VinNatur mi risponde sulla questione dei vini (poco) naturali


Per fortuna che qualcuno risponde alle sollecitazioni. VinNatur, grazie al commento di Alessandro Maule, ha fatto chiarezza rispondendo alle domande che erano emerse dopo aver pubblicato l'articolo sui vini e produttori (poco) naturali che erano stati "pizzicati" dalla stessa associazione durante l'ultima edizione di Villa Favorita. 


Leggere di 22 vini teoricamente Bio trovati con la presenza di residui di pesticidi non mi ha fatto piacere soprattutto perchè in questo modo, nonostante gli sforzi di VinNatur, si sputtana tutto un movimento che sta cercando di fare qualcosa di diverso nel mondo del vino.

Alle mie perplessità risponde come detto Alessandro Maule, figlio del grande Angiolino, che così mi scrive:"Sono ben felice che sia nata questa interessante discussione. Per fare chiarezza rispondo ora ad alcuni quesiti emersi.
I campioni sono stati prelevati durante entrambe le giornate di Villa Favorita 2011 in modo casuale tra i vini in degustazione presentati dalle aziende.
Da quest'anno, ogni azienda che aspira a far parte dell'associazione oltre ad essere valutata da una commissione di assaggio che, come da consuetudine, degusterà alla ceca i vini, verrà sottoposta alle analisi dei pesticidi. E' il primo anno che viene eseguita questa analisi "preventiva" poichè trattasi di un lavoro costoso (oltre 100,00 euro a campione) e non sempre esaustivo. L'azienda in esame infatti potrebbe essere al momento in fase di conversione; per questo per noi conta sempre di più l'esame organolettico e l'onestà del produttore! Ogni anno chiedono di entrare in VinNatur circa 50 aziende, circa un terzo delle quali non viene accettata per mancanza di personalità e coerenza con il nostro manifesto.
Non vogliamo essere un'associazione punitiva ma formativa nei confronti dei giovani produttori. Per questo solo quest'anno, dopo tre anni di analisi, ci permettiamo di "espellere" alcuni produttori che non dimostrano negli anni una sensibilità in miglioramento verso il naturale.
Il nostro lavoro non si ferma qui; in campagna si studiano metodi alternativi a rame e zolfo (vedi post su www.vinnatur.it) in cantina si prediligono vinificazioni senza solfiti ma anche senza altri additivi o chiarificanti (compresi quelli di origine bio)
".

Due sono le domande che sorgono spontanee: chi sono i produttori  "cacciati" e come fate a valutare preliminarmente l'onestà del produttore?

10 commenti:

EnotecaRomani ha detto...

Nel finale le 2 domande di cui ci si interroga sono obiettivamente giuste..Ma soprattutto,quando la finiranno di prendere i giro i consumatori ??

Andrea Petrini ha detto...

Che intendi per presa in giro? parli di tutto il movimento?

EnotecaRomani ha detto...

No non intendo tutto il movimento..Ma chi,etichettandosi con il termine "vino naturale" fa vini non secondo i principi naturali..Produttori "naturali" che lavorano secondo questi principi ce ne sono,ma ci sono pure tanti cialtroni...che cercano di prendere in giro i consumatori,non facendo altro che prendere in giro solo sè stessi !!

Anonimo ha detto...

Credo che dobbiamo chiarire ancora una volta tutta la notizia perchè qui siete molto bravi nel personalizzarla e creare ancora confusione. Il termine "22 vini teoricamente Bio trovati pieni di pesticidi" è completamente sbagliato e scorretto e ciò sta a testimoniare la Vostra scarsa attenzione nei comunicati stampa che divulghiamo.
I 22 campioni hanno la presenza di UN principio attivo di fitofarmaco con qualche eccezzione con 2 principi riscontrati. Quindi al massimo è stato utilizzato un prodotto chimico. Non demoniziamo questi produttori che, da anni stanno lavorando per togliere completamente l'uso della chimica. Chi lavora in vigna sa che non sempre ci sono ottime annate come ci raccontano i telegiornali e sa anche che le malattie sono sempre in agguato; non è facile per un giovane produttore o per chi si è appena "convertito" rischiare tutta la produzione. Se pensiamo poi che nei vini convenzionali si riscontrano anche 8-10 pesticidi in quantità ben maggiori. Il punto è che qui, oggi nessuno è abituato a farsi raccontare qual'è la VERITA' delle cose!
Alessandro Maule

Andrea Petrini ha detto...

