Serrapetrona, nelle Marche, è un bellissimo borgo della provincia di Macerata dove bellezze naturalistiche, artistiche ed enogastronomia di eccellenza sembrano trovare una coesione che è difficile trovare da altre parti di Italia.
A Serrapetrona, il cui nome, di origine longobarda, indica un abitato fortificato con funzioni di sbarramento a difesa dell’inizio di una valle “Petrona” di pietra, ci si arriva uscendo dalla superstrada Civitanova-Foligno percorrendo una ripida strada di circa 6 km che porta al centro del piccolo borgo medievale, che vanta oggi circa 1000 abitanti, che si staglia fiero e ieratico in un entroterra “Alto Collinare”, dominante il lago di Borgiano, con altitudini medie che vanno dai 500 fino ai 1000 metri s.l.m.
In questo luogo magico, dove la vita scorre lenta ed il senso di comunità è più forte che mai, da tempo immemore la viticoltura ha un posto culturalmente rilevante tanto che già nel 1132 d.C., durante la dominazione longobarda, lo stemma comunale riporta tra l’altro una vite con grappoli. Storicamente il vitigno principale coltivato nel territorio è la Vernaccia Nera, la regina di Serrapetrona, la cui vinificazione risale al XV secolo: secondo lo storico Conti, nella "Storia di Camerino e dintorni", si riferisce che nel Medio Evo, un polacco al soldo di truppe mercenarie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona esclamasse: "Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras" (Signore, Signore, perchè non hai fatto le nostre terre come Borgiano? - Borgiano è una frazione del Comune di Serrapetrona).
Inconfutabile è che nel 1876 l’allora Ministero dell’Agricoltura pubblicò il “Bollettino Ampelografico” che dichiarava la Vernaccia “prima delle uve colorate per fornire eccellenti vini da pasto”. Ancora, nel 1893 l’Annuario Generale per la Viticoltura e l’Enologia descrive le uve da vino rosso e cita la Vernaccia così esprimendosi: “diamo il primo posto a questo vitigno……perché è uno dei vitigni caratteristici della regione marchigiana…….sia per usarne come correttivo di altri mosti e sia per farne base di un tipo di vino da pasto apprezzabile in Italia e all’estero”.
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Grappolo di Vernaccia Nera |
Di sicuro, inoltre, è che di Vernaccia Nera a Serrapetrona se ne è sempre piantata poca tanto che qualcuno, addirittura, la dava per estinta soprattutto dopo la Seconda guerra mondiale con il conseguente abbandono delle zone rurali in favore delle città. Nel corso degli anni, fortunatamente, le cose sono decisamente migliorate grazie all’ostinazione di un piccolissimo manipolo di vignaioli che hanno fortemente voluto rilanciare la viticoltura nel territorio tante che, nel 2004, è stata istituita la DOC Serrapetrona e la DOCG Vernaccia di Serrapetrona.
Attualmente, la superficie vitata complessiva si aggira attorno ai 66 ettari dove l’uva viene coltiva da 6\7 aziende in totale per un totale, tra DOC e DOCG, di circa 100.000 bottiglie prodotte.
Esaminando in particolare i vari disciplinari di produzione, si può notare come il vino Serrapetrona DOC, la cui zona di produzione ricomprende il territorio del comune di Serrapetrona e in parte quello dei comuni di Belforte del Chienti e di San Severino Marche, deve essere prodotto per almeno il 75% di Vernaccia Nera ed è immesso al consumo non prima di 10 mesi di affinamento.
Il discorso di fa molto più intrigato ed affascinante parlando di Vernaccia di Serrapetrona DOCG visto che il disciplinare fa riferimento alla produzione solo ed esclusivamente di spumante, nelle tipologie secco e dolce, ottenuto da uve del vitigno Vernaccia Nera per almeno l’85%. Ciò che rende assolutamente unico questo vino è il fatto che lo spumante viene prodotto attraverso tre fermentazioni:
1) le uve raccolte vengono pigiate ed il mosto ottenuto è soggetto alla lisciviazione delle sostanze coloranti e di altri componenti prima della svinatura. Inizia quindi la 1° fermentazione del vino base;
2) parte delle uve, sane e raccolte a coppie, vengono messe ad appassire fino a gennaio, in modo naturale per essere poi pigiate, diraspate ed il mosto ottenuto aggiunto al vino base di cui sopra. Parte la seconda fermentazione alcolica, più lenta, e dopo due mesi essa termina lasciando spazio al processo di maturazione che riduce la presenza di acidi e tannini attraverso la precipitazione tartarica e la fermentazione malolattica;
3) il vino così ottenuto è portato in autoclavi che, con l’aggiunta di zuccheri e lieviti avvia la terza fermentazione con trattenimento della CO2 disciolta nel vino, la cosiddetta “presa di spuma” di cui al metodo “charmat”. Il prodotto vino avrà 5 atmosfere di pressione ed è così divenuto dopo altri 2 mesi lo spumante “Vernaccia di Serrapetrona”.
Il lavoro in autoclave consente l’ottenimento del “dolce” o “secca” in base al contenuto residuo degli zuccheri.
