E su Blog Cafè anche Il Giornale la pensa come me...
Piccoli Appunti dal Vinitaly. Ore 11.00. Marisa Cuomo e i vini estremi
Il secondo vino bianco che gentilmente ci offrono è il Furore Bianco 2008, fratello minore del Fiorduva, che mi sorprende non poco per il suo carattere per nulla prostrato al più blasonato vino aziendale. Qua i colori rispetto al precedente sono più intensi, vividi, e mettendo il naso nel bicchiere non possiamo non tornare con la mente al paesaggio naturale della Costeria Amalfitana: sentori di cedro, arancia e mandarino si fondono su eleganti tocchi di susina gialla, pesca, ginestra, erbe aromatiche e un lieve minerale. In bocca tutto è equilibrato, di grande intensità e persistenza. Un vino di grande beva e con un rapporto q/p estremamente interessante.
Il Fiurduva 2007, la vera star aziendale, prodotto da uve Fenile (30%), Ginestra (30%) e Ripoli (40%), è un vino che Marisa Cuomo chiama estremo. I Vini estremi sono vini eroici, figli della fatica, del sudore, della laboriosità dell'uomo e il Fiorduva, vino proveniente da vigne sdraiate sulle rocce a picco sul mare, rappresenta davvero un vino estremamente difficile da produrre, frutto di una selezione maniacale delle uve che sono raccolte surmature in maniera del tutto manuale (e non vedo come fare altrimenti vista la pendenza del vigneto). Al naso il vino mantiene tutte le promesse con una complessità molto marcata: frutta tropicale, albicocca disidratata, agrumi canditi, fiori di arancio, camomilla, miele di fiori di arancia, fiori gialli essiccati e un tocco di spezie dolci donate dal sapiente uso del legno. In bocca il Fiorduva è denso, con un bilanciamento tra morbidezza e acidità che lascia il palato vellutato e al tempo stesso equilibrato. Vino dalla grande persistenza e dalla bella chiusura sapida.
L’unico neo, secondo me, è che il Fiorduva rappresenta un altro di quei vini “muscolari” che trovo difficile da abbinare a tavola, meglio il Furore Bianco che, nella sua elegante snellezza, rimane il miglior assaggio dei bianchi di Marisa Cuomo.
Al wine blogger non piace il premio Blog Cafè?
Posso anche essere d'accordo su questo, ci sono blog fatti veramente bene e oggettivamente migliori del mio però, se vogliamo entrare nello specifico, vanno fatti degli opportuni distinguo.
Bisogna evitare di confondere un blog amatoriale fatto da una persona che, come me, fa tutt'altro nella vita, da un blog scritto e diretto da veri professionisti del settore. E' chiaro che un wine blog scritto da Vizzari e Ziliani non potrebbero mai essere confrontati con Percorsi di Vino. E' come se il Corriere della Sera fosse paragonato al quotidiano di quartiere.
La cosa che mi amareggia di più è il corporativismo che vedo nel mondo di internet e, più specificatamente, nel mondo dei blogger/comunicatori di vino. Se non sei loro amico, se non fai parte della loro cerchia, se per loro sei un misero sconosciuto, allora non vali nulla e rischi di essere anche sbeffeggiato.
La cosa che trovo più brutta? In un concorso dove tutti partono alla pari e con le stesse regole, chi non è entrato in nomination ha scritto (a posteriori) che il concorso è tutto da cambiare, che le regole fanno schifo, etc etc.E se invece le cose fossero andate diversamente? Avrebbero detto e scritto quelle cose?
Addirittura c'è qualcuno che sta cercando di creare un concorso parallelo perchè DEVONO vincere certi blog, altrimenti il loro ego come potrebbe sopportare che Davide ha vinto contro Golia?
Finisco dicendo che a me non piace essere il primo della classe, non mi ci sento, l'unica cosa che vorrei trasparisse è che Percorsi di Vino è fatto col cuore. Tutto qua.
Piccoli Appunti dal Vinitaly. Ore 10.30. Cantine Lonardo e il suo Grecomusc' 2007
Piccoli Appunti dal Vinitaly. Ore 10.00. Ciro Picariello e il suo Fiano di Avellino
Mobilitiamo il mondo del vino in favore degli amici abruzzesi
Volevo parlare del Vinitaly....
Ed è per tutto questo che fin da ora ringrazio:
- Luciano di Podere San Lorenzo per la sua passione e generosità, caratteristiche tutte che ritrovo nel suo Brunello 2004;
- Ciro Picariello perchè dietro la sua modestia si nasconde un grandissimo Fiano:
- Contrade di Taurasi perchè il suo Grescomusc' lo trovo sempre più interessante ed espressivo;
- Marisa Cuomo perchè, nonostante tutte le difficoltà del caso, riesce a creare dei fantastici vini estremi;
- Paolo Ghislandi di Cascina I Carpini perchè è un amico e il suo Rugiada del Mattino lo berrei anche a colazione;
- Borgo del Tiglio perchè il suo Chardonnay 1995 è stata pura emozione;
- Antica Casa Vinicola Garofoli perchè il suo Serra Fiorese rappresenta l'anima del Verdicchio delle Marche;
- Marina Cvetic, Rocco Cipollone e tutto lo staff della Masciarelli perchè, oltre a fare grandi vini di territorio, sono persone dal cuore grande come una casa. A voi tutto il mio pensiero in questo momento delicato.
