Un
anno fa ho avuto modo di tornare a visitare una delle aziende
storiche di Montalcino, Argiano, stimolato dal racconto dell’amico
giornalista Dario Pettinelli sulle novità che stavano modificandone
in modo sostanziale la filosofia e l’approccio sia in vigna che in
cantina, ma non solo (se vi è sfuggito potete trovare
l’articolo qui).
Una vera rivoluzione, che ha trovato la spinta nel suo nuovo
proprietario, il gruppo brasiliano Leblon Investment Fund Ltd, con a
capo Andrè Santos Esteves, finanziere tra i più ricchi al mondo.
Evidenziare la condizione di benessere economico di Esteves è
necessario per capire come, per quanto Argiano sia una delle più
importanti aziende di Montalcino, con 420 anni di storia sulle
spalle, il nuovo proprietario non intendesse certo trarne ulteriore
ricchezza. L’imprenditore si è prima di tutto innamorato del
luogo, dell’arte che lo circonda, del fascino di quelle terre e di
quelle vigne, e ha subito capito che l’azienda ilcinese poteva
diventare un simbolo di prestigio, dare lustro all’immagine sua e
del gruppo. Ma era necessario fare qualcosa di radicalmente nuovo,
decidendo di ristrutturare i diversi ambienti seguendo le linee già
definite secoli addietro dall’architetto Pecci, che aveva puntato a
ottenere una perfetta simmetria di ogni edificio, locale, strada,
nell’ottica “bifronte”. Infatti il nome dell’azienda deriva
da Ara
Jani,
il tempio dedicato a Giano, il Dio bifronte, le cui due facce
contrapposte rappresentano il legame con il passato e lo sguardo
verso il futuro. Il risultato di questo lavoro è un “quartiere”
moderno ed elegante, funzionale, ma allo stesso tempo antico e ricco
di storia.
Il Vigna del Suolo 2015 è di fatto il
primo cru di Argiano, questa è la prima annata prodotta, ha subito
una fermentazione spontanea per due settimane in vasche di acciaio a
temperatura controllata, mentre la malolattica si è svolta in
cemento. La maturazione ha avuto un percorso di circa 30 mesi in
botti da 15 Hl della Garbellotto, scelte appositamente per questo
vino. Ad aprile è stato imbottigliato ed è rimasto ad affinare per
10 mesi.
La
2015 ha avuto un andamento decisamente buono, con un inverno
mediamente freddo e asciutto, primavera con temperature moderate e
giusto contributo di piogge, che sono andate aumentando a giugno,
mese che ha fatto da apripista a un periodo estivo decisamente caldo;
le riserve idriche accumulate in precedenza e la profondità delle
radici delle viti hanno consentito di evitare stress. Con il mese di
settembre si è tornati a un clima più temperato. Le uve portate sui
carrelli per la cernita si sono mostrate ottime.
La trama
olfattiva è di notevole impatto, inizia con un bouquet floreale di
rosa, viola, una punta di lavanda, poi subentrano le erbe aromatiche,
la ciliegia, una nota piuttosto evidente di arancia, poi incenso,
leggera cannella e liquirizia, tutto in grande equilibrio.
Al gusto è
ancora più evidente la classe di questo vino, che pur mostrando
tannini orgogliosi e una materia non indifferente, è sorretto da una
freschezza decisa e da una sapidità sottile ma costante, c’è
armonia nei diversi elementi; anche l’alcol, pur nella sua
prestanza, si integra perfettamente con un tessuto avvolgente e
succoso, dove la nota agrumata torna netta anche nel lungo finale.
Un
grande Brunello con un lungo futuro davanti, la nuova Argiano è
arrivata!
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