Piemonte: i tre bicchieri 2017 Gambero Rosso

Nessuno si è mai sognato di dubitare del predominio culturale e qualitativo dell’uva nebbiolo – ben 58 dei 75 Tre Bicchieri di Vini d’Italia 2017 sono prodotti con questa varietà – ma provare a ipotizzare almeno una svolta parziale non sarebbe una cattiva idea. In una terra che si sta lentamente - ma altrettanto sicuramente - nebbiolizzando la notizia la fanno gli altri, quelli a lungo considerati plebei come la barbera o il moscato, che comunque già godono di una certa notorietà internazionale, ma anche gli sconosciuti ai più, come dolcetto, cortese, erbaluce, o addirittura quelli che ai Tre Bicchieri non erano mai arrivati come il ruché o il grignolino, se non in tempi da considerarsi preistorici per il vino italiano (il Rouchet Bricco Rosa ‘90 della cantina Scarpa fu premiato in Vini d’Italia 1992).


Il nostro modo per rimanere fedeli alle nostre idee per le quali due parole, sebbene senza alcun legame tra loro come laicità e biodiversità, possono convivere serenamente è proprio di tornare a portare sul gradino più alto del podio questi vitigni meno all’onore del mondo. Non si tratta comunque di premiare ogni vitigno, senza valutarne le reali qualità, ma di sbarazzarsi di un certo snobismo e di dare la possibilità ad altri vini eccezionali di farsi apprezzare.
Con l’aiuto della fantastica vendemmia 2015 conquista per la prima volta i Tre Bicchieri un Grignolino. Si tratta di una novità assoluta perché coincide anche con il primo massimo riconoscimento per un’azienda che ha una lunga storia alle spalle: Vicara. Torna anche sull’olimpo il Ruché, questa volta dell’azienda Montalbera. L’ultima edizione ci ha presentato un quadro stravolto dell’Alessandrino: sono stati azzerati i Tre Bicchieri del Timorasso e quindi del Tortonese, in grande difficoltà con l’infausta annata 2014, e sono saliti in un solo colpo a 3 i Tre Bicchieri del Gavi, che ha saputo approfittare a pieno della fortunata vendemmia 2015, che ha giocato anche a favore del Moscato d’Asti, che torna a brillare dopo un periodo di leggero appannamento da attribuire a motivi climatici.
Da notare, come tra i premiati, spunti anche un vino della pregevolissima sottozona di Canelli. Un plauso particolare va alle sei aziende che si aggiudicano per la prima volta la nostra ambita ricompensa, oltre ai già citati anche La Prevostura nell’Alto Piemonte,San Bartolomeo nella zona di Gavi, Palladino e Vite Colte in Langa.

