La Calabria, Regione dalle tradizioni millenarie, negli ultimi tempi sta finalmente ottenendo il giusto riconoscimento come cuore pulsante di una enogastronomia autentica e ricca di sapori, capace di conquistare anche i palati più esigenti. Manifestazione come, ad esempio, Beviamoci Sud Roma hanno sempre di più valorizzato il ruolo crescente del vino calabrese che, grazie soprattutto a vitigni autoctoni come il Gaglioppo, il Greco e il Magliocco, sono tornati a farsi conoscere e apprezzare per la loro unicità e per la capacità di esprimere la storia e il territorio di questa regione. Un altro elemento fondamentale della rinascita delle tradizioni culinarie locali è rappresentato dai giovani cuochi calabresi, molti dei quali hanno studiato e lavorato in prestigiosi ristoranti esteri, che sono tornati nella loro terra per reinterpretare la cucina tradizionale in chiave moderna mescolando ingredienti locali, stagionali e freschi con tecniche innovative al fine di creare piatti che raccontano la Calabria attraverso sapori intensi e sorprendenti.
Di questo è più che consapevole Manuel Bennardo che a Roma, a partire dallo scorso anno, ha rafforzato l’identità calabrese trasformando Bencò da ristorante di fine dining a vera e propria osteria calabrese dotata di circa 40 coperti (a cui si aggiungono i 25 nel dehors esterno e la saletta privata da dieci posti) dove, come sostiene lo stesso Bennardo, le ricette della nonna, quelle più veraci e con le quali è cresciuto, non sono una formula da storytelling ma una realtà culinaria autentica dove ogni vero calabrese ci si riconosce.
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Manuel Bennardo |
Il menù dell’osteria si basa su di una cucina semplice, immediata, che nasce da una serie di materie prime di eccellenza che sono vere ambasciatrici di un territorio. È lo stesso Manuel a ideare la proposta gastronomica, come lui stesso racconta: “sono un grande appassionato di cucina oltre che di Calabria, mi piace andare alla ricerca delle materie prime migliori e più iconiche, come la nduja di Spilinga, l’olio extra vergine d’oliva, il baccalà, i salumi di suino nero o i formaggi pecorini dei nostri altipiani. Ogni piatto prende spunto dalla cucina di casa, quella di nonna soprattutto che a modo suo è stata la mia diretta consulente. Ogni ricetta è stata messa a punto con la brigata, riadattata in chiave contemporanea, ma senza far perdere ai piatti la loro tipicità e il loro carattere. Perché è proprio il carattere di questa cucina contadina che voglio trasmettere a chi si siede qui da noi”.
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Alici scattiate |
Un menù di terra e di mare, dove dagli antipasti ai dolci fatti in casa si vive un vero viaggio nei sapori calabresi, dal nord al sud della regione. Non mancano le polpette di melanzane, rivisitate in formato stecco, le bruschette con la sardella crucolese servita con un giro di olio extra vergine d’oliva dei Fratelli Renzo o la nduja di Spilinga calda da spalmare sui crostini di pane. Ci sono le patate della Sila, le immancabili polpette della nonna e le tipiche alici scattiate.
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Stroncatura con alici capperi e olive |
Arriviamo ai primi e qui il gioco si fa serio. Da provare assolutamente è la stroncatura con alici, capperi e olive, ricetta tradizionale, che arriva dalla zona di Gioia Tauro e che riporta in vita un formato di pasta contadina, fatto alle origini con gli scarti della molitura – crusca, semola, sfarinati di segale e farro, farina di orzo. Da qui si otteneva una pasta più scura rispetto a quella di grano duro e più acida. Oggi si fa con la segale e il grano saraceno, ma il condimento è rimasto lo stesso. Un piatto dal sapore intenso e di gran carattere. Sempre per rimanere legati alla tradizione pura in menu troviamo anche lo spaghettone “alla corte d’assise” tipica ricetta di Gerace, semplicissima e a base di pomodoro, pecorino e peperoncino o lagana e ceci. C’è anche il riso, anche questo ovviamente calabrese e coltivato nella Piana di Sibari.
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Il Baccalà |
Tra i secondi c’è il baccalà pomodori e olive servito in un piatto di coccio tradizionale, la salsiccia di maialino nero calabrese, la costata di podolica dell’Azienda Bioagricola La Sulla. Da provare anche la versione panino calabrese con salsiccia, caciocavallo silano, fette di patate della Sila, maionese alla nduja e cipolla caramellata o quello con trancio di pesce spada pomodoro insalata e maionese al basilico. Ovviamente ci sono le celebri “patate e pipi” contorno perfetto e iconico, che conquistano il commensale al primo boccone.
Tartufo di Pizzo e Cullurielli tra i dolci in carta che meritano menzione. Il primo gelato e prodotto tipico della pasticceria calabrese nato a Pizzo Calabro, i secondi delle ciambelle fritte a base di patate e farine servite con una crema di nocciola.
Anche la carta dei vini parla calabrese. Bencò è tra i pochi ristoranti di Roma, se non l’unico, ad aver costruito una carta dei vini interamente dedicata alla Calabria con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare l’enologia calabrese, che negli ultimi anni sta facendo parlare molto di sé ed è cresciuta in qualità. “Abbiamo voluto una carta dei vini che parlasse calabrese a 100% e rappresentasse tutte le zone di produzione della Calabria, dal Cirò che è quella più conosciuta, alla Costa degli Dei terra di Zibibbo e Magliocco Canino, passando per l’area grecanica con il suo Mantonico o il Greco di Bianco, toccando poi la zona del Savuto e l’area della doc Terra di Cosenza con il Magliocco dolce, il Pecorello” spiega Manuel Bennardo. Una carta dei vini che esplora l’intera regione, la rappresenta e la racconta in modo puntuale, dando la possibilità di bere calabrese e avvicinarsi ai vini di questa terra ancora troppo poco conosciuti. Una carta coraggiosa a Roma, che vuole essere un primo capitolo, un momento di avvicinamento a quei vignaioli che stanno crescendo in produzione e qualità. Vini suddivisi per zona, sempre diversi in base alle stagioni e al menu, in carta anche il vino del mese, una rubrica speciale, che darà occasione di ospitare i produttori e organizzare dei momenti di degustazione dedicati. Inoltre, Manuel Bennardo ha pensato di creare una piccola enoteca, dove tutti i vini in carta saranno anche presenti a scaffale per essere acquistati. “Un’idea in più per far bere sempre di più i vini di Calabria”.
Bencò, Osteria Calabrese - via Fabio Massimo 101 Roma. Tel. 06 3972 8933
Aperto tutti i giorni (eccetto il lunedì) a pranzo e a cena
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