Lo scenario del vino veneto si sta ridefinendo, o forse sarebbe meglio dire si sta assestando. Da qualche tempo stiamo assistendo all’entrata in campo di nuove generazioni di produttori, che oramai hanno già qualche vendemmia sulle spalle.
Si tratta di vignaioli formati (molti di loro hanno studiato enologia), che parlano correttamente inglese, viaggiano molto, sono curiosi e si confrontano con colleghi di altre parti d’Italia o del mondo. Sono menti attente e aperte al mondo che mantengono solidi legami con il loro territorio di origine, orgogliosi delle proprie tradizioni.
Cresce cioè “l’orgoglio contadino”, anche attraverso il proliferare di fenomeni che abbiamo definito “underground”: si tratta, crediamo, di realtà che stanno acquistando una loro fisionomia e che potrebbero fungere da vivaio per il futuro.
Venendo alle impressioni che ci hanno dato le tante degustazioni fatte, ci soffermiamo solo su alcuni aspetti di novità. A Conegliano e Valdobbiadene, nella zona tradizionale del Prosecco, sembra ci si stia allontanando gradualmente dagli zuccheri in eccesso: gli Extra Dry risultano più tesi e meno smaccatamente dolci che in passato, aumentano in qualità e numeri le tipologie Brut ed Extra Brut e il rifermentato in bottiglia con i lieviti prende sempre più piede tra le nuove generazioni.
Ci piacerebbe vedere una maggiore convinzione tra i Monti Lessini sul Durello Metodo Classico, che sta dando dei risultati molto incoraggianti: servirebbe più determinazione e lungimiranza da parte di tutti gli attori del comparto, con buone dosi di coraggio. Annotiamo una “pausa di riflessione” sui Colli Berici e sui Colli Euganei, dove l’alta qualità è garantita dal solito piccolo drappello di aziende virtuose, mentre invece nell’area di Breganze sembra che ci si stia risvegliando dal lungo letargo del passato, anche se dobbiamo ancora aspettare per avere sviluppi maggiormente definiti.
In Valpolicella si conferma, ribadendo così il piacere che avevamo già manifestato l’anno scorso, il nuovo stile di molti vini di annata – la tipologia Valpolicella Classico – che si sono assottigliati con interpretazioni più semplici ed efficaci, che puntano su freschezza e bevibilità, abbandonando quel modello eccessivamente muscoloso (e noioso) del passato. Abbiamo anche trovato, in genere, dei Ripasso un po’ più sobri ed eleganti. L’ultima cosa che ci è particolarmente piaciuta è che la maggioranza delle aziende concentra attenzioni e qualità sui vini Doc, dando minor peso ai vini Igt conditi dai vitigni internazionali.
Nel territorio del Lugana ci sembra di percepire una buona consapevolezza, da parte delle aziende, sulla strada che hanno percorso fino ad oggi e una decisa volontà a mantenere alta la qualità della denominazione, anche attraverso l’aumento degli ettari condotti in modo biologico.
Il mondo del Bardolino, infine, continua a proporre stili veramente differenti tra loro; di positivo c’è il fatto che cresce il numero di aziende che credono nella possibilità di ritornare a fare vini di alta qualità, capaci di rappresentare davvero le potenzialità del territorio: la strada è forse ancora lunga, ma diversi produttori (quasi insieme) l’hanno imboccata con convinzione.
E ora la lunga lista dei vini che hanno meritato un riconoscimento:
VINO SLOW
Amarone della Valpolicella Cl. Stropa 2009, Monte Dall´Ora
Amarone della Valpolicella Cl. Vigneti di Ravazzol Ris. 2008, Ca´ La Bionda
Amarone della Valpolicella Cl. Vigneto Monte Sant´Urbano 2013, Speri
Amarone della Valpolicella Valmezzane 2012, Corte Sant´Alda
Asolo Prosecco Sup. Extra Brut 2016, Bele Casel
Bardolino 2016, Le Fraghe
Breganze Cabernet Vigneto Due Santi 2014, Vigneto Due Santi
Colli Euganei Merlot Casa del Merlo 2013, Il Filò Delle Vigne
Lessini Durello M. Cl. Pas Dosé 2012, Fongaro
Montello e Colli Asolani Rosso San Carlo 2013, Case Paolin
Prosecco Col Fondo 2016, Ca´ dei Zago
Soave Cl. Colle Sant’Antonio 2014, Prà
Soave Cl. La Rocca 2015, Leonildo Pieropan
Soave Colli Scaligeri Castelcerino 56 mesi 2012, Filippi
Valdobbiadene Frizzante Naturalmente 2016, Casa Coste Piane
Valdobbiadene Superiore Brut Rive di Colbertaldo 2016, Frozza
GRANDE VINO
Amarone della Valpolicella Cl. 2009, Cav. G.B. Bertani
Amarone della Valpolicella Cl. 2009, Zymè
Amarone della Valpolicella Cl. 2011, Secondo Marco
Amarone della Valpolicella Cl. 2012, Santi
Amarone della Valpolicella Cl. Croce del Gal Label Black 2008, Benedetti Corte Antica
Amarone della Valpolicella Cl. Cuslanus 2012, Albino Armani
Amarone della Valpolicella Cl. Ris. 2007, Giuseppe Quintarelli
Carmenère Più 2014, Inama
Colli Euganei Rosso Gemola 2013, Vignalta
Lessini Durello M. Cl. Extra Brut 60 mesi Ris. 2010, Giannitessari
Montepulgo 2011, Masari
Raboso del Piave Potestà 2013, Bonotto delle Tezze
Soave Cl. La Froscà 2015, Gini
Soave Cl. Monte Carbonare 2015, Suavia
Soave Cl. Sup. Foscarin Slavinus 2015, Monte Tondo
Studio 2015, Ca´ Rugate
VINO QUOTIDIANO
Bardolino 2015, Poggio delle Grazie
Bardolino 2015, Giovanna Tantini
Bianco Masieri 2016, La Biancara
Col Fondo 2016, Mongarda
Col Fondo 2016, Nicos Brustolin
Colli Berici Tai Rosso 2016, Pegoraro
Colli Berici Tai Rosso Vigneto Riveselle 2016, Piovene Porto Godi
Colli Euganei Cabernet Sauvignon Vigna Costa 2015, Borin Vini e Vigne
Custoza 2016, Albino Piona
Custoza 2016, Cavalchina
Le Contarine 2016, Il Mottolo
Lugana 2016, Menegotti
Lugana 2016, Ottella
Manzoni Bianco 2016, Giorgio Cecchetto
Soave 2016, La Cappuccina
Soave 2016, Corte Adami
Soave Cl. Montesei 2016, Le Battistelle
Soave Il Selese 2016, I Stefanini
Sottoriva Col Fondo per Tradizione 2016, Malibran
Valpolicella Cl. 2015, Le Marognole
Valpolicella Cl. 2016, Montesantoccio – Nicola Ferrari
Valpolicella Cl. 2016, Rubinelli Vajol
Valpolicella Cl. 2016, Viviani
Valpolicella Cl. Rugolin 2016, Corte Rugolin
Verdiso sui lieviti 2016, Gregoletto