Di Luciano Pignataro
Assaggio, bicchiere, mezza bottiglia, bottiglia.
Non di una, di cinque, di dieci, ma di duecento etichette per tutti i gusti e
tutte le tasche con cinque coravin che, sia detto per inciso, creano non pochi
problemi di tenuta sulle grandi quantità a cominciare dall'ago.
Brylla è questo, un bancone con salumi e formaggi con i tavoli, due salette con
una trentina di posti a sedere interni, una cucina piena di sfizi con piatti da
bistrot che devono aiutare il cibo.
Una formula easy nel quartiere Trieste che da un anno a questa parte sta
incontrando il favore degli appassionati che possono stappare quello che
vogliono senza problemi, compresi i grandi Bordeaux o i costosi Borgogna.
L'idea è di Marcella Capaldo, cucina di Antonio, presidente della Feudi di San
Gregorio, ma l'azienda irpina non c'entra nulla con la gestione anche se
presente con il suo repertorio di bollicine e grandi rossi e bianchi.
La carta dei vini è varia, curiosa, ricca, a volte riesce anche ad andare in
profondità.
Marcella Capaldo |
La formula è davvero easy. Ogni giorno un lavagnetta sulla strada annuncia il
menu quotidiano, c'è anche una piccola carta con piatti fissi, noi
abbiamo preso il midollo alla brace e la tartare di capriolo. Si entra, si
mangia un piatto, un bicchiere e via. O, viceversa, si sceglie la bottiglia e
poi si passa al cibo, magari semplicemente i formaggi di pecora irpini di Carmasciando.
Insomma, un posto di nuova concezione, pratico, essenziale, piacevole.
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