Ho conosciuto Paola De Blasi qualche anno fa in uno dei tanti eventi del vino che la Thurner PR, l’agenzia di comunicazione per la quale lavora, ha organizzato a Roma. Come avviene sempre in questi ambiti, spesso per lavoro ci si “segue” anche sui social, soprattutto su Instagram, dove da qualche tempo notavo foto di Paola all’interno di una vigna in Toscana, precisamente ad Anghiari, che lei non faceva fatica ad ammettere pubblicamente di amare. All’inizio, non conoscendola bene, pensavo che quelle immagini fossero legate alla sua attività di PR per una azienda cliente poi, andando a spulciare bene la sua Bio sul sito di Leonardo Romanelli (già, scrive anche di vino), ho capito che quel bellissimo vigneto era proprio il suo, quella della sua famiglia.
Per capire bene la genesi di “Beba 99” ho chiesto a Paola di raccontarmi un po’ la storia del suo vino il cui nome, mi rivela, “è inspirato al soprannome di mia nonna Elena Testerini che oggi, a quasi 102 anni, è ancora molto attiva e fonte di ispirazione. La proprietà di Podere Casaccia, ad Anghiari, poco distante da Arezzo, appartiene alla nostra famiglia da quattro generazioni e io ho deciso di portarla avanti perché ancora credo nelle radici della nostra Terra tanto da continuare a condurre la vecchia vigna di mia nonna di circa due ettari coltivata a sangiovese, canaiolo nero, colorino, aleatico e ciliegiolo, col solo obiettivo di non disperdere il lavoro di mani che da almeno cento anni hanno preservato quelle viti”.
Beba 99, la cui prima annata è stata la 2019, quando la nonna di Paola aveva 99 anni, è un blend di sangiovese, canaiolo nero, colorino, aleatico e ciliegiolo il cui colore, un rosso rubino trasparente e decisamente brillante, già fa intuire, solo alla visiva, il carattere luminoso di questo vino che ha un ventaglio aromatico composto da rosa canina, ribes, lamponi croccanti, anguria, cola, lavanda e pennellate minerali. Sorso fresco, compatto, coniuga perfettamente dinamismo, complessità a soave leggiadria.
Buona la prima Paola! W Beba!
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