A Logroño tra le tapas di Calle Laurel


Logroño, capoluogo della Rioja e tappa fondamentale per chi si incammina verso Santiago de Compostela, la movida enogastronomica si svolge attorno alla Senda de los Elefantes, composta dalla Calle San Juan e dalla Calle del Laurel. Quest'ultima è un vero e proprio paradiso per chi ama la tapas (pintxos in lingua basca) visto che in poco più di 200 metri ci sono più di 40 tra bar e ristoranti.



Ogni locale di Calle Laurel, e dellle vie limitrofe in minor modo, è specializzato in una o due tapas. Si va là soltanto per quelle e si girano tutti i locali per scoprire le piccole meraviglie gastronomiche del posto sempre accompagnate da un bicchiere di vino della Rioja.

Qua trovate la lista di tutti i bar presenti con le loro specialità.

Noi, per non fari mancare nulla, abbiamo girato quasi tutti i locali e le migliori mangiate sono state fatte da:


Tartina di funghi porcini e salame piccante
Cojonudo con uovo di quaglia e chorizo piccante
Patate alla Riojana piccantissime
D.O. Laurel

Tortilla di patate invertita. Ottima e gustosa.
 Bar Angel

Spiedino di funghi alla piastra e gamberi. un euro e venti di bontà.
 Meson del Abuelo


Seppie alla piastra con olio al prezzemolo. Un euro e cinquanta di bontà.

In bicletta col vino...


Ah l'estate!! Aria aperta e tante passeggiate in bibicletta ripensando alla bella canzone di Riccardo Cocciante


Se poi andate a fare una gita e volete portarvi la vostra bottiglia di vino preferito non c'è problema, hanno inventato il Bicycle Wine Rack, una portabottiglie in pelle su misura da applicare alla canna della bicicletta. 


Il suo inventore risponde al nickname di oopsmark, misterioso soggetto canadese che si diverte a creare oggettini in pelle e venderli su internet. Lo trovate in vendita a circa 30 dollari. 

Mi raccomando però, presi dall'entusiasmo del primo bicchiere di vino non fate questa fine...



Parlare di Chateau Lafite falso in Cina è come sparare sulla Croce Rossa?


Sembra che a volte i giornalisti scoprano l'acqua calda oppure sarà il Ferragosto che richiama notizie banali buone solo per l'ombrellone. Sta di fatto che giorni fa su molti siti internet è rimbalzata la notizia che in giro ci sono molte bottiglie false di Chateau Lafite. Dopo aver copiato di tutto di più, i cari cinesi, sì sempre loro, hanno scoperto il nuovo eden della truffa: il vino bordolese. 
Sappiamo ormai che i grandi vini francesi hanno mercato quasi esclusivamente in Asia dove, si dice, circoli più Lafite di quando se ne produca all'interno della casa madre.
L'allarme è stato lanciato molto tempo fa da Simon Tam, fondatore del Centro Indipendente del Vino basato a Hong Kong (http://www.iwinecentre.com/), che ha parlato di un mercato di bottiglie vuote di  Château Lafite del 1982 proposte a 10.000 dollari hongkonghesi (936 euro) cadauna.
Le bottiglie non sono usate come portavasi ma, ovviamente, pare che vengano riempite con vino ordinario e rivendute sul mercato al prezzo di 40.000 dollari hongkonghesi (3.700 euro), meno della metà del prezzo ufficiale del millesimo in questione.
Un commerciante di vini contattato dal Relaxnews ha confermato queste affermazioni sostenendo che ormai "quando vengono organizzate degustazioni di ottimi vini in Cina continentale, si può notare che le bottiglie vengono immediatamente distrutte dopo la degustazioneaffinché non si possano riutilizzare, o si fanno firmare le etichette dal rappresentante della tenuta viticola come souvenir". 

Per evitare sorprese questo video fornisce qualche utile consiglio:



La fregatura, nonostante tutto, è sempre in agguato quindi prudenza e occhio all'etichetta...vabbè questa è proprio da querela......


Bicchieri di vino?


Riuscireste a bere il vostro vino preferito con questi bicchieri?