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Foto: Lorenzo Vinci |
Grazie all’IMT diretto da Alberto Mazzoni, ho potuto visitare il territorio e le sue aziende che mi hanno permesso, attraverso la degustazione dei loro vini, di avere un quadro più chiaro delle due denominazioni di origine per le quali, di seguito, riporto le esperienze gustative migliori.
Alberto Quaquarini – Vernaccia di Serrapetrona DOCG Secco: l’azienda, probabilmente, è la realtà imprenditoriale più importante a Serrapetrona visto che, oltre al vino, si occupa di produrre dolci di grande squisitezza. Con i suoi 35 ettari vitati a Vernaccia Nera, Monica, Luca e Mauro, che hanno preso le redini dell’azienda famigliare fondata da Alberto Quaquerini, rappresentano il maggior produttore di Vernaccia di Serrapetrona DOCG che, durante la degustazione, ho amato in questa versione secca grazie ad un naso non scontato che sa di peonia, succo di lamponi e grafite. Sorso fresco, leggiadro, misurato e pennellato da un tannino cesellato. Finale austero.
Fontezoppa – Serrapetrona DOC “Pepato” 2020: altra grande realtà marchigiana, Fontezoppa vede divisi i suoi 35 ettari vitati tra Civitanova e Serrapetrona dove gestisce circa 20 ettari di vigneto producendo sia Serrapetrona DOC che Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Questo “Pepato”, che ho avuto la fortuna di bere moltissime volte, conferma il fatto che il suo nome non è stato dato a caso visto che questa Vernaccia Nera in purezza esplode al naso con sensazioni speziate, soprattutto di pepe nero, per poi evolvere e sfilare su richiami di erbe aromatiche, china e refoli di frutta rossa matura. Sorso assolutamente piacevole e ben equilibrato da una trama tannica contenuta che esalta la beva rinvigorita da un finale fresco e vibrante.
Podere sul Lago – Serrapetrona DOC “Travenano” 2018: la piccola azienda, di proprietà di Sandrino Quadraroli, sorge sopra la valle del Chienti, in un piccolo paradiso sospeso tra il lago di Borgiano e le cime che portano ai Sibillini a circa 500 metri di altezza. Questo Serrapetrona DOC, di spirito artigianale come tutta la produzione di Quadraroli, sciorina sentori di fragoline di bosco, rosa rossa selvatica, ciliegie sotto spirito e ciclamino. Bocca gustosa, intrigante, corroborata da sapida mineralità. Durevole la persistenza.
Terre di Serrapetrona (Tenuta Stefano Graidi) – Serrapetrona DOC “Collequanto” 2017: tra le realtà più importanti e dinamiche della denominazione, Terre di Serrapetrona, appartenente e gestita dalla famiglia Graidi, è stata fondata nel 1999 con la volontà di rendere la Vernaccia Nera, vitigno sconosciuto ai più, un’eccellenza della marca maceratese. Oggi, l’azienda gestisce 20 ettari di vigneto di Vernaccia Nera, diviso in sette parcelle, e dal 2022 è in conversione biologica. Il “Collequanto”, prodotto a partire da uve non appassite, è un rosso che sfida il tempo in maniera eccellente che si rivela di misurata eleganza offrendo richiami di ribes, viola, humus, china e tabacco dolce. Ricco al palato, dona rotondità, tannini ben coesi e fusi nella struttura del vino che chiude succoso e levigato.
Colleluce – Serrapetrona DOC “Brecce Rosse” 2015: Franca Malavolta è una donna sanguigna e caparbia e ama il suo territorio come pochissimi altri. Assieme al marito Bruno, dal 1998, gestiscono un piccolo appezzamento di terra di 4 ettari dove sudore e speranze, fatica e passione rappresentano un tutt’uno volto a dar vita a frutti che garantiscano il miglior vino possibile in base all’annata di riferimento. Questo “Brecce Rosse” 2015, figlio di un millesimo abbastanza fresco ed equilibrato, è l’unico Serrapetrona DOC che prevede un piccolissimo saldo di merlot (8%) che non va certo ad inficiare i dettami organolettici tipici della Vernaccia Nera che in questo caso viene appassita per due mesi. Il risultato è un naso appariscente che esprime un bel mix di toni di ciliegia nera, frutti di bosco, prugne, ricordi di spezie orientali e resine balsamiche. Possente e gustoso, cattura il palato con sensuale avvolgenza e brillante freschezza.
Serboni – Vernaccia di Serrapetrona DOCG Dolce “Ripanè”: Massimo Serboni, assieme ai suoi figli, gestisce una piccola azienda famigliare dove da generazioni si coltiva e si “respira” Vernaccia Nera di grande qualità piantata sulle colline a ridosso del lago di Caccamo, dove il particolare microclima, garantisce alle uve un ideale stato di maturazione. Ripanè è un vino spumante delizioso ed accattivante nei suoi delicati profumi di fruttini di bosco e peonia passita la cui dolcezza al sorso è ben calibrata e mai stucchevole tanto da rendere questo vino un c.d. “dolce non dolce” da gustare in assoluta spensieratezza visto che non appesantisce mai il palato.