Il Latour a Civitella di Sergio Mottura alla prova del tempo.

Mi sono reso conto che era da qualche anno che non scrivevo più del Latour a Civitella di Sergio Mottura, un vino per anni molto amato dalla guide grazie ad un certo approccio enologicio e che oggi, grazie al cambiamento di una certa scuola di pensiero, sembra segnare il passo in favore del suo "fratellino" Poggio della Costa il quale, grazie ad un affinamento che evita l'uso del legno, risulta per molti critici ed appassionati molto più fulgido e territoriale.


Il Latour a Civitella, nonostante tutto, rimane un pregevole vino bianco italiano, non solo del Lazio, e per valutare quanto sia (stato) grande questo grechetto in purezza, che nasce dalla vinificazione delle cinque migliore parcelle dell'azienda, questa estate ci siamo ritrovati tutti a Civitella d'Agliano durante la manifestazione "Nelle Terre del Grechetto" dove, assieme alla istrionica guida di Sergio Mottura, abbiamo degustato 6 annate del vino in questione, dalla 2005 alla 2011. 

Sergio Mottura
Prima di stappare le bottiglie, il buon Mottura, per l'ennesima volta, ha voluto spiegare la genesi del nome del vino:"Ero a Berlino per i 90 anni di Robert Mondavi e l'evento era costellato di produttori francesi. Uno di questi, il borgognone Louis Fabrice Latour, assaggiò il Poggio della Costa e mi fece i complimenti per la personalità del grechetto che, probabilmente, non conosceva come vitigno. Mi suggerì, ovviamente, di farlo fermentare in fusti di rovere e, per questo, mi donò cinque fûts de chêne invitandomi a mandare da lui i miei enologi. Disse che mi avrebbe così regalato una generazione di esperienza. I risultati di questa amicizia sono sotto i vostri occhi...".

Sergio Mottura - Latour a Civitella 2005: è una passeggiata all'interno di un campo agricolo arso dal sole dove puoi sentire nettamente l'odore della paglia e della macchia mediterranea. Frutta e sentori vanigliati, che ancora sono presenti, sono solo un corollario. Sorso sapido ed impetuoso per un grechetto in cui l'impronta borgognona è ancora vivida.


Sergio Mottura - Latour a Civitella 2006: rispetto al precedente ha una minore complessità ma, al tempo stesso, guadagna punti sul mio personale tabellino grazie ad una maggiore acidità che regalo un sorso molto diretto e scalpitante. Piccolo grande cavallo di razza che il tempo non riuscirà a replicare.


Sergio Mottura - Latour a Civitella 2007: l'annata calda regala un vino di grande struttura e personalità che, alla cieca e con i bicchieri neri, potrebbe tranquillamente essere scambiato con un vino rosso. La morbidezza e il grado alcolico, siamo attorno ai 14°, impongono una sodalizio gastronomico che faccia rima con fungo porcino.


Sergio Mottura - Latour a Civitella 2009: ho sempre amato questa annata di Latour a Civitella e, riassaggiare questo grechetto dopo qualche anno, non ha fatto altro che confermare per l'ennesima volta le mie impressioni positive. E' un bianco che per la prima volta abbraccia decisamente il suo territorio vulcanico donando, oltre alle consuete note di frutta gialla, fieno e noce, anche decise note di mineralità che col tempo, ossigenandosi il vino, si trasformano in sensazioni fumè. Sorso elegante, deciso, sapidissimo. 


Sergio Mottura - Latour a Civitella 2010: rispetto al precedente siamo un passo indietro perchè se è vero il vino mantiene una buona complessità grazie anche ad un deciso apporto floreale, è anche vero che bevendolo ti manca quell'affondo finale e quella persistenza che, con caratteristiche alterne, solitamente ho trovate nelle altre annate. Piccole imprecisioni che solo un rompipalle come me può sottolineare....


Sergio Mottura - Latour a Civitella 2011: prima annata in cui sento un apporto del legno quasi del tutto inesistente. A fronte di questo il vino risulta schiuso, empatico, dotato di grande corredo fruttato dove la svolta "esotica" è più evidente rispetto agli altri millesimi degustati. Macchia mediterranea, fiori gialli e un tocco di mineralità sono le altre sensazioni aromatiche. Sorso brioso, di impatto, con una scia minerale e sapida nel finale che invita di nuovo alla beva entra pochi secondi. Promettente.


Ah, abbiamo avuto anche un fuori programma ovvero il Latour a Civitella 2002 che, grazie all'apporto di uva leggermente botrizzata, rappresenta una sorta di quadro boteriano all'interno della cantina dei Mottura. 


Alla prossima e, se potete, andate a visitare Civitella d'Agliano che è un piccolo gioiello ancora poco conosciuto nel Lazio.


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