Si chiama Glass tank, ed è l’ultima creazione del designer giapponese Kouichi Okamoto per lo studio Kyouei Design. Ci viene detto che grazie alla particolare forma e alla differenza di pressione che si crea tra il liquido e l’aria in bottiglia, si garantisce il permanente riempimento del bicchiere (vedi foto sotto).


La domanda che mi pongo è: PERCHE' TUTTO CIO' ?



Il Bar Zamora di Valladolid


Valladolid non offre moltissimo al turista di passaggio all'interno della Comunità Autonoma della Castiglia e Leon. 
Per i golosi in circa di tapas o, meglio, pintxos di tutto rispetto al di fuori di Bilbao e San Sebastian il miglio consiglio e di passasare al Bar Zamora in calle Correos, una vietta vicina alla bella Plaza Mayor.
In questo angolo sperduto di Spagna potrete mangiare un piattone di pintxos per una spesa ridicola di circa 10 euro a piatto. Con un bicchiere di vinello locale con 12 euro avete fatto una cena gourmet. Altro che aperitivo alla milanese. Un posto che vale il viaggio!

Noi abbiamo preso questo


In particolare ottimo era questo pintxos fatto con peperoncino verde, uovo di quaglia (?) e carne


Anche questo col polpo era squisito


Goloso questo con la polpa di granchio e il kiwi


Straordinario per presentazione e sapori questo pintxos di verdure
 

Altri pintxos in esposizione fatti di formaggio di capra e marmellata


Bar Zamora vale davvero il viaggio!

James Suckling e la nuova Romanée-Conti siciliana


Qualche giorno fa su Twitter il signor James “Giacomino” Suckling ha scritto la seguente frase:


Le “soffiate” indicano Cornelissen come il possibile destinatario delle mire espansionistiche dell’ex collaboratore di Robert Parker. C’è chi parla invece di Franchetti come nuovo re della Borgogna siciliana.
Io sono un po’ allarmato da tutto questo perché non vorrei che Suckling produca “danni” anche in Sicilia, una terra enologicamente parlando ancora abbastanza pura e lontano da certa mondanità toscana. I prezzi poi, mediamente, sono ancora umani per cui l’americanizzazione del nerello abbinata a una certa spocchia borgognona potrebbe creare disastri anche per noi consumatori.

La corsa all’oro siculo è iniziata?

A Madrid dentro il Mercado di San Miguel


Ogni volta che vado a Madrid non salto mai due cose: il Museo del Prado e, soprattutto, il Mercado di San Miguel, un luogo storico a pochi passi da la Puerta del Sol che in questi giorni è ostaggio de "Los Indignatos".
La struttura è quella originaria di ferro del 1916 ma oggi il mercato ha cambiato vita diventando un vero e proprio luogo gourmet servito da 75 postazioni da far leccare i baffi a tutti i gastrofanatici. Qualche foto rende bene l'idea....

L'ENTRATA


I SUCCI DI FRUTTA FRESCHI


IL BANCO DEL BACCALA'



PER CHI E' GOLOSO DI OSTRICHE


IL BANCO DEI FORMAGGI


GLI OTTIMI SPIEDINI DI OLIVE


IL BANCO DELLA CARNE DA FARE ANCHE SUBITO ALLA PIASTRA


IL BANCO DEI SALUMI CON JAMON IBERICO DE BELLOTA IN VISTA


Questo è solo una parte dei banchi presenti. Te vai là, ti prendi la tua tapas e ti siedi a mangiare tranquillamente all'interno dello spazio centrale del mercato. 
Da bere? Io dopo un fresco Verdejo mi sono regalato un bicchiere di Vega Sicilia Unico 1998 al costo di 25 euro al bicchiere!

Il Mercado de San Miguel è un posto davvero incredibile e mi piacerebbe trovarlo a Roma, magari al posto di tante bancarelle pacchiane che troviamo all'interno dei nostri spazi comunali.

Ora basta scrivere, finisco la mia tapas di , polpo e salmone...


Il tappo di champagne non sarà più un problema...


Mai più servizi di questo tipo!!


Da domani in poi la realtà per tutti gli champagnisti sarà questa:


Non è un'invenzione recente ma il paracadute per il tappo a fungo rappresenta una delle maggiori enoboiate della storia recente. Come funziona? Basta applicare il dispositivo prima dell'apertura della bottiglia e il gioco è fatto. Muri, finestre e il vostro occhio ringrazieranno. La vostra mente un pò meno...

