Indubbiamente la
qualità del vino fa la parte del leone nella scelta di una bottiglia anziché di
un'altra, ma a quanto pare nelle scelte di acquisto entra molto anche la
presenza degli stemmi, più o meno araldici, sulle etichette delle
bottiglie. Sembra infatti che, al di là di denominazioni famose e diciture
chiare (che senz'altro incidono nella scelta), al momento di scegliere la bottiglia
da prendere sullo scaffale il nostro occhio sia attratto da questi loghi ante
litteram. Gli stemmi appunto, che lusingano più di tante recensioni
allettanti o di nomi roboanti.... Meglio poi se, in abbinata a uno
stemma, vi è pure un'immagine più o meno stilizzata del luogo di provenienza...
Lo rivela un’interessante ricerca pubblicata dal noto portale di marketing e
advertising SPOT AND WEB (http://www.spotandweb.it/news/808424/vino-le-bottiglie-si-scelgono-ce-lo-stemma.html)
e realizzata attraverso un monitoraggio dei più importanti social network, su
un campione di 500 individui tra i 25 e i 60 anni, in collaborazione con un
pool di psicologi coordinati dalla dottoressa Serenella Salomoni, psicologa di
Padova.
La ricerca prende in
considerazione anche come si decide quale vino acquistare: al primo posto si
leggono guide e recensioni (online o cartacee) per il 23% degli intervistati;
il 19% si consulta presso l’enoteca di fiducia; il 16% preferisce rivolgersi ad
amici appassionati che ne sanno di vino; il 14% visita siti specializzati o
blog settoriali di fiducia; infine, l’11% va sul sicuro scegliendo un vino che
aveva già bevuto e gli era piaciuto.
Per quel che
riguarda, invece, le caratteristiche più ricercate in una bottiglia, al di là
del vino contenuto, quando ci si trova davanti allo scaffale la prima cosa che
risalta agli occhi del consumatore è lo stemma e/o il logo, che dev’essere il
più riconoscibile e il più originale possibile (26%); in seconda posizione
naturalmente il nome, che non deve avere troppi orpelli ed è meglio che sia
diretto (22%); chiude questo speciale podio l’immagine stilizzata del luogo di
provenienza, molto ricercata, forse anche perché riporta alla mente i blasonati
vini francesi dai nomi altisonanti (17%); segue poi l’etichetta vera e propria,
che sia chiara e spieghi bene il contenuto (14%); quinta piazza per la forma
della bottiglia, che non è sempre per forza quella tradizionale (11%).
Ecco di seguito la
classifica, sempre a cura di Spot and Web, dei 10 stemmi / loghi di tenute
vinicole più accattivanti:
Barolo Francia Giacomo Conterno: primo posto
per questo maestoso vino, premiato col massimo di Tre Bicchieri dal Gambero
Rosso, arricchito dal prezioso stemma che racchiude la storia della
produzione delle Langhe piemontesi. Il castello dorato su sfondo blu è
l’insegna più bella secondo il 21% del campione;
ORNELLAIA: seconda piazza
(19%) per l’ormai celebre O sovrastata dalla corona, che “incorona” la
tenuta di Bolgheri tra gli stemmi in assoluto preferiti e più in vista nel
panorama vinicolo non solo italiano, ma mondiale; sarà anche per questo
che è il vino più amato da divi di Hollywood come Brad Pitt e George Clooney
e da capi di stato del calibro di
Angela Merkel e l’ex presidente Barack Obama;
Amarone Classico Calcarole di GUERRIERI RIZZARDI: altro prodotto
strapremiato, vino italiano dell’anno 2014, occupa l’ultimo gradino del
podio anche per il simbolo famigliare di questa storica famiglia vinicola
del vicentino. Lo scudo araldico sovrastato dalla corona piace al 17%
degli appassionati;
Barolo Monprivato di Mascarello: primo nella “Best
italian wine awards (Biwa)” 2015, è il fiore all’occhiello di questa casa
di grande tradizione dall’emblema che ne riassume l’importante storia
vinicola, con le due M di Michele Mascarello e la F dei figli che
sintetizzano la forza della famiglia piemontese. Ottiene il 15% delle
preferenze;
Sassicaia: per il 12%
delle preferenze, questo vino e la celeberrima stella a otto
punte su sfondo blu, con attorno il nome dei fondatori Marchesi Incisa
della Rocchetta, si fondono a
meraviglia diventando il simbolo di questa ennesima eccellenza del nostro
Made in Italy;
Barolo Riserva Collina Rionda di BRUNO GIACOSA: questo Barolo
immenso e pluridecorato a livello internazionale è decisamente
impreziosito dallo stemma araldico dorato di questa importantissima casa
vinicola piemontese e dalla suggestiva serigrafia del castello
sull’etichetta, che gli consentono di non passare inosservato sugli
scaffali per il 9% degli estimatori;
Serego
Alighieri Vaio Armaron Amarone Classico: la cantina dei
discendenti del sommo poeta Dante, ora controllata da Masi, l'inventore
dell'Amarone, delizia i nostri palati con questo vino opulento e
prelibato, reso ancor più fenomenale dal blasone della famiglia,
rappresentato dall’aquila bicipite su fondo oro, tre spade su sfondo rosso
e un'ala d'oro su sfondo blu (7%);
Brunello di Montalcino di POGGIO DI SOTTO: non poteva
mancare una delle aziende più rinomate di Montalcino che, con questo
Brunello d’eccellenza, abbinato allo storico stemma del casato, ottiene il
5% dei favori;
Franciacorta Pas Operè di Bellavista: siamo alla
rappresentazione più classica ed elegante dei vini della casa più celebre
della Franciacorta, il cui stemma (3%) si differenza dai tradizionali
marchi delle altre case vinicole, tuttavia la sua B in corsivo maiuscolo è
ormai entrata nell’immaginario collettivo di tantissimi fan;
Rosso del Conte-Contea di Sclafani di Tasca
d'Almerita:
chiude questa top ten uno dei pezzi da novanta di questa nobile azienda
siciliana, nota per i suoi rossi ma anche per il suo scudo col leone
baciato dal sole, sovrastato da una corona, che affascina e ammalia il 2%
degli intervistati.