Barbaresco Albesani S. Stefano Ris. 2011 Castello di Neive
Barbaresco Angelo 2013 Rocca
Barbaresco Asili 2013 Ceretto
Barbaresco Asili Ris. 2011 Giacosa
Barbaresco Asili Ris. 2011 Ca' del Baio
Barbaresco Costa Russi 2013 Gaja
Barbaresco Currà 2012 Sottimano
Barbaresco Gallina 2012 Busso
Barbaresco Pajè 2011 Roagna
Barbaresco Rabajà 2012 Rocca
Barbaresco Rombone 2012 Nada
Barbera d'Asti Pomorosso 2013 Coppo
Barbera d'Asti Sup. Nizza 2013 Olim Bauda
Barbera d'Asti Sup. Nizza La Court 2013 Chiarlo
Barbera d'Asti Sup. V. La Mandorla Ed. La Grisa 2014 Spertino
Barbera del M.to Sup. Bricco Battista 2013 Accornero e Figli
Barbera del M.to Sup. Pico Gonzaga 2013 Castello di Uviglie
Barolo 2012 Mascarello Barolo 2012 Cascina Fontana
Barolo Bric dël Fiasc 2012 Scavino
Barolo Bricco Boschis 2012 Cavallotto Tenuta Bricco Boschis
Barolo Bricco delle Viole 2012 Vajra
Barolo Bricco Fiasco 2012 Azelia
Barolo Bricco Pernice 2011 Cogno
Barolo Brunate 2012 Marengo
Barolo Bussia 90 Dì Ris. 2010 Fenocchio
Barolo Bussia V. Mondoca Ris. 2010 Oddero
Barolo Cannubi 2012 Marchesi di Barolo
Barolo Cannubi 2012 Burlotto
Barolo Cerretta 2012 Rosso
Barolo Cerretta V. Bricco 2010 Altare - Cascina Nuova
Barolo del Comune di Barolo Essenze 2012 Vite Colte
Barolo Francia 2012 Conterno
Barolo Giachini 2012 Corino
Barolo Ginestra Casa Maté 2012 Grasso
Barolo Ginestra Ris. 2008 Conterno
Barolo Lazzarito Ris. 2010 Germano
Barolo Liste 2011 Borgogno & Figli
Barolo Monprivato 2011 Mascarello e Figlio
Barolo Monvigliero 2012 Alessandria
Barolo Ornato 2012 Pio Cesare
Barolo Paiagallo Casa E. di Mirafiore 2012 Fontanafredda
Barolo Ravera 2012 Vietti
Barolo Resa 56 2012 Brandini
Barolo Rocche dell'Annunziata 2012 Veglio
Barolo Rocche di Castiglione 2012 Brovia
Barolo San Bernardo Ris. 2010 Palladino
Barolo Sorì Ginestra 2012 Conterno Fantino
Barolo Sottocastello di Novello 2011 Ca' Viola
Barolo V. Lazzairasco 2012 Porro
Barolo Vigna Rionda Ris. 2010 Massolino
Barolo Vignarionda 2012 Pira
Boca 2011 Piane
Carema Et. Bianca 2012 Ferrando
Dogliani Papà Celso 2015 Abbona
Dolcetto di Ovada Sup. Du Riva 2013 Tacchino
Erbaluce di Caluso La Rustìa 2015 Orsolani
Gattinara Osso San Grato 2012 Antoniolo
Gavi del Comune di Gavi Monterotondo 2014 Villa Sparina
Gavi del Comune di Gavi Minaia 2015 Bergaglio
Gavi del Comune di Gavi Pelöia 2015 San Bartolomeo
Ghemme 2011 Torraccia del Piantavigna
Grignolino del M.to Casalese 2015 Vicara
Lessona 2012 Prevostura
Moscato d'Asti Canelli Sant'Ilario 2015 Ca' d'Gal
Moscato d'Asti Casa di Bianca 2015 Doglia
Moscato d'Asti Ciombo 2015 Falchetto
Nebbiolo d'Alba Sup. Cumot 2013 Bricco Maiolica
Roero Gepin 2012 Costa
Roero Giovanni Almondo Ris. 2013 Almondo
Roero Mompissano Ris. 2013 Cascina Ca' Rossa
Roero Printi Ris. 2012 Monchiero Carbone
Roero Sudisfà Ris. 2013 Negro
Roero V. Mombeltramo Ris. 2012 Malvirà

Ruchè di Castagnole M.to La Tradizione 2015 Montalbera

La Tuscia del Vino 2016: tutti i premiati da Carlo Zucchetti

Siamo in uscita con  La Tuscia del Vino 2016. Guida ai vini della Provincia di Viterbo e Orvieto curata da Carlo Zucchetti, l’enogastronomo con il Cappello..La seconda edizione di una guida è un po’ come la seconda a teatro: insidiosa. Perché si ha un traguardo da superare – o almeno da eguagliare – e non si può fare affidamento sull’adrenalina del debutto e sull’effetto novità. Noi l’abbiamo affrontata affidandoci al territorio. Alla nostra bella Tuscia enoica che continua a crescere e aggiunge altre 6 cantine alle 72 recensite nel 2015. 