Si vede che è estate e sto andando in vacanza? Faccina col sorriso :-)



Lo Champagne di Jean Paul Gaultier si mette le calze a rete...


Di questi ultimi tempi sembra che lo Champagne sia diventato un prodotto da sexy shop! 
In commercio, infatti, oltre al cofanetto ad alto tasso erotico firmato Christies e H.Blin Champagne, troverete anche la nuova bottiglia di Champagne Piper-Heidsieck firmata da Jean Paul Gaultier.

La peculiarità di questa bottiglia? Semplice, lo stilista francese ha "vestito" il Brut Cuvée con lattice, calze a rete e mascherina rossa.


Ho scelto di usare lattice e calze a rete, materiali che mi ispirano da sempre – commenta Jean Paul Gaultier – questi rappresentano il tocco seducente della donna parigina, ma anche Paris Canaille, Paris Cancan e altri ancora. La maschera rossa, invece, aggiunge un tocco di mistero e passione e ci conduce in un universo onirico rappresentante il mondo dello champagne". 


Sono dodici anni che lo stilista è legato alla maison Piper-Heidsieck, la prima volta gli "confezionò" un bustier rosso in vinile per il corpo della bottiglia, paragonandolo così ai fianchi seducenti delle figure femminili.

Qualcuno fermi questa collaborazione altrimenti il prossimo anno toccherà allo champagne a forma di culo di Pippa Middleton....

Gaultier

 Fonte: http://www.veraclasse.it

Il Festival del vino dei miei sogni


Non ci saranno moltissimi wine blogger, magari la connessione internet ogni tanto cadrà e la diretta dell'evento via web risulterà difficile, magari mi capiterà di bere molti più vini cileni che italiani ma alla fine....CHISSENEFREGA se sto in un posto così. Ecco a voi il Festival del Vino dei miei sogni!!!


Siamo alle Barbados e questo è il Food Wine and Rum Festival che quest’anno si terrà dal 18 al 21 novembre 2011. Per quattro giorni chef dalla fama internazionale ed esperti di vino e rum daranno vita all’evento di cucina più importante dei Caraibi in location suggestive di Barbados, da Lion Castle e Fisherpond Great House, tra degustazioni di vino e rum, feste, seminari e tanta ottima cucina! L’evento si aprirà nell’esclusiva location del Limegrove Lifestyle Center, il lussuoso centro commerciale con negozi di grandi brand e ristoranti che aprirà nei prossimi mesi nella cittadina di Holetown, sulla costa ovest di Barbados.

Il 19 novembre toccherà Fisherpond Great House per pranzo mentre esclusive location sulla costa come il lussuoso Sandy Lane ospiteranno dimostrazioni di cucina. Il 20 novembre sarà il Waterside Restaurant di Bridgetown il teatro di dimostrazioni culinarie con gli chef Marcus Samuelsson e Mark McEwan mentre Lion Castle ospiterà il pranzo per questa terza giornata gourmand. Il festival si conclude con una giornata sulla Jolly Roger, la “nave pirata”, per un Barb-b-cruise annaffiato con la famosa birra Pirate’s Brew e tanta musica con cui scatenarsi.

Vi metto qualche altra foto. Nel frattempo faccio i biglietti....

Destino: el vino español


Da Madrid fino ad arrivare ai Paesi Baschi, le mie vacanze iniziano oggi e mi porteranno in Ribera del Duero e in Rioja. 
A breve un report delle varie cantine visitate. 

Seguite La Vuelta a España di Percorsi Di Vino!


La strada del Processo in Australia ci mancava.....


Cosa accadrebbe se in Cina si creasse una strada dello Champagne?


Cosa accade se in Australia si inventa una strada del Prosecco?


