Studio Marche e la bellezza del Verdicchio dei Castelli di Jesi

La crisi pandemia, come sappiamo, non permette di organizzare eventi di degustazione in presenza ma questo non ha scoraggiato gli attori del food&wine che già da oltre un anno stanno dando vita a wine tasting a distanza utilizzando le principali piattaforme digitali. In questo ambito non poteva far mancare la sua voce la Regione Marche che su volontà del suo Assessorato all’Agricoltura ha presentato “Studio Marche”, un vero e proprio studio televisivo che metterà a sistema le attività di promozione dell’intero comparto food&wine regionale attraverso una piattaforma di registrazione e trasmissione professionale – unica nel panorama nazionale – che consente di dialogare a distanza con trade, stampa, esperti e appassionati italiani ed esteri, in diretta zoom ma anche sui principali canali social di Ime, superando le barriere imposte dall’emergenza sanitaria.


“L’obiettivo è creare un hub digitale dell’enogastronomia marchigiana capace di dare voce a tutto il settore – ha detto Alberto Mazzoni, direttore dell’Ime –. Grazie al sostegno della Regione Marche, da oggi possiamo mettere al servizio delle aziende tecnologia, personale tecnico e strumenti che consentono non solo di connettersi con tutto il mondo, ma anche di riflettere nella comunicazione la qualità che il nostro comparto è in grado di esprimere, conquistando un’audience che al momento non possono raggiungere fisicamente”.

Ad aprire il calendario il vino, con un programma di wine tasting digitali organizzati dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) con focus su Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica, Rosso Conero, Lacrima di Morro d’Alba e Colli Maceratesi Ribona e tante altre Doc e Docg rappresentate dall’Imt.

Io, che non mi faccio mancare nulla, ho deciso di partecipare a tutte le iniziative, a partire dalla prima degustazione in programma, relativa al Verdicchio di Castelli di Jesi.

Foto: Adriaeco.eu

I sei produttori invitati in rappresentanza di questa denominazione, moderati da Alberto Mazzoni, ci hanno presentato i seguenti vini:

Piersanti - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Bacareto” 2019 (90% verdicchio, 10% altre uve marchigiane) : questo vino, che nasce da uve vendemmiate tardivamente a cui si aggiunge una piccola percentuale di uve botritizzate, ha struttura ed avvolgenza e profuma di frutta gialla matura, fieno e ginestra. Sorso generoso, caldo che termina con una leggera sensazione ammandorlata.

Pievalta - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Tre Ripe” 2019 (verdicchio 100%): l’azienda, la prima nelle Marche ad essere certificata biodinamica (2008) ha presentato questo Verdicchio in purezza il cui nome si rifà ai tre vigneti da cui provengono le uve posizionati su tre versanti diversi (Maiolati Spontini, Montecarotto e San Paolo di Cupramontana). Questa eterogeneità territoriale è un valore aggiunto donano al vino complessità aromatica con ritorni di sambuco, mela renetta, pesca e arancia amara. Sorso equilibrato, di piacevole cadenza acido-sapida che integra amabilmente una inaspettata e leggera morbidezza glicerica.

Foto: Adriaeco.eu

Tenuta di Tavignano - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Misco” 2019 (verdicchio 100%): l’azienda, certificata biologica nel 2018 e gestita da Ondine de la Feld e suo zio Stefano Aymerich, ha presentato il suo cavallo di battaglio ovvero quel Misco che da sempre prende premi dalla critica specializzata sia italiana che straniera. Il vino, verdicchio in purezza da uve in leggera surmaturazione, è come me lo ricordavo ovvero ricco di sensazioni di frutta tropicale, scorza di agrumi, seguite subito dopo da lavanda e forti richiami erbacei. Gusto caldo, morbido, sensuale, di lunghissima persistenza agrumata.

Cantina Colognola Tenuta Musone - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Ghiffa” 2018 (verdicchio 100%): appartenente alla famiglia Darini, questa azienda si trova in a Cingoli, in provincia di Macerata, nella piccola frazione di Cològnola da cui prende il nome. Da uve certificate biologiche nasce questo verdicchio in purezza dalla carica aromatica tipica di biancospino, acacia, pompelmo, avvolti da una nuvola minerale di grande fascino. Al sorso scocca preciso il dardo della freschezza e dell’estrema bevibilità grazie anche a importanti ritorni sapidi.

Umani Ronchi - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Vecchie Vigne” 2018 (verdicchio 100%): questa cantina storica, di proprietà della famiglia Bianchi-Bernetti dal 1957, ci ha presentato questo verdicchio in purezza nato per esaltare e conservare il valore qualitativo e storico di 4 ettari di vecchie vigne coltivate fin dai primi anni ‘70 nel fondo di Montecarotto. Il vino è assolutamente elegante e si accende nei profumi del tiglio, della pesca bianca, del timo e della maggiorana per poi sfumare su tonalità saline. Al gusto incanta per equilibrio e persistenza agrumata.

CasalFarneto - Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore “Grancasale” 2018 (verdicchio 100%): sita nel comune di Serra de Conti, nel cuore della zona del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico a circa 320 mt sul livello del mare, CasalFareto con i suoi 35 ha di vigneti (+ 6 ha vigneto biologico), di cui 28 a Verdicchio, rappresenta una delle aziende storiche del territorio. Ottenuto da uve verdicchio leggermente surmature, è un vino che si lascia apprezzare per un ventaglio olfattivo ricchissimo di sfumature di frutta gialla matura, resina, croccante di mandorle, zenzero e scorza di cedro. Raffinato e vellutato all’assaggio, è un Verdicchio che difficilmente potrete scordare per intensità e progressione fruttata finale.

Prossimo appuntamento con il grande Rosso Conero!

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