Tenuta di Fiorano - Fiorano Rosso 2010

Il nome del produttore, Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi, dimezzerebbe lo spazio da dedicare a questo rosso da 5mila bottiglie che nasce alle porte di Roma, 35% Merlot e 65% Cabernet Sauvignon, 30 mesi in botti grandi: battezzato negli anni ’60 da Veronelli e reinventato nel 2002, ha naso speziato e balsamico, bocca importante e complessa che non stanca mai. 


Nemmeno il cantiniere si è mai stancato: è lì da sempre.
 
www.tenutadifiorano.it


Cinquant'anni di Brunello Col d'Orcia in verticale (e in commercio!) - Garantito IGP

Di Stefano Tesi

E’ risaputo: adoro le verticali.

Ti danno una visione prospettica che aiuta moltissimo a memorizzare, a capire l'evoluzione degli stili, dell'agronomia,  ovviamente del vino stesso e in fondo anche della personalità di chi li produce. Ed è di gran conforto, durante l'assaggio, avere la presenza fisica, ma discreta, di chi le bottiglie in degustazione le ha fatte tutte o quasi e quindi per ogni annata riesce a rievocare ricordi, aneddoti, esperienze da raccontare per mettere meglio a fuoco l'insieme. Nonché ad assecondare le domande non sempre compiacenti dei giornalisti.

Ho avuto questa fortuna quando, tempo fa, sono stato invitato da Francesco Marone Cinzano a Col d'Orcia, una delle aziende storiche montalcinesi, per una verticale di Brunello e Brunello riserva dal 1965 al 2010. Un'opportunità fuori dal comune sia per l'amplissima forcella cronologica tra le annate, sia per il fatto, ancora più raro, che tutte le annate proposte sono ancora in commercio.
La famiglia Marone Cinzano possiede l'azienda dal 1973. Oggi gli ettari vitati, dal 2013 certificati a biologico, sono 140, dei quali 108 a Brunello: ciò fa di Col d'Orcia la terza maggiore azienda produttrice di Brunello (circa 250mila bottiglie l'anno, di cui 25mila del cru Poggio al Vento Riserva) e l'azienda vitivinicola biologica più grande della Toscana.

Ecco la sequenza.
Brunello 2010: bel rubino di tonalità medio-chiara con riflessi caldi. Al naso è profondo e complesso, con accenni selvatici e uno spiccato sentore di marasca. In bocca altrettanta complessità, morbido e lungo, con un finale appena dolce che sorprende un po'.
Brunello 2008: di colore rubino pieno, profumo molto fine ed elegante, quasi austero, molto asciutto. Al gusto è speculare: elegantissimo nella sua severità, bel nerbo, gran corpo.
Brunello 2007: bellissimo colore rubino pieno e rotondo, all'olfatto è tenue ma rivela grande pienezza ed eleganza, un vino molto tipico e coerente. In bocca è composito e progressivo, ha un corpo piacevole, gusto netto.
Brunello 2006: rubino medio tendente allo scuro, appena granato. Profumi screziati e non invadenti di funghi, sottobosco, cuoio e vaghi sentori di pomodoro. In bocca è severo e asciutto, molto austero, con una coda amarognola.
Brunello 2001: colore rubino profondo, piuttosto scuro. Al naso è fine, etereo, con note terziarie non ridondanti, molto elegante. In bocca è mutevole, dopo un ingresso un po' brusco si distende in lunghezza evolvendosi da spigoloso in cangiante.
Brunello 1999: rubino scurissimo con accenni aranciati. Profumi terziari in prima linea: cuoio usato, sella, fogliame e sottobosco, finale balsamico. In bocca invece risulta un po' polveroso e scomposto, tannini non perfetti.
Brunello 1995: di colore rubino medioscuro, rivela un profumo molto fine e mutevole, che spazia dalle castagne al pomodoro cotto. In bocca non è lunghissimo, ma caldo e piacevole, giustamente asciutto.
Brunello 1990: colore rubino con unghia aranciata, profumo caratteristico di sella, funghi secchi, cuoio non trattato, bella morbidezza e progressività. Si ripete in bocca rivelandosi pienamente integro, elegante e lungo, ricco di sentori mutevoli.
Brunello 1988: toni aranciati ma non troppo, al naso è molto lineare con note terziarie e finezza in equilibrio, balsamico nel finale. In bocca è magnifico con note di residua freschezza, rotondo e pieno, di grande complessità.
Brunello 1982: molto scuro con forti riflessi aranciati, nonostante la forte terziarizzazione è al naso ancora relativamente integro. Dà però il meglio di sé in bocca, dove risulta lungo e pienamente godibile per finezza e eleganza.

