Di Lorenzo Colombo
Grenache, Garnacha, Alicante, Cannonau, Tai Rosso, Vernaccia Nera, Gamay del Trasimeno, sono numerosissimi i sinonimi della Garnacha che con quasi 185.000 ettari vitati (Garnacha Tinta) è il settimo vitigno più coltivato al mondo (era al secondo posto nel 1990), se a questa poi andiamo ad aggiungere le altre tipologie di Garnacha (Blanca, Roja e Peluda) l’estensione mondiale raggiunge i 195mila ettari (dati 2010).
Questo vitigno, la cui origine parrebbe essere collocata in Spagna, e precisamente in Aragona, s’è pian piano diffuso in tutto il mediterraneo, assumendo nomi diversi in base alle zone colonizzate.
Al giorno d’oggi il vitigno è diffuso principalmente in Francia dove si trova oltre la metà dell’estensione vitata mondiale e dove assume il nome di Grenache ed è collocato principalmente nella Valle del Rodano, in Provenza e nel Languedoc-Roussillion. Oltre 94.000 sono gli ettari a Grenache (Garnacha Tinta), circa 5.000 quelli di Grenache Blanc (Garnacha Blanca), 1.700 quelli a Grenache Gris (Garnacha Roja) e oltre 400 quelli a Lledoner Pelut (Garnacha Peluda). In Spagna la Garnacha è diffusa principalmente in Aragona, Castiglia, Catalogna e nei Paesi Baschi, sono oltre 70.000 gli ettari di Garnacha Tinta, circa 2.300 quelli di Garnacha Blanca e 800 di Garnacha Peluda.
In Italia, dove assume nomi diversi a seconda della zona dov’è coltivata, se ne trovano 6.372 ettari così suddivisi: 5.422 ha di Cannonau in Sardegna, 655 ha di Tai Rosso in Veneto, 280 ha di Vernaccia nera nelle Marche. Inoltre è presente in Umbria, attorno al lago Trasimeno, dove assume il nome di Gamay del Trasimeno, in Liguria dove prende in nome di Granaccia, mentre in altre zone d’Italia è conosciuto come Alicante.
Ce ne sono inoltre circa 6.000 ettari in Algeria, quasi 2.700 negli Stati Uniti, circa 2.000 in Tunisia ed oltre 1.700 in Australia.
Durante un press tour nel vicentino, alla scoperta dei Colli Berici, abbiamo avuto la possibilità di confrontare alcuni Tai Rosso della Doc Colli Berici con vini a base Grenache provenienti da Francia e Spagna; una bella panoramica, seppur limitata, sulle potenzialità e differenze che questa famiglia di vitigni è in grado di conferire ai rispettivi vini.
Ecco le nostre impressioni (i vini sono descritti in ordine di servizio):
S’inizia con l’unico vino bianco presente, la Garnatxa blanca Terra Alta D.O. 2014 “Ilercavònia” – Altavins Prodotto con uve Garnacha blanca da vigneti di oltre quarant’anni, prima della pigiatura le uve sono sottoposte ad una macerazione pellicolare per circa trentasei ore. La D.O. Terra Alta si trova in Catalogna, nella provincia di Terragona. Il vino si presenta con un color paglierino, il naso intenso ed interessante, presenta sentori di frutta bianca oltre ad accenni balsamici e note resinose. Intenso anche al palato, sapido, verticale, con un bel frutto che ricorda la pesca ed accenni affumicati. Molto particolare.
Segue una serie di quattro Colli Berici Doc Tai Rosso, tipologia compresa nella Doc Colli Berici, denominazione che comprende poco meno d’una trentina di comuni situati a sud (e parzialmente ad ovest) della città di Vicenza. La tipologia Tai Rosso può essere prodotta unicamente in un territorio più ristretto, unicamente sei dei suddetti comuni.
Doc Colli Berici Vigneto Riveselle 2015 – Piovene Porto Godi. I vigneti, collocati su suoli sciolti, a prevalenza calcarea, hanno età diverse, essendo stati messi a dimora parte nel 1961 e parte nel 2002. Sia la fermentazione che l’affinamento del vino avvengono in acciaio. Il colore è rubino trasparente, piuttosto scarico, interessante al naso, dove troviamo una buona intensità olfattiva, con sentori amaricanti, accenni d’oliva in salamoia e leggere note floreali. Fresco al palato, asciutto, di media struttura, con note affumicate e tannino leggermente vegetale, caratteristica che si riscontra soprattutto in chiusura di bocca.
