di Lorenzo Colombo
Nella rubrica Delivery IGP, che ha visto la sua nascita solamente un paio di settimane fa, con lo scopo di sentire dalla diretta voce degli interessati le problematiche e le soluzioni adottate per sopperire alle difficoltà causate dalla pandemia dovuta al Covid, avete sinora letto interviste fatta da noi Giovani Promettenti a produttori di vini e ristoratori.
Ciao Riccardo, raccontami quando e come hai iniziato questa tua attività.
Verso la fine degli anni novanta ero caporedattore in un mensile della provincia di Livorno, agli inizi degli anni 2000 si stavano preparando degli articoli di economia riguardanti i SEL (Sistemi Economici Locali), un comparto importante dell’economia livornese era data dal vino e precisamente da una denominazione che ormai da qualche anno stava facendo parlare di se in tutto il mondo, ovvero la Doc Bolgheri.
Ebbi così l’occasione di approcciarmi in modo professionale al mondo del vino che già, per la verità m’interessava molto anche se dal punto di vista di puro consumatore e la prima intervista la feci proprio con il Marchese Incisa della Rocchetta.
Poi?
Decisi così di approfondire l’argomento, frequentando dapprima i corsi di Slow Food e quindi quelli per diventare sommelier e nel 2006 decisi di dedicarmi completamente al mondo del vino aprendo una mia agenzia.
Com’è strutturata l’agenzia PR – Comunicare il vino e praticamente di cosa si occupa?
La cosa è molto semplice, in pratica PR - Comunicare il vino è un’agenzia con uno staff specializzato nei vari campi della comunicazione. Dai rapporti con la stampa all’organizzazione d’eventi; della preparazione di cartelle stampa e storytelling, alla grafica, dalla fotografia a quant’altro serva alla realizzazione di uno specifico progetto. La nostra è una Media Relation Agency, ovvero ci occupiamo di Relazioni pubbliche: in parole semplici far conoscere e riconoscere l’azienda nostra cliente ed i suoi vini agli operatori ed ai professionisti del settore, stampa specialistica e buyers. Il nostro lavoro non riguarda invece il consumatore finale.
Posso sapere quanti clienti hai in portafoglio e di quali settori?
Essendo un’agenzia specializzata gestiamo la comunicazione di 42 clienti, tutte aziende vitivinicole, a parte un’azienda produttrice di bicchieri per la quale però ci occupiamo unicamente dell’estero.
In effetti è cambiato moltissimo il modo di lavorare, ricordo che sono rientrato dagli Stati Uniti lo scorso 5 marzo e dopo pochi giorni c’è stata la chiusura totale. Abbiamo quindi dovuto rivedere tutta la comunicazione, studiando nuove strategie adatte al particolare momento di crisi, con un approccio digitale. Abbiamo, ad esempio, messo a punto un groupage con relativo magazzino dove raccogliere le campionature delle varie aziende. Altre considerazioni sono rivolte ai tradizionali pranzi con la stampa con la presenza dei produttori, eventi che ben conosci. Questi sono stati sostituiti da pranzi virtuali, ovvero i vini vengono inviati a casa dei vari giornalisti/blogger e la degustazione viene svolta in remoto ed a seguire tramite delivery il pranzo viene consegnato direttamente dal ristoratore a casa dei partecipanti.
Come sono state le risposte da parte dei Tuoi clienti per questa nuova modalità di comunicazione?
Ottime direi, tanto che dal mese di dicembre, queste presentazioni con pranzi in remoto, verranno messi in atto non solamente a Milano e Roma, com’è stato sinora, ma anche a New York, Singapore e Hong Kong.
Quali altre soluzioni hai trovato?
Abbiamo effettuato molte presentazioni virtuali di aziende e vini, utilizzando le varie piattaforme disponibili ed anche molte degustazioni sono state effettuate in questa nuova modalità.
Hai avuto altre richieste particolari da parte della tua clientela?
In molti ci hanno chiesto di sviluppare e gestire la parte Social dell’azienda, abbiamo sviluppato ed in alcuni casi creato i siti Internet aziendali, ci siamo occupati di implementare o realizzare siti di e-commerce.
Quando sarà passato questo difficile momento cosa cambierà per quanto riguarda il Tuo lavoro?
Io ritengo che il contatto diretto con i vari attori della filiera sia importantissimo, quindi nell’ambito del possibile tornerò a viaggiare molto per incontrare le persone, senza però trascurare la parte digitale che reputo sarà sempre più importante.
Ultima domanda, durante questo periodo di forzata reclusione hai pensato di diversificare o ampliare la Tua attività?
Per prima cosa ho approfittato del maggior tempo a disposizione per rimettermi a studiare, frequentando -in remoto- i corsi WSET, inoltre ho trasformato la mia passione per i distillati in una nuova branca del mio lavoro dedicata agli Spirits.
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