L’Amarone e il Recioto tagliano il traguardo della Docg. Il primo marzo per i due vini simbolo del Veneto diventa ufficiale la denominazione di origine controllata e garantita che
contraddistingue il gotha dell’enologia. Un traguardo atteso da oltre 15 anni per un riconoscimento “doveroso” come spiega al VELINO il presidente del Consorzio della Valpolicella Luca Sartori. “Finalmente dopo una lunga tribolazione ci siamo.
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L’Amarone – sottolinea Sartori – sarebbe dovuto essere uno dei primi vini e non uno degli ultimi a meritare la Docg”. Con la nuova denominazione cambierà anche il disciplinare: si prevedono modifiche riguardo all’imbottigliamento, che avverrà nelle zone di produzione, la chiusura temporanea dell'albo dei vigneti, la possibilità di intervenire di anno in anno rispetto alle uve rivendicabili e alle uve da mettere a riposo e la valorizzazione dei vitigni della zona di Verona.
Ma non c’è solo la Docg. La Valpolicella ha un altro motivo per festeggiare: è stata infatti premiata come regione vinicola del 2009 dalla prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast. “
Docg a parte, il Consorzio della Valpolicella che conta 152 imbottigliatori di cui 3 cantine sociali e circa 1800 aziende agricole, si troverà ora ad affrontare le novità introdotte con la riforma Ocm vino. Secondo Sartori si tratta di “una grande opportunità”. Perché se è vero che ai Consorzi non spetterà più il controllo del prodotto, trasferito a soggetti terzi, “avranno più poteri su altri aspetti come promozione, valorizzazione e vigilanza post certificazione. Noi – spiega Sartori – abbiamo già cambiato pelle e avendo una denominazione sana e forte crediamo che questa riforma sia positiva perché dà ai consorzi la gestione dell’offerta che permetterà un controllo completo sulla filiera”.
Tra le attività di promozio
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Fonte: Il velino
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