E all’ampliamento dei confini presi in considerazione. In questa nuova edizione, infatti, abbiamo voluto allargare lo sguardo, ignorare i limiti regionali e tracciare una nuova mappa comprendente i territori dell’Orvieto D.O.C. È stata una scelta ponderata a cui siamo arrivati in considerazione delle ragioni storiche – la Tuscia, nome latino dell’Etruria, includeva buona parte dell’attuale Umbria – e delle ragioni geologiche, per la continuità e contiguità dei territori di confine tra le due sponde del Tevere e del Paglia e per quel legame vulcanico intessuto dal complesso dei Vulsini. Abbiamo trattato la zona come un unicum, tralasciando nella divisione in areali i confini amministrativi, proprio a rafforzare la lettura geologica del territorio così come è stata proposta da Sara Ronca del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza Università di Roma.

La presentazione e premiazione ufficiale de La Tuscia del Vino 2016 si terrà sabato 1° ottobre 2016 presso La Carrozza d’Oro – via Lungolago Montefiascone (VT)

La Tuscia del Vino 2016. Guida ai vini della Provincia di Viterbo e Orvieto curata da Carlo Zucchetti

108 cantine introdotte da una breve descrizione e corredate da informazioni utili: indirizzi, numero di bottiglie prodotte, estensione vitata, enologo e molte altre.

Oltre 500 vini degustati

10 cantine che confermano il cappello, simbolo di coerenza e chiarezza del progetto, 7 quelle che lo conquistano per la prima volta.

44 3Est! i vini che meritano una lunga sosta

9 areali introdotti da una descrizione geologica con lo spunto per la costruzione di percorsi enoturistici.



Le aziende con agriturismo o foresteria e quelle che permettono la visita in cantina

Queste sono le nostre Cantine con il Cappello e i nostri 

Le Cantine con il Cappello 

Antonella Pacchiarotti
Grotte di Castro

Barberani
Orvieto

Cantine Neri
Orvieto

Castello della Sala
Ficulle

Cristina Menicocci
Fabrica di Roma

Decugnano de’ Barbi
Orvieto

Falesco
Montefiascone – Montecchio

Le Coste
Gradoli

Occhipinti
Gradoli

Palazzone
Orvieto

Podere Orto
Acquapendente

San Giovenale
Blera

Sergio Mottura
Civitella d’Agliano

Tenuta La Pazzaglia
Castiglione in Teverina

Tenuta Le Velette
Orvieto

Trappolini
Castiglione in Teverina

Trebotti
Castiglione in Teverina

I 3 Est!