Brunello 1977 Riserva: note aranciate marcate, ma non troppo scarico. All'olfatto offre una linearità antica e una semplicità elegante, estremamente godibile, risultando ancora integro. L'impressione di piacevolezza ed eleganza si ripete al sorso, con compostezza e continuità.
Brunello 1975 Riserva: medioscuro, molto aranciato. Un naso "antico", molto avvolgente, con spiccati e progressivi sentori terziari, mai tuttavia stucchevoli o soverchianti. In bocca è ancora piacevole, lungo e relativamente fresco, un gran vino non banale né prevedibile.
Brunello 1973 Riserva: molto aranciato, opaco alla vista, ha profumi variegati e ondivaghi, intriganti, che vanno dal mosto alla liquirizia in una continua evoluzione. Meno vivo in bocca, ove rivela tutti i suoi anni ma risulta comunque apprezzabile.
Brunello 1968 Riserva: cupo tendente al marrone, rivela un profumo di sorprendente ricchezza, balsamico e integro in considerazione dell'età. Al palato è perfino migliore: agile, elegante, bevibile.
Brunello 1965 Riserva: campione non giudicabile a causa della bottiglia difettosa, ma trovarsi davanti un vino di cinquant'anni che, all'epoca, fece otto anni di legno è comunque un'emozione.

Col d'Orcia
Via Giuncheti, Montalcino (SI)
Tel. 0577 80891


Fosso di Corsano 2014 ovvero il Colli di Luni DOC Vermentino Superiore di Terenzuola

Il magico mondo di Terenzuola si compone di circa 15 ha di vigneti che, tra i 50 e i 450 metri s.l.m., si snodano tra i comuni di Fosdinovo, Castelnuovo Magra e Sarzana.
Già dai tempi dei Romani il territorio era votato alla coltivazione della vite: rossa a valle, dove predominano i terreni di carattere limoso e argilloso, e bianca in collina dove invece prevalgono le sabbie arenarie.


In questo ambiente già di per sé poliedrico, filosofia aziendale è il pensare che l'uomo in natura debba essere un arbitro, sicuramente un moderatore che lascia un grappoli in più o in meno in base all'andamento stagionale, che coltiva o inerbisce in base alla piovosità, pone in essere sovesci o lavorazioni in base alla vigoria della pianta, usa rame e zolfo in base all'umidità e adatta l'altezza del filare al naturale estendersi dei tralci.


Per favorire questo ambiente, Ivan Giuliani realizza o recupera impianti fitti, come si praticavano una volta, con 8500 ceppi per ettaro e filari larghi solo 1,70 Mt. Le piante tra di loro distano 70 cm, un archetto semplicissimo a 6-8 gemme che sviluppano tralci che portano un solo grappolo. I sei, sette frutti sommano da un kg a un kilo e mezzo d'uva per ceppo, in base alle varietà coltivate che, senza bisogno di diradamenti, hanno unequilibrio e un'armonia naturali che permettono di racchiudere tutti i caratteri del territorio.

