Ci sono posti incantanti nel Chianti Classico, uno
di questi è sicuramente il Castello La Leccia, un gioiello di rara eleganza e
storicità (la costruzione risale al 1077) situato a Castellina in Chianti
(Località La Leccia).
Da un punto di vista prettamente vitivinicolo,
all’interno dei vigneti aziendali, tutti esposti a sud e sud-ovest e gestiti
secondo i principi dell’agricoltura biologica (certificazione 2013), si
coltivano per ora solo ed esclusivamente uve a bacca rossa come sangiovese,
malvasia nera e syrah la cui difesa fitosanitaria è ridotta al minimo
attraverso il solo uso di rame e zolfo. Il giusto apporto di sostanze organiche
al terreno è assicurato in modo naturale: tra i filari crescono orzo, trifoglio
e senape, ed il compost è ricavato dalle vinacce e dai raspi.
Castello La Leccia produce quattro etichette: il
“Vivaio del Cavaliere” (Toscana IGT), il Chianti Classico DOCG, il Chianti
Classico Riserva “Giuliano” DOCG e il “Bruciagna”, il Chianti Classico Gran
Selezione DOCG.
Durante la visita in cantina, supportati dal
bravissimo direttore Guido Orzalesi, abbiamo degustato le seguenti annate:
Castello La Leccia – Vivaio del Cavaliere 2018 (75 % Sangiovese, 3 %
Syrah, 22% Malvasia Nera): si dice sempre che il vino di entrata di una azienda
vinicola sia un passaporto importante per capire la sua filosofia qualitativa.
Le premesse, in questo caso, sono più che ottime visto che questo blend,
vinificato in acciaio e affinato successivamente in cemento, è assolutamente
centrato in succosità, complessità fruttata e progressione gustativa. Costa
meno di 9 euro (!!!!) e potrebbe diventare benissimo il vino quotidiano di
molte famiglie italiane.
Castello La Leccia – Chianti Classico Gran
Selezione “Bruciagna” 2015 (100% sangiovese): per la questo vino vengono scelte
esclusivamente le uve provenienti dal vigneto Bruciagna situato a 380 metri
s.l.m, su un suolo in prevalenza argilloso-sabbioso. Ovviamente è il vino di punta
dell’azienda ed indubbiamente ha una marcia in più rispetto ai precedenti
grazie ad una complessità assolutamente intrigante incentrata su note
aromatiche di ribes nero, mora di rovo, poi in successione note balsamiche,
ferrose ed ematiche. Impatto gustativo dirompente, che gioca su una vena
acido-sapida, contrassegnato da un tannino perfettamente fuso nella struttura
importante del vino. Persistenza sublimi su sensazioni di ferro e spezie nere.
Il vino viene vinificato in acciaio ed affina in legno per circa 30 mesi prima
di passare in bottiglia dove rimane per ulteriori 9 mesi. Questo vino è stato
imbottigliato a marzo 2019.
Abbiamo degustato in anteprima anche il Chianti
Classico Riserva 2016 (sorprendente), il Chianti Classico 2018 (già da oggi buonissimo)
e la Gran Selezione 2019 (in fase embrionale ma promettente).
Una chiosa assolutamente importante: il Castello
La Leccia, grazie al lavoro di Guido Orzalesi, sta cambiando notevolmente
stile, i vini si stanno alleggerendo moltissimo e, al contempo, stanno
diventando sempre più territoriali e sanguigni. Segnatevi sul taccuino questa
azienda, ne riparleremo!
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