Spumanti

Blanc de Blanc Aladoro Vigne del Patrimonio

Brut Metodo Classico 2010 Decugnano dei Barbi

Bianchi

Alma Rei V.d.T. bianco 2015 La Carcaia

Cervaro della Sala I.G.T. Umbria bianco 2014 Castello della Sala

Chardonnay I.G.P. Lazio Manti  2014 Tenuta Ronci di Nepi

Est! Est!!Est!!! di Montefiascone Classico DOP  Foltone 2015 Cantina Stefanoni

Ferentano I.G.P. Lazio bianco 2013 Falesco

Grechetto di Civitella D’Agliano I.G.T. Latour a Civitella 2014 Sergio Mottura

Grechetto di Civitella D’Agliano I.G.T. Poggio della Costa 2015 Sergio Mottura

Grechetto I.G.T. Lazio Brecceto  2014 Trappolini

Grechetto I.G.T. Lazio Poggio Triale 2014 Tenuta La Pazzaglia

Grechetto I.G.T. Umbria Bianco dei Neri 2014 Cantine Neri

Grechetto I.G.T. Umbria Sole Uve 2014 Tenuta Le Velette

Grechetto I.G.T. Umbria Strozzavolpe 2015 Bigi

Le Coste V.d.T. bianco Le Coste

Musco V.d.T. 2013 Palazzone

Nethun I.G.T. Lazio bianco 2015 Muscari Tomajoli

Orvieto Classico D.O.C. Vigneto Torricella 2015 Bigi

Orvieto Classico Superiore D.O.C. Luigi e Giovanna 2013 Barberani

Orvieto Classico Superiore D.O.C. Terre Vineate 2015 Palazzone

Orzalume I.G.T. Umbria bianco 2015 Castello di Corbara

Procanico I.G.T. Lazio 2015 Trappolini

Zero 8 V.d.T. 2015 Marini Georgea

Colli Etruschi Viterbesi D.O.P. Rossetto Il Fedele 2015 Podere Grecchi

Pinot Grigio I.G.T. Lazio Satres 2015 Le Lase

Rossi

Fobiano I.G.P. Umbria rosso 2010 La Carraia

Habemus Etichetta Rossa I.G.T. Lazio rosso 2013 Sangiovenale

Habemus I.G.T. Lazio rosso 2014 Sangiovenale

Lago di Corbara D.O.C. Rosso Polvento 2010 Barberani

Marciliano I.G.T. Umbria rosso 2012 Falesco

Montiano I.G.T. Lazio rosso 2013 Falesco

Pietra Dura I.G.T. Lazio rosso 2012 Bottaccio

Rosso Arcaico V.d.T.      Occhipinti

Sangiovese I.G.T. Lazio Paterno 2013 Trappolini

Sangiovese I.G.T. Lazio rosso Ost 2014 Cordeschi

Sartiano I.G.T. Umbria rosso 2014 Bigi

Soremidio I.G.T. Lazio rosso 2012 Tenuta Sant’Isidoro

Tuscia D.O.C. Sangiovese 2013 Ciucci

Vepre I.G.T. Lazio rosso 2013 Vigne del Patrimonio

Seduzione

Orvieto Classico Superiore D.O.C. Muffa Nobile 2015 Palazzone

Orvieto Classico Superiore D.O.C. Muffa Nobile Calcaia 2013 Barberani

Orvieto Classico Superiore D.O.C. Vendemmia Tardiva Pertusa 2015 Custodi

Aleatico I.G.T. Lazio Idea 2015 Trappolini

Aleatico I.G.T. Umbria passito 2009 Barberani

Veneto: i tre bicchieri 2017 del Gambero Rosso

Archiviata la complicata vendemmia 2014 il Veneto si presenta in grande spolvero, con una produzione che occupa un po’ tutte le province della regione e che in ognuna di esse rivela vitigni, tradizioni e tipologie in grado di soddisfare i più esigenti appassionati.


Numeri importanti, con due fenomeni che dominano il palcoscenico un po’ in tutto il mondo. Da una parte la leggerezza e la fragranza del Prosecco, lo spumante italiano che ormai è presente in ogni angolo del pianeta forte di una produzione che dalle colline di Conegliano e Valdobbiadene ha conquistato gran parte delle province vicine. Ottimo il Valdobbiadene Extra Dry Giustino B. ’15 di Ruggeri & C. Dall’altra la pienezza, la potenza e la capacità evolutiva che possiede l’Amarone, un vino moderno ottenuto con tecniche antiche, capace di fungere da traino per tutto il comparto veronese.

Nel mezzo un caleidoscopio di zone e vitigni, ora leggeri e fragranti, ora profondi e di spessore, suoli argillosi che lasciano spazio a quelli vulcanici, grandi aziende e piccole realtà, un continuo cambiare che permette agli appassionati di conoscere e apprezzare tutta la varietà che questa regione possiede.

Tante le novità quest’anno, a testimonianza di un fermento che coinvolge anche zone meno note e produttori che inseguono un’idea di vino di alta qualità, spesso limitando al massimo l’impatto della loro attività, consapevoli del ruolo di custodi dell’ambiente.

A Bardolino sboccia il Vigna Morlongo di Villabella mentre a Soave spetta alla famiglia Dal Cero il ruolo di new entry, con un Soave che dimostra come la passione e la competenza paghino anche in presenza di vendemmie difficili. In un territorio vivace come la Valpolicella sono Marco Mosconi a Illasi e i cugini Sterza a Casterna a colpire con i loro Valpolicella Superiore e Amarone, mentre nella pianura trevigiana stupisce il lavoro che i fratelli Cescon hanno saputo compiere con un vitigno di grandi potenzialità ma ancora poco sfruttate come il Manzoni bianco, indicando come anche un territorio a torto considerato minore possa dare grandi risultati.