Ivan Giuliani - Foto: Wytaly

Le vendemmie, manuali e realizzate con più passaggi per singola parcella, sono pressoché tardive al fine raccogliere un'uva dal perfetto equilibrio tra zuccheri, acidità e polifenoli e non intervenire, perciò, in cantina che, proprio per tale motivo, è divisa in quattro livelli. Il primo è stato progettato per il ricevimento delle uve senza coclee ma solo con l'uso della diraspatrice, il secondo per il ricevimento dei chicchi in pressa o in vasca senza uso di pompe mentre il terzo e il quarto livello, sfruttando sempre il principio di gravità, sono stati studiati per passare il vino in legno e per l'imbottigliamento.


Giuliani, che gestisce anche una azienda nelle Cinque Terre, in territorio lunigiano coltiva vermentino, canaiolo, colorino e vermentino nero.

Da appassionato di vini bianchi, grazie all'amico Riccardo Gabriele di Pr Vino, ho potuto degustare qualche tempo fa il Fosso di Corsano 2014, un vermentino in purezza affinato sui lieviti per sei mesi e prodotto in circa 28.000 unità.


L'aspetto che più colpisce del Fosso di Corsano è sicuramente la sua fulgida espressione territoriale visto che il vino profuma di mare e iodio, di macchia mediterranea e frutta gialla estiva. Berlo è come mettersi un chicco di sale in bocca il cui gusto ti lascia solo dopo minuti che sembrano non terminare mai.

Che bello questo piccolo grande souvenir dei Colli di Luni targato Terenzuola. Io ve lo consiglio spassionatamente.

Osar Oseleta 2007 di Masi Agricola - Il VINerdì di Garantito IGP

Di Luciano Pignataro

Il mare d’inverno è bello, meglio quando fai un aperitivo a fine dicembre mentre la città ingoia il suo traffico. Un amico porta un rosso veneto del 2007. Ma come, su calamari grigliati, rombo e patate e polpo alla Santa Lucia. 


Certo, come no: fresco, freschissimo, i tannini morbidi e piacevoli, sapido, lungo e preciso nel finale. La bottiglia finisce in due che è una bellezza. C’è anche un bianco? No, non ci serve più.

Diomede 2003 Aglianico del Taburno Ocone - Garantito igp

Di Luciano Pignataro

Diomede di Ocone nasce negli anni ’90 ma conserva la linea tradizionale, mai spinta o concentrata, che ha sempre caratterizzato questa storica azienda nata ormai quasi cento anni fa.
Anno dopo anno è diventata uno dei punti di riferimento dell’Aglianico del Taburno, l’areale che circonda il comune di Benevento e che prende il nome dal massiccio separato dalla valle caudine dal Terminio Irpinio.

Vista da lontano, insomma, si farebbe fatica a tenere separati  i due territori, anche perché entrambi sono accomunati dalla attività del Vesuvio. Quello che cambia è il microclima: l’Irpinia del Taurasi una sorta di conca che parte dai 300 metri per arrivare anche ai 600, il clima è più umido e freddo. Il Taburno ha le stesse escursioni termiche  ma i valori medi della temperatura sono più alti.


Il risultato si vede nel vino, l’Aglianico conserva sicuramente tanta acidità, ma in genere è pronto prima ed ha un carico fruttato più netto e caratterizzante.
Si tratta ovviamente di generalizzazioni perché come sappiano è poi lo stile della vinificazione a determinare il risultato finale.
Nel caso dell’azienda di Ponte, siamo a dodici chilometri da Benevento, la fermentazione viene fatta in tini di legno, si passa poi alle vasche di acciaio e infine un anno e mezzo in barrique. Il risultato è un vino elegante, non concentrato, nel quale i sentori di frutta sono molto ben assemblati a lievi accenni balsamici e di tostatura.

Proprio di recente abbiamo provato la 2003, annata come ricorderete calda, torrida, tropicale, ma che per l’aglianico ben lavorato si sta rivelando una sorpresa anno dopo anno. Anche in questo caso la materia non ha cenni di stanchezza, il vino, non filtrato, si presenta complessivamente integro anche se al fondo lascia qualche residuo.
Al palato è fresco, tonico, con i tannini ficcanti ma non secchi, il finale è lungo e preciso. Un grande rosso, insomma, che abbiamo goduto sulla cucina di Vitantonio Lombardo alla Locanda Severino di Caggiano.