- Anselmo Guerrieri Gonzaga perchè pur incontrandolo per la prima volta mi sembrava di conoscerlo da sempre;
- Davide Canina di "Terra dei Vini" perchè è un altro "pazzo" come me;
- Tutto lo staff dell'azienda piemontese Erede di Chiappone Armando perchè il suo Barbera d'Asti Superiore Nizza "Ru" abbinato al salame è pura goduria;
- Maurizio Fava per avermi fatto conoscere Oscar Bosio dell'azienda vitivinicola La Bruciata. Con loro si può davvero entrare nel mondo del moscato a 360°;
- Anton Maria Coletti Conti e Giuseppe Mottura perchè, oltre ad essere degli amici, rappresentano il Lazio dal punto di vista qualitativo. Avanti così ragazzi.
- Cosimo Errede e tutto il suo staff perchè ci vuole davvero passione e tanta tenacia per stare 5 giorni al Vinitaly :-)) Sei er mejo!!
- Riccardo dell'azienda agricola Le Ragnaie di Montalcino perchè fa del gran Sangiovese pur avendo la moglie americana.....
Tra i primi tre blog di vino!!
Al Vinitaly 2009 ricchi premi e cotillons!
Massima espressione dell'imprenditorialità legata all'agricoltura, e da sempre votata all'eccellenza, cresciuta in oltre venti anni sotto l'egida dell'alta qualità, la Castello Banfi ha vinto il Premio Internazionale Vinitaly "perché rappresenta oggi uno dei principali ambasciatori del made in Italy nel mondo. Forza trainante del "modello Montalcino", indissolubilmente legata al territorio che emerge con intensità ad ogni sorso dei suoi vini, la Castello Banfi è riuscita a coltivare l'innovazione tecnologica, con un'ottica di produzione e di tutela dell'ambiente, senza dimenticare mai l'importanza della tradizione".
Se queste motivazioni fossero lette da Mr. Bean forse sarebbero più credibili. Ma come si fa a dire che Banfi rappresenta tutto ciò che è scritto in neretto??? Vi prego ditemi che non è vero e che ho letto un pesce d'Aprile!!
Gli Antichi Vinai dell'Etna alla corte dell'AIS di Roma
Al Vinitaly verrà presentata l'etichetta parlante: voce d'oltretomba o vera novità?
Il Vin Santo 1999 di Villa Sant'Anna. Puro edonismo!
Il crollo dei prezzi dei vini francesi. Fine della bolla speculativa?
A me il Vino Nobile di Montepulciano.....
Bibenda Day 2009, ma quanto ci costi?
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 1993 / Ferrari euro 2.434,62
Champagne Brut L. d’Harbonville 1996 / Ployez-Jacquemart Euro 3.071,52
Champagne Brut Fuste Rosé Clos des Goisses 2000 / Philipponnat Euro 7.776,00
Champagne Grand Cru Blanc de Noirs Brut Contraste / Jacques Selosse Euro 3.024,00
Gavi dei Gavi 1989 / La Scolca Omaggio del Produttore
Vallée d’Aoste Frissonnière Cuvée Bois 2002 / Les Crêtes Omaggio del Produttore
Trebbiano d’Abruzzo 1996 / Valentini Omaggio del Produttore
Ermitage Blanc Ex-Voto 2005 / Guigal Euro 2.548,80
Riesling Auslese Wehlener Sonnenuhr 1994 / Joh. Jos. Prüm Euro 1.505,52
Montrachet Grand Cru 2004 / Domaine Bouchard Père & Fils Euro 6.300,00
Cabernet Sauvignon Regaleali 1988 / Tasca d’Almerita Omaggio del Produttore
Barbaresco Asili Riserva 1996 / Bruno Giacosa Euro 4.320,00
Barolo Sperss 1988 / Gaja Euro 5.400,00
Torgiano Rosso Rubesco Riserva Vigna Monticchio 1977 / Lungarotti Euro 4.368,00
Chianti Classico Riserva 1971 / Castell’in Villa Euro 2.066,40
Château Angélus 2005 / Château Angélus Euro 11.249,28
Château La Mission Haut-Brion 2001 / Château La Mission Haut-Brion Euro 3.701,38
CdP Hommage a Jacques Perrin 2004 / Château de Beaucastel Euro 6.604,42
Ribera del Duero Unico 1987 / Bodegas Vega Sicilia Euro 6.868,80
Beaune 1959 / Leroy Euro 22.464,00
Vin de Costance 2001 / Klein Constantia Euro 1.360,38
Riesling Beerenauslese Erdener Treppchen 2006 / Dr. Loosen Euro 5.166,98
Acininobili 1993 / Maculan Euro 2.203,20
La sala e l’organizzazione
L'affitto del Salone dei Cavalieri Euro 14.000,00
La scenografia, le luci e il suono Euro 25.200,00
Dépliant informativi e spedizione Euro 15.000,00
Il lavoro dei Sommelier e degli allestitori. È escluso il lavoro dei collaboratori della Sede Euro 10.310,00
Il Posto a tavola
Quaderno di degustazione Euro 2.000,00