Tai Rosso Doc Colli Berici 2015 - Cantina Pegoraro. Il vigneto, allevato a Guyot su suoli di medio impasto è situato sulle colline di Mossano; sia la vinificazione che l’affinamento (sei mesi) avvengono in acciaio. Anche questo vino si presenta con un luminoso color rubino, più intenso però del precedente. Bello al naso, anche se non molto intenso, dove cogliamo piccoli frutti di bosco. Alla bocca sono nuovamente le note di piccoli frutti rossi che prevalgono. Il vino è sapido, piacevolmente amaricante, con bella vena acida e tannini un poco vegetali, buona la sua persistenza.
Tai Rosso Doc Colli Berici “La Grenade” 2015 – Il Colle di Gà. Le uve provengono da tre ettari di vigneto allevato a Guyot e situato a 100 metri d’altitudine su suoli calcareo-argillosi; la vinificazione avviene in acciaio mentre l’affinamento in botti fa dieci ettolitri. In questo vino la nota rubino, mediamente intensa, tende al granato. Buona la sua intensità olfattiva, come nel precedente, cogliamo sentori i piccoli frutti rosso, leggermente macerati in questo caso, si colgono inoltre accenni affumicati ed una lieve nota pungente. Asciutto al palato, sapido, con sentori mandorlati, vi ritroviamo una nota affumicata, il tannino è leggermente vegetale mentre la persistenza è buona.
Tai Rosso Doc Colli Berici “Montemitorio” 2014 – Dal Maso. I vigneti, situati nei comuni di Alonte e di Lonigo, a 150 metri d’altitudine, hanno un’età di quindici anni ed una densità d’impianto di 5.000 ceppi/ettaro. Sono allevati a Cordone speronato e Guyot su suoli franco-argillosi con buon contenuto in calcare. La fermentazione avviene in acciaio, mentre la maturazione, per dodici mesi, parte in acciaio e parte in cemento. Nuovamente rubino-granato il colore, di buona intensità e profondità. Diverso dai precedenti al naso, dove troviamo un frutto rosso maturo (ciliegia) con una leggera nota speziata ed accenni balsamici. Dotato di buona struttura, sapido, con un bel frutto rosso dolce leggermente speziato, leggeri accenni tostati e note balsamiche, lunga la sua persistenza. Un vino che si scosta nettamente come stile rispetto ai tre precedenti.
Infine tre vini a base Grenache provenienti da Francia e Spagna:
Garnacha D.O. Calatayud Baltasar Gracian 2015 – Bodega San Alajandro. La D.O. Calatayud è situata nella zona sud-ovest della provincia di Saragozza, i vigneti sono allocati sulla Sierra de la Virgen ad altitudini tra gli 800 ed i 1.000 metri slm e l’età degli impianti varia dai trenta ai quarant’anni. La vinificazione avviene in vasche di cemento e l’affinamento in botti. Il colore è rubino-violaceo, luminoso e di buona intensità. Intenso al naso dove ritroviamo un’esplosione di frutta rosso, con sentori di more mature in evidenza. Notevole il frutto rosso anche alla bocca unito ad una leggera piccantezza che rimanda al pepe nero ed al peperoncino, succoso e dotato di lunga persistenza. Un interessante vino dalle note mediterranee.
AOP Maury Sec Nature De Schistes 2014 – Les Vignerons de Maury (80% Grenace Noir e 20% Carignan) Situata nei Pirenei orientali, l'Appellation Maury è certamnete più conosciuta per i suoi vini fortificati, ma, il disciplinare di produzione prevede anche vini “tranquilli”, unicamente rossi. I vigneti sono collocati su marne scistose nere, mentre la vinificazione s’avvale d’una lunga macerazione sulle bucce. Anche in questo vino troviamo un color rubino-violaceo, profondo e luminoso. Buona la sua intensità olfattiva, presenta un frutto rosso dolce, con note balsamiche e leggeri e rinfrescanti accenni vegetali. Fresco al palato, balsamico, speziato, presenta una leggera nota piccante ed una lunga persistenza.
Châteauneuf du Pape 2014 – Ravoire et fils (80% Grenace, 10% Syrah e 10% Mourvèdre) Suoli sassosi in questa denominazione del sud del Rodano situata nel dipartimento della Vaucluse. I vitigni ammessi dal disciplinare sono assai numerosi (quasi una ventina tra bianchi e rossi) ma il più utilizzato rimane il Granache. La vinificazione è assai tradizionale. Il colore è rubino di discrete intensità, con riflessi color granato. Bello il naso, fresco, elegante, di buona intensità, con leggere note di cuoio. Fresco al palato, sapido, succoso, presenta leggeri, piacevoli e rinfrescanti accenni vegetali, lunghissima la sua persistenza su note di liquirizia.