di Stefano Tesi
Podere Albiano - Orcia Sangiovese DOC Riserva "Tribolo"
InvecchiatIGP: Biondi Santi - Rosso di Montalcino 2007
Girolamo Russo - Etna Rosso " 'a Rina" 2020
Martino - Aglianico del Vulture Riserva 2012
Carolin Martino - Foto: Foodmakers |
Chianti Classico Collection 2023: focus sull'annata 2021 più 11 vini da non perdere!
Casa Emma è un’azienda
vitivinicola situata nel cuore del Chianti Classico, a San Donato in Poggio
(Barberino Tavarnelle), ad un’altitudine di 430 m. s.l.m. L’azienda
nacque nel 1969, quando Fiorella Lepri decise di acquistare il podere dalla
nobildonna fiorentina Emma Bizzarri, mantenendo il nome e le radici storiche
della tenuta. Tutt’oggi Casa Emma è di proprietà della famiglia Bucalossi e gestisce 28 ettari di vigneto (sangiovese, merlot, ciliegiolo e canaliolo e malvasia) e 1000 piante d’olivo. Il
suo Chianti Classico si fa apprezzare per ricordi agrumati, per
slancio e finezza tannica e per una chiusura salatissima che invita di nuovo
alla beva.
Castello La Leccia – Chianti Classico (100% sangiovese)
A Castellina in Chianti da
qualche anno Guido Orzalesi sta lavorando alacremente per portare questa
azienda agricola biologica, che vanta anche un ottimo ristorante, ai fasti che
gli competono vista la bellezza dei vigneti coltivati. Questo sangiovese in
purezza è accattivante, ha sentori ricchi e generosi di frutta matura e spezie
ma, al tempo stesso, riesce ad avere grande sinergia acido-sapida e grande
equilibrio.
Cigliano di Sopra – Chianti
Classico (100% sangiovese)
La Fattoria Cigliano di
Sopra è un complesso storico che fa da cornice ad una proprietà che si
estende per trentadue ettari lungo le colline del Chianti Classico della
zona di San Casciano in Val di Pesa. I trentadue ettari della Fattoria
comprendono 8 ettari vitati da cui si ricavano i vini dell’azienda e
17 ettari di Oliveti da cui si ricava l’olio extravergine d’oliva, i
rimanenti 7 ettari sono rappresentati da parchi e boschi. Il loro Chianti
Classico 2021 è pura energia floreale intarsiata da sensazioni di macchia
marina ed erbe aromatiche. Finale entusiasmante per saporosità.
Gagliole – Chianti Classico “Rubiolo” (sangiovese 100%)
Di proprietà della famiglia
Bär da tre generazioni, l’azienda vanta vigneti coltivati secondo regimi
biologici, sia a Gagliole (Castellina in Chianti), dove le vigne sono
prevalentemente adagiate su antichi terrazzamenti, sia a Panzano, posizionati all’interno della famosa Conca
d’Oro. Il loro Rubiolo, probabilmente, è uno dei tre Chianti Classico annata
che mi hanno fatto sobbalzare dalla sedia per via di una leggerezza aromatica e
di una dinamicità di beva che mi hanno fatto scordare tute le difficoltà della 2021. Bravi!
Istine – Chianti Classico (sangiovese
100%)
Angela Fronti, grazie al suo
talento innato, ormai conosce il terroir di Radda in Chianti come le sue tasche
e riesce a “domare” il suo sangiovese anche in annate calde come queste. Il suo
Chianti Classico “base” condensa nel bicchiere tutta la freschezza e la
“nervosità” del sangiovese di Radda a cui si aggiunge solo una inconsueta
maturità di frutto che fornisce ulteriore succosità alla beva.
Le Miccine – Chianti Classico
(sangiovese 100%)
Le Miccine è una piccola
azienda a conduzione familiare di Gaiole in Chianti condotta dalla
giovane e brava Paola Papini Cook che conduce in biologico sette ettari di
vigneto secondo un approccio minimalista. Questa filosofia del “less in more”
si ritrova sia a livello aromatico dove il vino gioca su sensazioni di fruttini
di bosco e rosa antica. Fresco ed elegante al sorso e dotato di una eco sapida
e floreale di entusiasmante finezza.