Per il resto è la consueta messe di premi conquistata dalla Valpolicella, con ben 18 Tre Bicchieri, seguita dal Soave, che ne conquista 7. Allo zoccolo duro di queste due denominazioni seguono riconoscimenti che si distribuiscono un po’ in tutte le principali denominazioni regionali, da Custoza al Montello, da Valdobbiadene ai Colli Euganei, senza dimenticare la Lugana e la Valdadige, dove i fratelli Fugatti ogni anno producono uno dei migliori vini dolci del Paese.

Amarone della Valpolicella Cl. Calcarole 2011 Guerrieri Rizzardi

Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2012 Tenuta Sant'Antonio

Amarone della Valpolicella Cl. 2008 Villa Spinosa

Amarone della Valpolicella Cl. 2012 Allegrini

Amarone della Valpolicella Cl. 2008 Bertani

Amarone della Valpolicella Cl. 2012 David Sterza

Amarone della Valpolicella Cl. Casa dei Bepi 2011 Viviani

Amarone della Valpolicella Cl. La Fabriseria Ris. 2011 F.lli Tedeschi

Amarone della Valpolicella Cl. Monte Ca' Bianca 2011Lorenzo Begali

Amarone della Valpolicella Cl. Punta di Villa 2011Roberto Mazzi

Amarone della Valpolicella Cl. Sergio Zenato Ris. 2010 Zenato

Amarone della Valpolicella Cl. Vaio Armaron Serègo Alighieri 2011 Masi

Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Sant'Urbano 2012 Speri

Amarone della Valpolicella Punta Tolotti 2012 Ca' Rugate

Bardolino Cl. V. Morlongo 2014 Vigneti Villabella

Cartizze Brut V. La Rivetta Villa Sandi

Colli Euganei Cabernet Borgo delle Casette Ris. 2012Il Filò delle Vigne

Custoza Sup. Amedeo 2014 Cavalchina

Custoza Sup. Ca' del Magro 2014 Monte del Frà

Lugana Molceo Ris. 2014 Ottella

Madre 2014 Italo Cescon

Montello e Colli Asolani Il Rosso dell'Abazia 2013 Serafini & Vidotto

Soave Cl. Campo Vulcano 2015 I Campi

Soave Cl. La Rocca 2014 Leonildo Pieropan

Soave Cl. Le Bine de Costiola 2014 Tamellini

Soave Cl. Monte Carbonare 2014 Suavia

Soave Cl. Staforte 2014 Graziano Prà

Soave Sup. Il Casale 2015 Agostini Vicentini

Soave Sup. Vign. Runcata 2014 Dal Cero - Tenuta di Corte Giacobbe

Valdobbiadene Brut Particella 68 2015 Sorelle Bronca

Valdobbiadene Brut Rive di Col San Martino Cuvée del Fondatore Graziano Merotto 2015 Merotto

Valdobbiadene Extra Dry Giustino B. 2015 Ruggeri & C.

Valdobbiadene Rive di San Pietro di Barbozza Brut Nature Grande Cuvée del Fondatore Motus Vitae 2013 Bortolomiol

Valpolicella Cl. Sup. Camporenzo 2013 Monte dall'Ora

Valpolicella Sup. 2012 Marco? Mosconi

Valpolicella Sup. 2013 Roccolo Grassi

Valpolicella Sup. Mithas 2012 Corte Sant'Alda

Venezia Cristina V. T. 2013 Roeno

Alla scoperta di Vinatis e del mercato francese del vino

Tra le varie enoteche on line, probabilmente Vinatis rappresenta una azienda leader per quanto riguarda la vendita di vino francese di grande qualità a prezzi concorrenziali. Io tramite il loro sito compro da molto tempo per cui mi ha fatto molto piacere incontrare  Olivier Ivangine ed Emmanuel Touissant, i fondatori di Vinatis, ai quali ho potuto fare un po' di domande relativamente alla loro attività e, in generale, al mercato francese del vino che loro conoscono molto bene.
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Quando è nato Vinatis e chi sono le persone dietro al progetto ?

