Voci su presunte "leggerezze" durante la celebrazione della messe, come l'uso della birra al posto del vino, devono essere giunte senz'altro alle orecchie del cardinal Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, se questi, su impulso di Papa Francesco, ha preso carta e penna per scrivere una lettera per dire basta ai possibili abusi al fine di garantire che il pane e il vino per l'eucarestia siano veramente degni per la celebrazione della Cena del Signore anche perchè, come scritto ufficialmente, ormai questi prodotti, che prima erano confezionati da alcune comunità religiose, oggi "si vendono anche nei supermercati, in altri negozi e tramite internet".
Le norme circa la materia eucaristica, indicate nel can. 924 del CIC e ai numeri 319 - 323 dell’Institutio generalis Missalis Romani, e già spiegate nell’Istruzione Redemptionis Sacramentum di questa Congregazione (25 marzo 2004), per quanto concerne il vino sono abbastanza restrittive e le riporto integralmente:
«Il vino utilizzato nella celebrazione del santo Sacrificio eucaristico deve essere naturale, del frutto della vite, genuino, non alterato, né commisto a sostanze estranee. […] Con la massima cura si badi che il vino destinato all’Eucaristia sia conservato in perfetto stato e non diventi aceto. È assolutamente vietato usare del vino, sulla cui genuinità e provenienza ci sia dubbio: la Chiesa esige, infatti, certezza rispetto alle condizioni necessarie per la validità dei sacramenti. Non si ammetta, poi, nessun pretesto a favore di altre bevande di qualsiasi genere, che non costituiscono materia valida» (n. 50).
Più chiaro di così!
La lettere ai vescovi, successivamente, riporta alcune precisazioni: ad esempio, i sacerdoti che non possono bere alcol posso celebrare la messa usando il mosto e non il vino.
Foto: Ilgiornale.it |
«Il vino utilizzato nella celebrazione del santo Sacrificio eucaristico deve essere naturale, del frutto della vite, genuino, non alterato, né commisto a sostanze estranee. […] Con la massima cura si badi che il vino destinato all’Eucaristia sia conservato in perfetto stato e non diventi aceto. È assolutamente vietato usare del vino, sulla cui genuinità e provenienza ci sia dubbio: la Chiesa esige, infatti, certezza rispetto alle condizioni necessarie per la validità dei sacramenti. Non si ammetta, poi, nessun pretesto a favore di altre bevande di qualsiasi genere, che non costituiscono materia valida» (n. 50).
Più chiaro di così!
La lettere ai vescovi, successivamente, riporta alcune precisazioni: ad esempio, i sacerdoti che non possono bere alcol posso celebrare la messa usando il mosto e non il vino.
Quanto al mosto, «il succo d’uva - ammonisce la circolare - sia fresco, sia conservato sospendendone la fermentazione tramite procedure che non ne alterino la natura (ad es. congelamento), è materia valida per l’Eucaristia».
Il Cardinale Sarah prevede anche che si siano degli opportuni controlli suggerendo "che una Conferenza Episcopale possa incaricare una o più Congregazioni religiose oppure altro Ente in grado, di compiere le necessarie verifiche sulla produzione, conservazione e vendita del pane e del vino per l’Eucaristia in un dato Paese e in altri Paesi in cui vengano esportati. Si raccomanda anche che il pane e il vino destinati all’Eucarestia abbiano un conveniente trattamento nei luoghi di vendita".
Insomma, se vado a controllare il disciplinare di produzione del "vino VinNatur" più o meno ci sono scritte le stesse cose.
Insomma, se vado a controllare il disciplinare di produzione del "vino VinNatur" più o meno ci sono scritte le stesse cose.
Che Maule e Papa Francesco si siano incontrati di nascosto? Chissà!
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