Ne è passato di tempo, era il 17 gennaio del 2008 quando cliccando un bottone di Blogger.com, un sito a quel tempo quasi rivoluzionario, si aprivano le pagine virtuali di questo diario che ho chiamato Percorsi di Vino perché ho sempre pensato che il tratto di strada che porta alla conoscenza e alla contestualizzazione di questa bevanda è talmente lungo e ripido che mai mi sentirò realmente giunto a destinazione.
Caro diario, ora ti chiamerò così, in questi dieci anni siamo cresciuti assieme ai nostri dolori (fortunatamente pochi) e le nostre gioie che sono si sono concretizzate appena un anno dopo la tua nascita con il riconoscimento a Squisito 2009 del premio come miglior blog del vino italiano. Urca, mi ricordo le polemiche seguite a quella premiazione, le parole di cattivo gusto di Massimo Bernardi e le stilettate del franco tiratore Ziliani (che in futuro poi si è ricreduto) contro di noi rei di aver vinto senza essere nessuno.
Ci sta, ma quelle polemiche me le sono gettate rapidamente alle spalle e ho continuato per la mia strada, per il mio percorso di vino che ha sempre avuto come unico obiettivo quello di riversare su carta digitale le mie sensazioni sui vini che man mano degustavo prima ai vari corsi AIS, poi nelle manifestazioni e nelle cantine che, a spese mie, visitavo e tutt'ora visito sia in Italia che all'estero.
Caro diario, vorrei scrivere anche che in questi dieci anni ho visto tante mode del vino, ho assistito addirittura alla nascita e alla consacrazione del termine VINO NATURALE e del suo movimento che ieri come oggi ha il compito di contrapporsi ad una certa convenzionalità produttiva che tanto fa storcere il naso ai nuovi hippy del vino che, per speranze, fervore ed obiettivi, assomigliano a noi "vecchi" blogger che, in passato, qualcuno ha ritenuto essere talmente puri ed indipendenti da essere visti come acquasanta da buttare in viso ai giornalisti della carta stampata considerati il diavolo per via delle ripetute marchette che storpiavano la sana comunicazione enogastronomica. In dieci anni di vita, caro diario, la rivoluzione che qualcuno prospettava e si augurava probabilmente non c'è stata. No, amico mio, e questo sia perchè quegli stessi giornalisti, pensando di trovare nuova verginità, si sono buttati nel web sia perchè noi stessi blogger del vino siamo diventati, o forse non lo si amo mai stati, meno indipendenti e sani di quello che si pronosticava visto che certi vizietti, da buon italiani, ce li siamo fatti piacere rapidamente in barba a quell'etica che sbandieravamo. in poche parole abbiamo fallito (quasi) tutti anche se oggi è meglio far finta di nulla.
Caro diario, non ho in mente ancora la data, ma sono sicuro che un giorno ti chiuderò, non credo che passeremo assieme altri dieci anni. Non ti offendere ma anche le storie più belle hanno una conclusione ma adesso non pensiamoci, anzi, ti vorrei fare un regalo, spero gradito, riesumando quelle otto righe che hanno decretato il nostro colpo di fulmine. Nulla, nel mio cuore è cambiato da quel 17 gennaio 2008, soprattutto l'ultima frase. Ancora auguri Percorsi di Vino!
Dovrei scrivere perchè mi è venuto in mente di iniziare un blog sul mondo del vino e dell'enogastronomia in generale.
La risposta la troverete nel titolo di questo mio diario virtuale.
Voglio iniziare un percorso di tipo emozionale che possa far comprendere a chi mi legge che anche dentro un bicchiere di vino si può trovare un mondo, un universo fatto di terra, di sole, di tradizioni e lavoro.
Spero arriveremo insieme al traguardo. Termino queste poche righe con una dedica ad una giovane sommelier in erba: grazie Stefy amore mio per tutta la forza che mi dai!