Vinatis nasce nel 2002, nel periodo di esplosione del commercio elettronico, dall’audace progetto di due amici di università: Olivier Ivangine, l’informatico, e Emmanuel Touissant, lo specialista enologo. I due amici rappresentano al meglio la quintessenza di Vinatis: la felice alleanza tra l’esaustività e ubiquità del web e le raffinate competenze del cavista/sommelier. Il risultato? Un sito completo, non solo commerciale ma anche informativo ed educativo (vedi sezione “non ne so nulla”, simpatica guida per i meno esperti). Eletta nel 2009 e 2011 migliore enoteca online, oggi Vinatis è l’azienda leader in Francia nella vendita di vino, champagne e distillati sul web

Olivier e Emmanuel, i “padri di famiglia” di Vinatis

Olivier: “Il cammino non è stato sempre facile e diverse volte siamo stati sul punto di abbandonare il progetto. Il nostro punto forte? Vinatis è un’azienda che abbiamo gestito come due buoni padri di famiglia. Quando si hanno budget limitati si avanza lentamente, senza grossi incassi iniziali, ma si costruisce la propria azienda nei dettagli, mattone per mattone. Le nostre basi sono solide”. E Olivier e Emmanuel, affettuosamente Manù, sembrano proprio due padri di famiglia: l’azienda fa largo ai giovani, con la stragrande maggioranza dei dipendenti al di sotto dei 30 anni!

Deposito e uffici sono riuniti ad Annecy-le-Vieux, in alta Savoia, vicino ad uno dei siti turistici più apprezzati di Francia, il Lago di Annecy

Come scegliete la proposta dei vini? 

Vinatis è un’azienda dal volto umano, una sorta di famiglia allargata in cui ognuno apporta il proprio contributo. Le degustazioni, rigorosamente alla cieca, avvengono in sede quasi giornalmente: una fornita equipe di sommelier è attentamente alla ricerca dei migliori rapporti qualità/prezzo. La forza di Vinatis sta proprio in questo processo di selezione. Non basta solo che un vino sia buono: se costa troppo in relazione alla qualità, non lo scegliamo. In media solo il 20% dei campioni che arrivano a Vinatis sono poi messi in commercio. Cosi abbiamo la certezza di proporre soltanto vino e champagne di qualità ma al giusto prezzo!


Tra le 2500 etichette disponibili ci sono i nomi famosi delle grandi Maison ma anche piccoli produttori, i cosidetti “petit vins”, vini poco conosciuti, che escono dai sentieri battuti, dal prezzo compreso tra i 5 e i 15 euro ma solo in ragione della loro scarsa popolarità, dato che la qualità è più che buona. Per non parlare degli ottimi Champagne dei piccoli produttori, a partire dai 12 euro di un Michel Furdyna! La strategia di Vinatis punta a combinare qualità, servizio e convenienza. Il miglior prezzo sul web è garantito: se il cliente trova lo stesso prodotto meno caro altrove, la differenza è rimborsata. Politica possibile solo grazie alle relazioni di fiducia che Vinatis intrattiene con piccoli e grandi vignerons da più di 14 anni. 

Parlatemi dei vostri clienti: chi sono e cosa cercano?

Il cliente di Vinatis è un appassionato di vino francese e champagne che non disdegna le comodità del web ed acquista online, fidandosi dei commenti lasciati dagli altri clienti o dalle precedenti esperienze positive. Quello che più si apprezza di Vinatis è, oltre alla qualità del vino, la rapidità di consegna: in Francia la merce arriva in meno di 24 ore (in Italia generalmente dopo tre/quattro giorni). Anche il servizio clienti è giudicato eccellente, ed è da poco facilmente accessibile anche dall’italia al costo di una telefonata nazionale. Insomma, facciamo del nostro meglio per soddisfare tutte le richieste. Detto fra noi: essendo il francese molto più esigente della media, siamo ben allenati!  


