Nel mondo del vino, oltre le etichette, ci sono anche i Tappi Parlanti.....

"A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?"

Questa non è l'ultima critica a Berlusconi ma semplicemente quello che potreste trovare scritto sul tappo della vostra bottiglia preferita.
L'idea è tutta italiana e nasce in Sicilia dove l'azienda Tenuta dei Fossi in provincia di Siracusa, produce vino nei cui tappi vengono incisi famosi aforismi, perchè anche un oggetto spesso considerato secondario può invece avere un ruolo importante nella scelta di un vino.

Angelo Paternò, fondatore della casa vinicola ed enologo da oltre 25 anni, spiega così questa originale scelta di marketing: "abbiamo fatto incidere nei nostri tappi questi aforismi, per coniugare il vino alla cultura, un'idea per fare riflettere mentre beviamo un sorso di vino". Dopo l'iniziativa del Vino Parlante - etichette staccabili poste sul retro della bottiglia contenenti tutte le informazioni sul prodotto ed i giusti abbinamenti con il cibo - l'iniziativa siciliana punta sul tappo come strumento di comunicazione per rendere speciale l'esperienza della scelta del vino e della sua degustazione.

Che dire, un'altra operazione di marketing che potrà avere successo ma che non mi farà cambiare idea sulla questione principale: fate del grande, grandissimo vino e non avrete bisogno d'altro. Che ne dite?

Ah, la frase iniziale era del grande Totò.

(fonte: http://abagnomaria.blogosfere.it)

6 commenti:

Alessandro Marra ha detto...

Condivido la tua idea soltanto in parte.
Fare vini di grande qualità mi sembra già un'ottima forma di comunicazione, hai ragione. Ma anche il packaging è un ottimo strumento in questa direzione.
Nel caso specifico, però, mi chiedo quanto possa costare la "personalizzazione" del tappo e se, invece, non sarebbe stato meglio spendere quei soldi per migliorare la qualità del sughero utilizzato. Così, giusto per curiosità perchè tra l'altro non conosco i vini dell'azienda di cui si parla nè quindi posso avere un'idea della qualità dei suoi tappi.

Andrea Petrini ha detto...

Ciao Alessandro, la mia era una provocazione...ma non tanto visto che se è vero che il packaging è importante, è vero anche che i vini più importanti in Italia hanno uno stile, un confezionamento molto minimale, a volte austero. Dubito sempre di chi con il packaging vuole spostare l'attenzione dal vino. Anche io non conosco l'azienda ma certo, se fossi un produttore, prima delle scritte sarebbe meglio investire anche nella qualità del sughero, fondamentale!

Alessandro Marra ha detto...

Verissimo. Come è vero che i vini più importanti in Italia appunto lo sono già e, quindi, non hanno bisogno di altro...
Il packaging acquista maggiore importanza, invece, nella scelta del consumatore tra due "sconosciuti"; probabilmente, in quel caso, è più facile che scelga quello con l'aspetto più piacevole. Che ne dici?

Andrea Petrini ha detto...

per me la confezione deve avere una sobria eleganza, non comprerei mai una bottiglia come il Soffocone se non per regalarla ad un amico che fa l'addio al celibato....

Alessandro Marra ha detto...

:-D
Bè, preferisco anch'io la sobria eleganza dell'etichetta.
Anche se un'etichetta "invitante" e "simpatica" potrebbe essere un incentivo in più all'acquisto per il consumatore medio. Non credi?

Andrea Petrini ha detto...

Odio le retroetichette con i consigli sugli abbinamenti, scontatissimi e inutili.
Conosco produttori che stanno cambiando le loro etichette simpatiche visto che non valorizzano il vino