L’Aglianico del Taburno fatica a farsi strada mediatica, stretto fra il Taurasi e quello del vicino Vulture, ma noi siamo convinti che se i produttori ci crederanno senza cercare inutili scorciatoie, i risultati saranno più che soddisfacenti.

La sede è a Ponte, via Monte 56, località La Madonnella www.oconevini.it Bottiglie prodotte: 250.000 Ettari: 36. Enologo: Carmelo Ferrara. Vitigni: falanghina, coda di volpe, greco, fiano, aglianico, piedirosso


Silenzio 2013 di Coste Ghirlanda

Chi mi conosce sa che non amo molti i vini da vitigni aromatici ma, come al solito, esistono le eccezioni che confermano la mia regola. 

In questo caso la mia "anomalia" proviene dalla splendida Sicilia e, in particolare, dall'isola di Pantelleria, terra dal forte contrasto di colori dove il vento regna sovrano costringendo la natura a svilupparsi al riparo di terrazzamenti di pietra.


In questo aspro territorio, nel 2005, Giulia Pazienza Gelmetti ha dato il via all'avventura di Coste Ghirlanda che fin da subito si è posta l'obiettivo di creare prodotti di grande qualità prestando, al tempo stesso, estrema attenzione al rispetto del paesaggio originario, conservando i sistemi di coltivazione tradizionali e lavorando rigorosamente a mano come i contadini di una volta, con forte passione ed amore per questi terreni unici al mondo.


Oggi, l'azienda si estende per circa 11 ettari di vigneto che viene coltivato in due distinte tenute che presentano terroir molto diversi tra loro: la tenuta principale di Piana di Ghirlanda ha unicamente uve zibibbo allevate ad alberello rasoterra, mentre quella di Montagnole, che si affaccia direttamente sul mare, accoglie tutta la coltivazione di grenache (le viti sono ancora troppo giovani per produrre vino) e in parte quella di zibibbo anch'esso adagiato in piccole conche per trattenere l’umidità notturna e ripararsi dal vento e dai raggi del sole.


Attualmente Coste Ghirlanda produce tre vini da uve zibibbo: Jardinu e Silenzio, due vini bianchi secchi ed un Passito di Pantelleria Doc chiamato Alcova

Grazie da Riccardo Gabriele che me lo ha fatto provare, la mia piacevole eccezione si chiama Silenzio 2013, prima annata di un vino che rappresenta l'eccellenza produttiva dell'azienda grazie alla presenza di uve accuratamente selezionate provenienti dai vigneti di Tenute di Ghirlanda e Montagnole.


Come scritto in precedenza ero molto scettico su questo zibibbo in purezza ed invece, esplorando i suoi colori e il suo gusto, non ho potuto che ricredermi visto che era tutt'altro che scontato.

Il Silenzio è un vino che sa di fatica e sole, di sale e vento e, soprattutto, è pura espressione di un Mediterraneo che ti pervade il bicchiere senza le solite "piacionerie" che spesso ritrovo in altre etichette del medesimo territorio. Nella grande bevibilità, poi, trova la sua sublimazione. Con la Stefy la bottiglia è volata via durante la cena.

Per i tanti "tecnici" che leggono il blog posso dire che le uve vengono macerate a freddo con le bucce per dodici ore. Viene eseguita una pressatura soffice seguita dalla naturale decantazione a freddo. La fermentazione avviene in acciaio inox a temperatura controllata. L'affinamento sui lieviti è eseguito in recipienti di acciaio per otto mesi. Gradazione alcolica: 13% vol.

Sono curioso, a questo punto, di provare il resto della gamma. A breve, pertanto, ci saranno novità pantesche!!