Un gruppo di produttori australiani originari del nostro Bel Paese ha deciso di creare un percorso tra le loro cantine per far degustare il "famoso" prosecco australiano. 
Battistella, produttore italiano, si è scagliato contro tutto ciò dichiarando che "una Strada del Prosecco a 10.017 km di distanza dal distretto del Prosecco doc è uno scandalo bello e buono. Siamo contenti che Zaia abbia firmato qualche giorno fa il ‘blocco’,misura che ci protegge e ci tutela, ma si deve fare di più a livello internazionale, come non cistancheremo mai di ripetere al Ministro delle politiche agricole Romano, al Commissario Europeo Ciolos, all’assessore Manzato, a tutti i policy maker che possono e devono fare qualcosa. Noi siamo una casa spumantistica-boutique specializzata nella produzione di Prosecco Doc di altissima qualità: produciamo circa 20.000 bottiglie destinate a hotel e a ristoranti di fascia alta. La concorrenza non ci fa paura; quella sana, anzi, è uno stimolo per farci lavorare ancora meglio. Quella che ci fa paura è la concorrenza sleale. È quell’odioso fenomeno dell’Italian sounding, è il ‘Prisecco’ venduto negli Stati Uniti, è la Strada del Prosecco in Australia. Beh, noi questi ‘ladri di etichette’ non li tolleriamo più".

Se volete vedere il video della strada del prosecco australiano eccovi accontentati


Ah, la mappa...


La lotta tra vino naturale e convenzionale farà esplodere anche Facebook?


Tutto parte da questo video


La differenza c'è ed è netta. Un pò come sparare sulla crocerossa ed è per questo che qualcuno, a ben vedere, si è ribellato su facebook cercando di far capire che certi estremismi "naturali" andrebbero placati perchè il video mostra due vigneti troppo agli estremi per essere paragonati

Se cliccate sull'immagine vi farete un'idea sui toni della disputa....


Il biologico/biodinamico è buono, pulito e giusto e il convenzionale sempre cattivo? Possibile che sta nascendo una nuova generazione di guelfi e ghibellini del vino?

La domanda dell'estate è questa. Io già so la risposta!


Reason Wine ovvero un video per bere vino responsabilmente


Il Concorso Video "Reason Wine: idee per bere con gusto!" fa parte del progetto "Vino e Giovani", realizzato dall'Ente Mostra Vini - Enoteca italiana con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ed ha l'obiettivo di promuovere un sano e corretto rapporto tra le nuove generazioni e il vino, bevanda dalle origini millenarie e uno dei simboli indiscussi del "Made in Italy", un prodotto che è espressione di un territorio, di identità, di storia e cultura.


Ai creativi che partecipano al concorso video è richiesto di realizzare cortometraggi ispirati al Vino della durata compresa tra i 30 e i 120 secondi con i quali comunicare, in maniera emozionale, accattivante, coinvolgente le caratteristiche del “buon bere”: socializzazione, cultura, gusto, piacere.

I premi in palio per il Concorso Video "Reason Wine: idee per bere con gusto!" sono molto interessanti: un Primo Premio di € 4.000 attribuito da una Giuria, un premio di € 2.000 e uno di € 1.000 rispettivamente al primo e al secondo video più votati online, una Menzione Speciale di € 1.000 assegnata da 242 MovieTv.
Il cortometraggio vincitore sarà proiettato nell'ambito del Festival del Cinema di Venezia 2011!
Inoltre, il migliore tra tutti i video partecipanti al Concorso Video potrebbe essere acquistato, in esclusiva, da Enoteca Italiana per la somma di Euro 15.000!

Se volete vedere i video basta cliccare qua e se trovate qualcosa di veramente interessante non esitate a votare. Magari scopriremo il Jonathan Nossiter del futuro...

A me è piaciuto molto questo 

La scissione dei produttori naturali. Alla fine vincerà il vino?


Molti lo hanno chiamato il Terzo Polo dei vini naturali, sta di fatto che in questi giorni la notizia bomba è che i produttori aderenti a Renaissance Italia lasceranno Cerea e il Consorzio Vini Veri ed entreranno fieri al prossimo Vinitaly 2012.


Molti, in passato, avevano criticato le manifestazioni sul vino naturale concomitanti al Vinitaly auspicando che tutti i vignaioli, convenzionali o meno, fossero riuniti sotto l'unico capannone di Verona Fiere perchè, a prescindere dalle filosofie di vita, sempre di vino stavamo parlando.

