Lefkada (Leucade) appartiene all’arcipelago delle isole ionie e, insieme a Corfù e Cefalonia, ed è una delle mete turistiche più gettonate delle Grecia a causa delle sue bellissime spiagge dal mare caraibico.
Destinazione delle mie passate vacanze estive, questa bellissima isola, collegata alla terraferma attraverso un ponte mobile lungo 50 metri, si caratterizza, se escludiamo le affollate coste, è tra le più selvagge e montuose della Grecia (70% del suolo) grazie soprattutto ad un entroterra, soprattutto nella parte centrale, dove i monti raggiungono altitudini abbastanza elevate come quella del monte Stavrotà (1.182 m.) o del monte Elati (1.126 m.) che svettano, fieri ed assolati, tra una rigogliosa vegetazione mediterranea composta da ulivi, cipressi, pini, faggi ed una svariata quantità di erbe aromatiche e fiori di rara bellezza. Non lontano da queste vette, all’interno all’altopiano di Eglouvi, famoso per la coltivazione di lenticchie molto rare, si trova una delle poche aziende vitivinicole dell’isola: Karsanikos Winery.
Volendo sfuggire per una volta alla folla dei bagnanti che infesta l’isola nel mese di agosto, mi sono avventurato col mio scooter a noleggio tra i ripidi tornanti delle colline di Lefkada per arrivare fino a Karya, circa 500 metri s.l.m., dove George, che avevo contattato tramite profilo Instagram, mi aspetta all’interno di un antico edificio in pietra a tre piani che, da tre generazioni, accoglie le uve che la famiglia Rekatsinas vinifica con amore producendo vini dal carattere unico.
L’azienda oggi si estende per circa 12 ettari di vigneto, diviso in varie parcelle sparse nell’entroterra di Lefkada, molte delle quali, così come spesse accade nelle isole e, in generale, in alcune zone costiere, sono coltivate attraverso terrazzamenti (xeroliti) con muri di contenimento in “pietra a secco” grazie i quali i vignaioli locali, nel corso dei secoli, hanno cercato di “combattere” le estreme pendenze che caratterizzano gran parte del territorio di Lefkada (70% montuoso).
Qua, con rese che non superano i 500 kg per ettaro, vengono coltivati secondo metodo biologici solo ed esclusivamente vitigni autoctoni locali come vertzami, bardea, chloros, perachoritiko, lagorthi e molti altri dai quali l’azienda, più o meno, produce circa 12.000 bottiglie che vengono vinificate nella piccola cantina posta al piano terra composta da pochissimi serbatoi di acciaio inox tenuti a temperatura costante anche grazie alla pietra con la quale è stata edificata la struttura.
George |
Tutto molto semplice, lineare e tradizionale come il primo piano dove, con grande cura, George e la sua famiglia hanno allestito la zona degustazione all’interno di un bellissimo terrazzo la cui vista su Lefkada è assolutamente entusiasmante.
Karsanikos Winery produce attualmente quattro tipologie di vino.
Il Karsanikos White Dry è un vino che deriva da un mix di uve locali come Chlori, Lagorthi, Perachoritiko, Asprovertzamo e Moscato Bianco, molte delle quali sono varietà che la famiglia Rekatsinas ha salvato dall’abbandono. Questo bianco, che per scelta aziendale è stato “studiato” per avere la massima piacevolezza e bevibilità possibile, è dotato di un impianto olfattivo non di particolare complessità ma ogni sensazione odorosa, dalla frutta a polpa bianca, all’agrume fino ad arrivare alle erbe aromatiche, è ben definita ed intensa. Sorso saporito, sapido nel lungo finale segnato da rinfrescanti ricordi di mela e pesca.
Tra i vini prodotti non poteva mancare un rosato prodotto attraverso una breve macerazione dell’uva a bacca rossa più importante e tipica di Lefkada: il Vertzami. Anche questo vino, mi conferma George, è prodotto con l’idea di dare piacevolezza al degustatore soprattutto se abbinato alla cucina del territorio spazia da prelibatezze di mare ad autentiche antiche ricette di montagna. All’olfatto si esprime su delicate note di ibisco e rosa canina, gelatina di lampone, cappero e origano. Al palato è avvolgente senza strafare e dotato di una importante impronta salina che non stanca mai il palato richiamando costantemente un nuovo sorso di vino.
Dal vitigno Vertzami, George produce anche un rosso che affina per 12 mesi in barrique e, una volta imbottigliato, riposa per altri 3-4 anni prima di essere immesso sul mercato. Degustandolo, a primo impatto, mi ha ricordato un grande Terrano del Carso vuoi per la sua acidità, vuoi per le sue sensazioni minerali e terrose che solo in parte aprono il ventaglio olfattivo a ricordi fruttati e floreali. In bocca è affilato, freschissimo, dotato di un tannino decisamente timido che, a mio parere, aumenta la bevibilità del vino che in estate è obbligatorio servire molto fresco. George ne fa 1500 bottiglie. Buonissimo!
L’ultimo vino prodotto è si chiama “Epilogus” ed è un vino dolce prodotto da uve Vertzami e Moscato d’Amburgo che vengono fatte appassire al sole di Lefkada per circa 8 giorni prima di essere vinificate. È il classico vino “dolce non dolce”, rotondo ma non stucchevole, intenso e sostanzioso ma, al tempo stesso, dotato di pregevole equilibrio al sorso. Io l’ho abbinato con lo splendido tramonto di Lefkada e con l’ultimo giorno delle mie vacanze. Ho già nostalgia della Grecia!
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