Agenda Euro 4.000,00
La penna Euro 200,00
Grana Padano Euro 1.820,00
Pane Euro 500,00
Le tre bottiglie di acqua minerale Euro 1.050,00
Riepilogo
Ingresso partecipanti (Costo 180 Euro a persona) Euro 72.000,00
Contributo a carico AIS Euro 104.513,30
Pertanto, l’Associazione Italiana Sommelier Roma, a favore dei suoi Soci, ha contribuito con Euro 104.513,30 alla realizzazione dell’evento
Una bella realtà del casentino: Poggiotondo
Nei quattro ettari vitati dell’azienda, gestiti sapientemente dall’agronomo Augusto Zarkis, ci sono solo vitigni autoctoni, sangiovese, trebbiano, canaiolo e malvasia bianca allevati tutti a cordone speronato per un progetto di filosofia qualitativa dove la vigna è il punto cardine e dove il vino deve risultare pura espressione di territorio, senza condizionamenti legati a mode passeggere o altro.
Con il prezioso aiuto dell’enologo Claudio Sala, Lorenzo Massart produce due vini rossi, il Poggiotondo, un IGT molto interessante a base di sangiovese e canaiolo che, nel pieno rispetto della tradizione casentinese, non conosce barrique e Le Rancole, un Chianti Docg prodotto solo nelle annate favorevoli.
Il Poggiotondo 2005, durante una degustazione tenuta con altri amici sommelier, si è rivelato un vino molto timido, ritroso, che sicuramente non ci ha concesso di apprezzare tutto il suo potenziale aromatico che, nel corso di tre ore di degustazione, non si è discostato molto da una timido accenno di ciliegia e frutta di rovo. In bocca migliora le sue prestazioni con un buon equilibrio anche se rimane sfuggente, soprattutto il corpo e la persistenza meriterebbero una marcia in più. Sicuramente una bottiglia “sfortunata” perché di questo vino me ne parlano molto bene.
Altra storia con il suo “fratello maggiore”, Le Rancole 2005, prodotto con uve Sangiovese all’80% e Canaiolo al 20%, la cui maturazione in legno e l’affinamento in bottiglia 12 mesi prima della commercializzazione contribuiscono a dar vita ad un vino di diverso spessore rispetto al precendente. Interessante il naso segnato da note di confettura di ciliegia, fragolina, lampone con eleganti contrappunti floreali di viola. Unica pecca? Forse c’è ancora della vaniglia da assorbire. L’ingresso in bocca è deciso e grintoso, si espande bene al palato, con buon carattere ed equilibrio, mettendo in mostra una frutta rossa matura ed arrivando ad un finale di bella persistenza e aromaticità.
Lucio Dalla vs Sting: piccoli vignaioli canterini crescono!
Una splendida serata in compagnia di Martino Manetti e Arcangelo Dandini
Gran finale con una sublime cassatina di ricotta a cui abbiamo abbinato un Alsace Pinot Gris Rotenberg Vendange Tardive 1996 Domaine Zind Humbrecht portato dal fido Fabio “Redisasso” che, con questa chicca, ci ha portato dalla Toscana in Alsazia con un vino che alla cieca potremmo facilmente confondere con un riesling. Frutta gialla matura, spezie e un tocco di minerale per un vino che fa della grande freschezza il suo punto di forza e che lo porterà avanti per ancora tanto, tantissimo tempo.
Arcangelo e Martino, che bello conoscervi!
Vino rosso, resveratrolo e salute: chi ha ragione??
E ora chi ha ragione? Per fortuna che due giorni fa è uscito un altro articolo che spiega che un gruppo di ricercatori ha studiato un campione di 789 donne tra i 18 e 50 anni residenti nel Chianti, alle quali è stato sottoposto il questionario FSFI (Female Sexual Function Index) che valuta la funzionalità sessuale femminile attraverso 19 domande su diversi aspetti della sfera intima, dal desiderio all’interesse, dall’orgasmo alla soddisfazione. Dai risultati è emerso che le donne che bevono 1-2 bicchieri di nettare di Bacco al giorno (l’11%) hanno una sensualità migliore rispetto alle astemie (il 35%) o anche solo a quelle che bevono occasionalmente. Il merito della soddisfazione sessuale femminile? I polifenoli contenuti nel vino rosso, in particolar modo il resveratrolo.
MA ALLORA FA BENE O MALE IL VINO??????????????
(fonti: http://www.blogscienze.com, http://www.scienzaonline.com)