Come va il mercato dei vini in Francia e, soprattutto, come stanno andando i vini italiani?

Il vino rappresenta senza dubbio uno dei mercati più floridi in Francia. Basti pensare che costituisce il secondo settore d’esportazione dopo l’areonautica, più forte della pur rinomata cosmetica francese. La Francia è anche tra i maggiori paesi consumatori di vino: con mezzo bicchiere al giorno per abitante, rappresenta il 12% del consumo mondiale, secondo solo agli USA (al terzo posto l’italia con l’8.5% ...fonti francesi !). In termini di produzione, Italia e Francia si alternano il primo posto, a seconda delle condizioni climatiche più o meno favorevoli: nel 2015 il podio è toccato all’Italia. I francesi, ovviamente, preferiscono consumare vini francesi: su 10 bottiglie acquistate 9 sono francesi. Le nostre statistiche di mercato confermano il dato: i più venduti su Vinatis sono i vini della Linguadoca Rossiglione, seguiti dai vini provenienti dalla regione del Rodano. Terzi i vini Bordeaux, quarti i nostri “vini dal mondo” : il primato spetta ai vini spagnoli. Tuttavia, in relazione anche alla crescita della nostra offerta, i vini italiani rappresentano una larga fetta di vendite. E’ soprattutto il Prosecco a farsi avanti, rappresentando il 9% delle vendite dei vini “stranieri” (non francesi). Insomma, la Francia è uno dei mercati principali del vino italiano, ma non il più importante : Stati Uniti e Germania ne rimangono i principali paesi importatori.

Quali sono gli obiettivi e i progetti futuri?

Emmanuel : ”Ne sono convinto: la vendita di vino online è solo ai suoi inizi. Il mercato online non è ancora maturo e abbiamo ancora degli anni favorevoli davanti a noi”. Tra i progetti futuri: consolidare la presenza sul mercato online francese, ma anche e soprattutto implementare le esportazioni. Ad oggi il sito esiste nelle versioni tedesca, dal 2006, e le recentissime inglese e italiana, dal 2015. La nuova sfida è dunque rappresentata dall’Europa nel suo insieme, obiettivo più che fattibile, considerando che il mercato online è ancora in piena espansione. Mantenere gli stessi standard di qualità, servizio e convenienza al di fuori dell’Esagono è dura ... ma ce la mettiamo tutta !

E infine..cos’è questa FAV?

FAV sta per Foire aux Vins, che significa Fiera dei Vini. Ma non assomiglia molto alle nostre Fiere italiane. E’ un evento attesissimo in Francia che dura per tutto il mese di Settembre e coinvolge tutti gli attori del mercato vinicolo: si, anche la grande distribuzione, nonché i negozi online. Comincia il nuovo anno ed una selezione di vini di fascia medio-alta è messa in saldo, a volte con sconti importanti. E’ un’occasione talmente succulenta che perfino la Revue du Vin de France, rivista pilota del dibattito enologico d’Oltralpe, dedica l’intero numero di Settembre ai consigli per gli acquisti. Nessun bisogno di viaggiare in terre francesi per approfittarne: Vinatis organizza ogni anno la sua Fiera del Vino, e quest’anno anche i clienti italiani sono invitati a partecipare. Cin!


http://www.vinatis.it/fiera-del-vino.html

Friuli Venezia Giulia: i tre bicchieri 2017 del Gambero Rosso

L’andamento climatico del 2015, seppur caratterizzato da elevate punte di calore, lasciava presagire una buona vendemmia, con uve perfettamente mature e sane. La soddisfazione si leggeva sul volto di ogni produttore e il risultato finale è andato oltre le attese: è stata una grande vendemmia. Probabilmente l’entusiasmo generale derivava dal ricordo delle problematiche che avevano caratterizzato l’annata precedente. Con un’uva così era quasi impossibile sbagliare, e i nostri assaggi l’hanno verificato. La competizione nelle degustazioni finali è stata davvero agguerrita, e alla fine abbiamo assegnato ben 26 Tre Bicchieri.


