InvecchiatIGP: Oddero Poderi e Cantine - Barolo Vigna Rionda 2005


di Carlo Macchi

Da pochi giorni è scomparso Giacomo Oddero. Aveva quasi 100 anni ed è stato uno dei personaggi che ha dato una grossissima mano a costruire la Langa che noi oggi conosciamo. Grazie a lui sono state realizzate molte opere, tra cui l’acquedotto che oggi porta l’acqua in Langa e che 50 anni fa era ancora un sogno. L’ho intervistato pochi anni fa, durante il periodo del Covid, e sicuramente è stata una delle più belle interviste che abbia mai fatto.


La mia storia nel vino si è incrociata molte volte con il dottor Oddero ma ricorderò sempre la prima, quando ebbi la fortuna di assaggiare uno dei vini che mi hanno fatto amare in maniera incondizionata il nebbiolo: sto parlando del Barolo Vigna Rionda 1990. Così per ricordarlo sono sceso in cantina alla ricerca di una sua bottiglia e mi sono imbattuto in un altro Vigna Rionda, quello del 2005.


La 2005 non è certo passata agli annali con la stesso curriculum della 1990: siamo di fronte ad un’annata difficile, con due settimane di pioggia all’inizio di settembre e una ad inizio ottobre. Da gennaio a ottobre a Serralunga ci furono 42 giornate di pioggia ma comunque una sommatoria termica gennaio-settembre poco inferiore a 2000 parla di una vendemmia difficile ma con buone possibilità per chi aveva saputo lavorare in vigna e intervenire nei momenti giusti. Per quanto riguarda Winesurf, dopo gli assaggi dei Barolo 2005 parlammo di annata equilibrata e abbastanza pronta, che avrebbe potuto dare in alcuni casi ottimi risultati in invecchiamento grazie ad un equilibrio che già si intravedeva al momento dell’entrata in commercio. Serralunga è considerata la terra del Barolo con più “tannoni”, ma sinceramente c’ho sempre trovato vini con un equilibrio invidiabile, specie quando si parla di Vigna Rionda e in particolare quando si affianca il Nnome Oddero (Oddero Poderi e cantine) a questo vigneto.


Questo 2005 mi ha confermato al colore che siamo ancora in piena giovinezza, dimostrandolo anche al naso dove accanto a note di china e rabarbaro troviamo ancora frutto rosso e un alcol indubbiamente importante ma ben bilanciato. In bocca i tannini sono fitti e ancora in parte da domare, ma accanto a una incredibile freschezza la beva è sostenuta, piacevolissima e di notevole persistenza. Il corpo non è certo imponente ma nel complesso il vino si dimostra dinamico e ancora giovanissimo.

Caro dottor Oddero, non dico che questo 2005 arriverà alla veneranda età in cui ha deciso di lasciarci, ma sono convinto che darà grandi soddisfazioni per almeno altri 20-25 anni.

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