Mai come quest’anno, in Puglia, ci siamo ritrovati con degli assaggi di qualità media così elevata, prima in cantina insieme ai produttori, e poi nei panel delle degustazioni regionali e nazionali. Se rapportiamo quest’osservazione ai dati di un’annata molto difficile dal punto di vista climatico, la 2016, da cui arrivavano la maggior parte dei vini assaggiati, il risultato è ancora più significativo.
In vigna sempre più produttori scelgono pratiche agromomiche sostenibili – biologiche, biodinamiche, comunque non interventiste – e anche quelli che non se la sentono ancora di abbandonare l’agricoltura convenzionale hanno ridotto i trattamenti con i prodotti sistemici allo stretto necessario.
Tra le cose da sottolineare in questa edizione c’è la riprova che anche in una regione così assolata si riescono a produrre bianchi dal profilo interessante. Nonostante ciò la nota di merito spetta in prima istanza alla grande conferma dei rosati pugliesi: l’annata 2016 ha regalato vini territoriali e di personalità. Il Salento, con i suoi rosati da negroamaro, si erge fieramente a portabandiera di questa tipologia, ma ottime versioni arrivano anche dalla Daunia, dalle Murge e dalle terre del primitivo.
Salento e negroamaro vinificato in rosso stupiscono per l’elevata qualità media dei vini dell’annata 2015, figli di una chiara presa di coscienza dei produttori, che finalmente sembrano orientati a mettere in commercio prodotti meno appesantiti da eccessivi affinamenti in legno.
Stessa considerazione per il nero di Troia, che sembra giovare di vinificazioni e maturazioni più “leggere”. Acclarata l’inversione di tendenza che prima vedeva il Primitivo di Gioia del Colle più fresco e meno muscolare del Primitivo di Manduria, con quest’ultimo che oggi continua a dimostrare quanto faccia meglio un’attenta conduzione in vigna rispetto a un’uva eccessivamente ricca di zuccheri. Grande infine la prova dei vini dolci.
Chiudiamo con una riflessione: diventa sempre più evidente da parte dei produttori la volontà di rimescolare le carte delle denominazioni di origine, nella convinzione che la frammentazione delle tante Doc pugliesi sia una delle cause della difficoltà di penetrazione di questi vini nei mercati esteri. Non spetta sicuramente a noi indicare quale sia la strada giusta da percorrere, ma per una guida che è frutto della filosofia di salvaguardia della bodiversità portata avanti da Slow Food, è assolutamente doveroso far presente a chi quel rimaneggiamento delle Doc dovrà farlo che non è il caso di cancellare con un colpo di spugna alcune piccolissime e numericamente poco significative realtà vitivinicole del territorio. Si rischierebbe di vanificare il grande lavoro di salvaguardia e di custodia svolto da tanti vignaioli che negli anni hanno saputo conservare tradizioni e culture legate a vini come l’Ottavianello di Ostuni, il Gravina, il Cacc’e Mitte di Lucera, il Locorotondo, solo per citarne alcuni.
Di seguito le etichette pugliesi segnalate con un riconoscimento in Slow Wine 2018.
VINO SLOW
Brut Riserva Nobile 2013, d´Araprì
Cacc’e Mmitte di Lucera Agramante 2015, Paolo Petrilli
Copertino Eloquenzia 2013, Severino Garofano Vigneti e Cantine
Cosìsono 2014, Valentina Passalacqua
Es 2015, Gianfranco Fino
Gioia del Colle Primitivo 16 2014, Polvanera
Gioia del Colle Primitivo Baronaggio Ris. 2014, Donato Giuliani
Graticciaia 2013, Vallone
Nero di Troia 2013, Antica Enotria
Old Vines 2014, Morella
Primitivo di Manduria Dolce Naturale Passito 2013, Attanasio
GRANDE VINO
Cerasa 2016, Michele Calò & Figli
Dolce Vitae 2013, Amastuola
Gioia del Colle Primitivo Il Sogno 2014, Cantine Imperatore
Patriglione 2012, Cosimo Taurino
Primitivo di Manduria Dolce Naturale La Dolce Vite 2013, L´Antico Palmento
Quarantale 2013, Rosa del Golfo
VINO QUOTIDIANO
Anne 2016, Natalino Del Prete
Cacc’e Mmitte di Lucera Motta del Lupo 2016, Paolo Petrilli
Calura 2014, Cantine Baldassarre
Castel del Monte Rosso Almagia 2016, Giancarlo Ceci
Dammirose 2016, D´Alfonso del Sordo
Five Roses 2016, Leone De Castris
Locorotondo Castillo 2016, Cardone
Massaro Rosa 2016, L´Astore Masseria
Mjere Rosato 2016, Michele Calò & Figli
Nardò Rosso Danze della Contessa 2016, Alessandro Bonsegna
Nativo 2015, Duca Carlo Guarini
Primitivo di Manduria Lirica 2015, Produttori Vini Manduria
Rosa del Golfo 2016, Rosa del Golfo
Ruah 2016, Santi Dimitri
Saturnino Rosé 2016, Tenute Rubino
Solo Fiano 2016, Michele Biancardi
Volere Volare 2015, Pietraventosa