Quest’anno l’ha fatta da padrone il Friulano, vitigno autoctono di riferimento, ma ci piace citare per primi i vini di pianura e in particolare il Pinot Bianco ’15 di Le Monde (che si conferma per il quarto anno consecutivo) e la new entry di Lenardo con lo Chardonnay ’15. Ben sei Friulano hanno ottenuto il massimo riconoscimento, tutti dell’ultima annata, quattro prodotti sul Collio da Doro Princic, Fiegl, Russiz Superiore e Schiopetto, e due sui Colli Orientali, da Angoris e Le Vigne di Zamò (che lo ha chiamato provocatoriamente No Name).

La Malvasia ’15 è rappresentata sul Collio da Ronco dei Tassi (una riconferma) e sul Carso da un’altra new entry: Castelvecchio, con la Malvasia Dileo. Poi c’è la splendida Malvasia ’13 di Skerk, sempre sul Carso, leggermente macerata e non filtrata.

Tre Bicchieri anche per il Sauvignon ’15 di Tiare sul Collio, per il Sauvignon Liende ’15 di La Viarte e il Sauvignon Zuc di Volpe di Volpe Pasini sui Colli Orientali. Il Collio Bianco ’15 raccoglie allori con il Broy di Collavini e con il Solarco di Livon.

Sui Colli Orientali Tre Bicchieri anche per Illivio ’14 di Livio Felluga, La Linda ’14 di La Tunella, Pinot Bianco ’15 di Zorzettig e Pinot Grigio ’15 di Torre Rosazza. Ennesimo riconoscimento per Jermann, vera bandiera dell’enologia friulana moderna, con il Pinot Grigio ’15, e seconda affermazione per il Desiderium ’13 di Eddi Luisa.

Tra i bianchi macerati spicca la Ribolla Gialla ’08 di Josko Gravner, il caposcuola riconosciuto, a seguire la Ribolla Gialla ’12 di Damijan Podversic e la Ribolla Gialla di Oslavia Riserva ’12 di Primosic. Dulcis in fundo uno spettacolare Tal Luc diLis Neris, cuvée di passito nata da una selezione speciale di uve vendemmiate nel 2006 e nel 2008.

Carso Malvasia Dileo 2015 Castelvecchio

Chardonnay 2015 di Lenardo

Collio Bianco Broy 2015 Eugenio Collavini

Collio Bianco Solarco 2015 Livon

Collio Friulano 2015 Schiopetto

Collio Friulano 2015 Fiegl

Collio Friulano 2015 Doro Princic

Collio Friulano 2015 Russiz Superiore

Collio Malvasia 2015 Ronco dei Tassi

Collio Ribolla Gialla di Oslavia Ris. 2012 Primosic

Collio Sauvignon 2015 Tiare - Roberto Snidarcig

Desiderium I Ferretti 2013 Tenuta Luisa

FCO Bianco Illivio 2014 Livio Felluga

FCO Bianco LaLinda 2014 La Tunella

FCO Friulano 2015 Tenuta di Angoris

FCO Friulano No Name 2015 Le Vigne di Zamò

FCO Pinot Bianco Myò 2015 Zorzettig

FCO Pinot Grigio 2015 Torre Rosazza

FCO Sauvignon Liende 2015 La Viarte

FCO Sauvignon Zuc di Volpe 2015 Volpe Pasini

Friuli Grave Pinot Bianco 2015 Le Monde

Malvasia 2013 Skerk

Pinot Grigio 2015 Jermann

Ribolla Gialla 2012 Damijan Podversic

Ribolla Gialla 2008 Gravner

Tal Lùc Cuvée Speciale Lis Neris

Rosso Breg 2003 Gravner è il Vino della settimana di Garantito IGP

di Luciano Pignataro



Il rosso arriva alla fine di una cena pazzesca alle Calandre. Ci serve un bicchiere, uno solo, dopo litri di bianchi. Fresco, pimpante come un adolescente. Proprio bello il Pignolo, se questo è il suo volto. Familiare, autentico. Perché solo un bicchiere?
www.gravner.it