di Carlo Macchi
La Franciacorta e le sue bollicine sono un territorio enoico giovane, e la proposta gastronomica franciacortina (se lasciamo un attimo da parte il lago d’Iseo e i suoi molti ristoranti per turisti) varia tra locali nati da poco, magari modaioli, e alcuni cavalli di razza molti dei quali conosciuti, ma non tutti.
Sui secondi, se vogliamo lasciare un attimo da parte il manzo all’olio, presente in tutte le carte dei ristoranti locali, il nostro consiglio casca sul coniglio al forno con polenta ma soprattutto su una stratosferica gallina in umido con i funghi e polenta: un piatto commovente tanta è la bontà e la consistenza della carne. Veramente buono anche lo stracotto d’asino al vino rosso. Piatti “da trattoria di una volta” cucinati con tempi lunghi, da apprezzare in tempi altrettanto lunghi magari con un buon vino accanto.
A proposito di vini, a parte i Franciacorta di un’ottima cantina che confina praticamente con il ristorante, la carta si restringe ad alcuni rossi di territorio, Cellatica in testa. La particolarità e che si tratta di vini giovani, gastronomici, proposti a prezzi di vera d’affezione, che non fanno rimpiangere rossi di altre zone più famose.
Se, dopo antipasto, primo e secondo vorrete chiudere con il dolce (ma vista l’abbondanza delle porzioni potrebbe essere difficile) provate la torta di mele e ci ringrazierete. Alla fine, dall’antipasto al dolce non arriverete ai 40 euro, vini esclusi, ma per un normale pranzo la cifra si attesterà sui 30 euro, sempre vini esclusi.
Sono stato da Belotti almeno quattro o cinque volte, ogni volta ho mangiato benissimo ma mi sono sempre tenuto, egoisticamente, per me il “segreto” di questa vera trattoria. Anche l’ultima volta, assieme ai redattori di Winesurf che erano con me, avevamo deciso di tenere nascosta una simile chicca al grande pubblico. Però non ce l’ho fatta a resistere, perché la Trattoria Belotti va provata.
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