Passando tra i banchi del Roma Wine Festival puoi scoprire davvero un mondo, un universo fatto di persone eterogenee che prendono questo genere di manifestazioni in maniera molto seria perché proprio qui possono soddisfare il proprio ego. Di cosa sto parlando? Ma di loro!!!
Quello che…..la sa lunga: è il classico capogruppo, il presunto esperto di vino che porta in gita l’allegra truppa inebetita di amici che a mala pena sanno la differenza tra un Barolo ed un Prosecco. Frasi del tipo:”Senti che ti faccio assaggiare” oppure “Vieni qua che ti faccio bere una chicca indimenticabile” sono il suo cavallo di battaglia, il suo ultimo escamotage per far colpo sulla bellona del gruppo che pende dalla sue labbra. Il problema si porrà, magari, quando un giorno qualcuno dirà loro che gli ha fatto bere vini indecenti….
Quello che…c’ho la guida che mi guida: è il classico appassionato che, in qualunque manifestazione vada, ha la sua guida protettrice, una sorta di angelo custode che consiglia lui cosa bere o non bere. Sei un produttore premiato con tre bicchieri o cinque grappoli? Allora verrai tartassato dalle mille domande che potranno spaziare su tutto lo scibile dell’enologia mettendo a dura prova la controparte che deve anche resistere a circa otto ore di fiera senza avere una sedia a disposizione. Sei un produttore non premiato da nessuna guida, nemmeno quelle contenute su Cioè o Gente Motori? Allora fai schifo, nemmeno ti guardo visto che il tuo è vinaccio da quattro soldi. Ad avercene di gente così, magari qualche grande vino a piccolo prezzo ancora lo trovo.
La ghepardona enogastronomica: è un classico, possiamo andare alla sagra della cipolla di Tropea oppure all’inaugurazione del più burino dei ristoranti, e lei c’è. Parlo di loro, delle donne imbellettate, un misto tra Liz Taylor ed Eva Grimaldi che, cariche di profumi e innalzate da metri di tacchi, si aggirano per i banchi senza una meta precisa. Si vogliono far vedere, il Roma Wine Festival per loro è come un ricevimento al Quirinale, in abiti da sera e succinti cercano l’uomo della loro vita oppure cercano il prossimo amante da spennare. Non gliene frega nulla del vino, loro sono là per dare una svolta alla loro vita….
Er magnone compulsivo: trattasi di esemplare onnivoro a digiuno da tempo immemore che attende questo genere di eventi enogastronomici per rifarsi dall’astinenza con gli interessi da usuraio. Solitamente sono persone distinte, ben vestite, che si attaccano come sanguisughe ai banconi dove vengono serviti salami, prosciutti e ogni tipo di formaggio. Non ti fanno passare, si riempiono il piatto fino a formare una sorta di Torre Eiffel alla norcina, fanno la fila n volte finchè il tavolo non è sgombro da ogni mollica di pane o resto di pecorino. Non gli piace bere, lo fanno solo per ingurgitare il cibo e per non strozzarsi, venti euro di ingresso le pagano solo se ottengono alimenti per un valore più che proporzionale. Da evitare durante la fase di masticazione per possibili lapilli non meglio identificati..
Il sommelier disintegrato: sono stanchi, sudati, versano vino come se fossero all’interno di una catena di montaggio. E’ il sommelier da evento enogastronomico, una vittima del sistema che è tenuto d’occhio per ore dal vigilante produttore che ha insegnato loro la storiella da raccontare e che non aspetta altro che una loro dimenticanza per redarguirli davanti alla platea. Traditi da un infame destino qualora debbano servire vini di serie B, il loro bancone in tal caso avrà come avventori solo quelli che…la sanno lunga. Se, invece, servono grandi vini il loro successo durerà una sera, forse due, un po’ come i protagonisti del Grande Fratello si sveglieranno il giorno dopo da un sogno che non è divenuto realtà.
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