Non so come interpretare la mossa di Renaissance Italia perchè se da una parte l'azione potrebbe dare una spinta decisiva a tutto il movimento superando muri fatti di inerzia e ripicche varie, dall'altra si potrebbero creare danni di immagine (il vino naturale non è tutto uguale?) e nuove fratture che potrebbero diventare insanabili.

Molto eloquente è la risposta di Francesco De Franco di A' Vita al post di Marco Arturi sul tema: 

Non molto tempo fa, mi sono affacciato nel mondo del vino naturale. Era il novembre del 2009 a “Parlano i Vignaioli”. Sistemavo le mie prime le bottiglie sul banchetto e sudavo dall’emozione.
Ho trovato un ambiente bellissimo, ho conosciuto donne e uomini con cui ho sentito immediatamente una forte empatia. L’esperienza positiva si è ripetuta il marzo successivo ad Agazzano.
Poi è arrivato Aprile e Verona. E qualcuno mi chiese: “con chi stai? con il gruppo ViniVeri o con Maule?”
Sembrava ci fosse una logica di esclusione “o di qua o di la” che rendeva impossibile la coesistenza.
Secondo me una domanda insensata che non rispecchiava la realtà. Sapevo dell’esistenza delle due manifestazioni e non avevo mai percepito una frattura netta tra i vignaioli partecipanti.
Infatti con diversi vignaioli più volte si è parlato di trovare il modo di fare un’unica manifestazone scegliendo magari una terza sede, neutra. Un’ipotesi questa che mi vedeva favorevole.
Purtroppo la scelta di andare al Vinitaly va in tutt’altra direzione e, nonostante le dichiarazioni contenute nella comunicazione ricevuta in cui si auspica un superamento delle divisioni e “un terreno neutro dove ognuno possa presentarsi a raccontare la propria storia ed i propri vini” prevale è una logica dell’esclusione e di conseguenza dell’ulteriore divisione.
Altro che “uniti dalla stessa visione di coltivare uva e fare vino”
Al di là della mia personale convinzione che il Vinitaly non è il posto giusto per comunicare il vino naturale, è sufficiente considerare alcuni numeri per capire che quanto affermato dal comitato organizzatore non è nella pratica realizzabile.
Facciamo un po’ di conti:
* I posti disponibili al Vinitaly sono 111
* I partecipanti italiani alle ultime due manifestazioni (VinoVinoVino e Vinatur) sono 215
* Gli aderenti a Reinassance partecipanti a Vino Vino Vino sono 24 (questi al Vinitaly hanno i posti assicurati perchè promotori)
Restano liberi 87 posti per 191 produttori, senza considerare eventuali nuove aziende
Chi entra? Chi resta fuori?
Restano fuori sicuramente alcune aziende molto piccole che vivono solo con la produzione del vino e per le quali il costo è elevato,
Restano fuori sicuramente i “noccioli duri” delle due manifestazioni.
E gli altri? Se vorranno aderire saranno costretti “a diventare quasi concorrenti l’uno con l’altro, scatenando una guerra fra poveri, come se ci fosse da spartire chissà quale torta. Tutto questo non funziona”
E allora, quale sarà il criterio di scelta?
Proprio perchè vorrei ci fosse una reale l’opportunità per tutti a partecipare non aderisco a questa iniziativa, pur rispettando la scelta di chi lo farà.
Inoltre, proprio perchè si va con un’identità frammentata e quindi debole penso che il movimento dei vini naturali possa essere fagocitato dalla macchina Vinitaly.
Secondo me serve un atto di coraggio che rivendichi in modo forte la propria identità.
Questa la mia proposta per il prossimo anno:
A Dicembre a Piacenza si terrà il primo salone della FIVI. Allora perchè non unire le forze con la FIVI, a cui peraltro molti di noi sono già iscritti, e preparare una fiera lontana dal periodo Vinitaly in un luogo che:
1) Possa contenere tutti
2) Sia logisticamente più comodo rispetto a Verona (Milano o Roma)
3) Abbia dei costi più contenuti
4) Ci permetta di affermare con forza l’identità naturale, fuori dal circo Vinitaly
Secondo me sarebbe un’opportunità per tutti e anche per la FIVI. 

A breve si attendono sviluppi e ulteriori litigi.....