo, fino all’ultima goccia.
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