Ho deciso di destinare la mia mattinata al Vinitaly cercando di bere solo vini bianchi, ricercando però solo quelli che non presentano caratteristiche di banalità e standardizzazione. Abbastanza scontato, con tali premesse e visto che ero in Campania, passare a trovare un altro vero vignaiolo di questa bella Regione: Sandro Lonardo di Contrade di Taurasi.
Questa piccola azienda agricola a conduzione familiare di 5 ettari, produce un solo vino bianco da uve grecomusc' (che non è un clone del greco), provenienti da vigneti a piede franco di età media di oltre 70 anni sparsi nel territorio di Taurasi e che Sandro Lonardo, nel corso degli anni, ha contribuito a salvare dall'oblio e dall'estinzione.
Le uve, vinificate con leggera macerazione sulle bucce, vengono fermentate solo con lieviti autoctoni. In seguito il vino viene affinato in tonneau di 5 ettolitri per circa quattro mesi. Al secondo travaso il vino rimane in acciaio per circa due mesi prima di essere filtrato ed imbottigliato
Per me che ho degustato il Grecomusc' molte volte, anche in verticale, l'assaggio fatto al Vinitaly non è stata una vera e propria novità anche se ho potuto constatare che questo vino, col passare del tempo, migliora sempre più andando a levigare le asperità di gioventù ed acquisendo maggiore complessità.
Il vino, che nella precedente degustazione ad Eat-alia si presentava un pò monocorde, ora si apre con un ventaglio olfattivo molto interessante dove le note di frutta gialla matura, agrumi, erbe aromatiche e fiori di campo si susseguono all'interno del bicchiere in splendida armonia. Bocca equilibrata, fresca, intensa e sapida. Persistenza da vendere. Che dire? Qualche mese di bottiglia gli ha fatto sicuramente bene ed ora, credetemi, è un bel vino che solo il futuro ci dirà quanto sarà grande.
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