Monte Bernardi - Chianti Classico “Retromarcia” (sangiovese 100%)
Monte Bernardi si estende su
53 ettari dei quali 10 ettari sono vigneti, coltivati in biodinamica dal 2004, la
metà dei quali ha un’età sopra i 40 anni. I vigneti sono situati in una
zona di colline a sud di Panzano. Il loro sangiovese in purezza associa materia
e purezza, succosità e freschezza minerale. Un condensato, insomma, di come
Panzano può essere davvero considerato un Grand Cru del Chianti Classico.
Montesecondo - Chianti
Classico (sangiovese 90%, colorino 5%, canaiolo 5%)
Silvio Messana, abbandonato il
sogno di diventare musicista jazz a New York, ha ripreso dal 2000 il podere di
famiglia ed oggi coltiva sangiovese, canaiolo, colorino e petit verdot
all’interno dell’areale di San Casciano. Il suo Chianti Classico annata è
boschivo, a tratti mediterraneo e ha un’anima ricca di sensazioni ematiche. Teso,
compatto, vibrante di calore, ha ritorni sapidi e agrumati nel finale.
Podere Castellinuzza – Chianti
Classico (sangiovese 95%, canaiolo 5%)
Adagiata tra le braccia del
Monte San Michele, il monte più alto del Chianti Classico, l’area di produzione
dei vini di Lamole comprende le frazioni di Castellinuzza, Casole e Lamole.
Piccoli vigneti, con viti che arrivano anche a 130 anni di età, per lo più
terrazzati, immersi all'interno di boschi
contornati da campi di iris, viole a mammole. Paolo Coccia, in questi luoghi fatati, da anni produce dei piccoli grandi capolavori come questo Chianti
Classico che svela sentori delicati di fiori blu, ginepro, ribes a cui solo un
abbrivio succulento e più avvolgente del solito rivela la generosità
dell’annata.
Poggerino – Chianti Classico (100%
sangiovese)
L’azienda raddese, di proprietà della famiglia Lanza, è una piccola fattoria biologica composta da 43 ettari di vigneto, oliveto, bosco, alcune antiche case coloniche ed una chiesa risalente al XII secolo. Il 2021 degustato alla Leopolda ha un incipit olfattivo che ricorda le piccole bacche selvatiche, la viola, la rosa, il mirto a cui seguono sbuffi di grafite e macchia marina. Al sapore risplende di luce propria con intensa freschezza e persistenza minerale.
Riecine - Chianti Classico (100%
sangiovese)
Fondata nel 1971 dall’inglese John Dunkley, insieme alla moglie Palmina, l’azienda, col passare del tempo, è diventata un punto di riferimento grazie anche al grande impegno di Alessandro Campatelli il cui motto è mostrare l'unicità e la bellezza del sangiovese di Gaiole. L’ultima annata del loro Chianti Classico annata risulta come sempre eterea, diretta, si apre su sentori di gelatina di ribes, rosa, felce, erbe di campo. In bocca l’incipit è più che fresco, con bei rimandi di frutta croccante e un finale leggermente minerale che amplifica il ricordo dell’assaggio.
InvecchiatIGP - Kaltern, Lago di Caldaro Classico Superiore Pfarrhof 2014
Lago di Caldaro |
Andrea Moser |
Villa Matilde - Spumante Metodo Classico Brut "Mata Rosè"
Ventolaio, tutto il bello di Montalcino e delle sue vigne in altezza
credit: Partesa Wine |
Maria Assunta Fanti |
InvecchiatIGP: Michele Chiarlo - Barolo Cerequio 1993
Di Filippo - Grechetto Umbria IGT 2020
di Roberto Giuliani
Il Vermouth Bianco Autarchico di Marco Ghezzi
InvecchiatIGP: Ruffino - Chianti Classico Riserva Ducale Oro 1982
Il Colore |
Sandro Sartor |