Alessandro dire che sto storpiando la realtà è una forzatura. I vini non saranno "pieni" di pesticidi, ok modificherò il post, però è anche vero che voi state buttando fuori alcuni produttori "irregolari" per cui non ci nascondiamo dietro un dito. Ho difeso e difenderò VinNatur perchè sta promuovendo una politica di trasparenza che gli fa onore però è anche vero che nei vini Bio io non voglio trovare alcun pesticida e anche la presenza di uno o due principi attivi per me è una presa in giro per il consumatore. E questo lo sapete anche voi di VinNatur che vi state battendo per evitare tutto ciò.

luca ferraro ha detto...

Andrea, penso che VinNatur stia facendo un ottimo lavoro ed è anche vero che spesso per una piccola cantina perdere tutta la produzione vuol dire far saltare l'azienda. Credo che VinNatur stia tenendo d'occhio questi produttori nel senso che prima si avvisa poi si passa alle maniere forti. Non essere così rigido con loro, credimi, il percorso è duro, rischioso e a volte poco remunerativo. Serve tempo per imparare a seguire una vigna in modo biologico o naturale come preferisci.
My 2 cents

Andrea Petrini ha detto...

Luca conosco perfettamente i problemi di una vigna, credimi, e VinNatur l'apprezzo veramente come ho scritto nel precedente articolo. L'apprezzamento deriva dal fatto che sono proprio loro che hanno intenzione di buttar fuori i recidivi. E'detto da loro mica da me.

Anonimo ha detto...

quando ci si danno delle regole ...bisogna rispettarle! non ci sono motivazioni (ridicole!)che tengano: le piccole aziende bla bla bla...
da agronomo sono per la vita, il bios!è quello che mi permette di portare il pane a casa.
l'agricoltura è vita, in assenza abbiamo terreni abbandonati in balia del dissesto idrogeologico.
sono molto critico verso il Vs movimento che accusa gli agricoltori di "inquinare" con troppa superficialità, la questione è semplice, di facile comprensione ma è complessa per i molteplici aspetti da considerare.Su tutti (sempre esclusi da ogni commento): il disciplinare biologico non tiene conto della zona di produzione, ovvero si potrebbe fare ovunque! anche in una risaia; della problematica dei residui di fitotossine sui prodotti; dell'abuso di metalli pesanti (rame) e dell'accumulo nei suoli e dei riflessi per l'aroma del vino (zolfo)e potrei continuare...ma la cosa che più mi preme dire è che sul vino,come al solito, è sempre tutto enfatizzato: tutti ci accontentiamo di ortaggi, conserve, succhi di frutta, pane,salumi, carne etc non bio, prodotti che consumiamo quotidianamente, ma vogliamo redimerci con quei 2-3 calici (magari!) di vino bevuti in una settimana. così è per i pesticidi, così è per i solfiti. buon lavoro a tutti, ciao da uvafragola.

Anonimo ha detto...

rispondo in modo diretto alla domanda.
NON possiamo divulgare la "lista nera" dei 22 vini con pesticidi per due semplici motivi:
1 - non possiamo legalmente poichè non abbiamo la liberatoria da parte dei produttori
2 - non abbiamo nessuna intenzione di farlo. Noi vogliamo FORMARE, non PUNIRE i produttori che dimostrano una sensibilità ed una voglia di cambiare!
La scommessa (che sarà sicuramente vinta) è arrivare tra 1 o 2 anni alla totalità dei produttori senza pesticidi.
Andrea, noi ti ringraziamo per aver dedicato più volte spazio al nostro lavoro, ma in questo caso (scusami se forse sono stato un po duro) ad un primo impatto il tuo post è un pochino ingannevole!(commento puramente personale)
Alessandro Maule

Andrea Petrini ha detto...

Caro Alessandro a dire il vero il post su VinNatur ha ripreso integralmente il vostro comunicato stampa per cui non penso che le persone siano state ingannate dal mio post. Se mi segui/seguirai vedrai che non ho voglia di creare post scandalo che magari fanno molto rumore ma che alla fine non servono a nulla. Detto ciò sono sicuro che vincerete la vostra scommessa perchè siete, come lo sono altre, un associazione seria anche se auspico in futuro una unione di tutte le sigle che fanno capo al vino naturale.
Speriamo di incontrarci un giorno per parlare a voce. a presto