Di Lorenzo Colombo
L’occasione ufficiale era quella di presentare alla stampa, l’annata
2013 di Appius, ma in realtà il 2017 è l’anno in cui si festeggiano almeno
altre tre ricorrenze:
· - 110 anni dalla fondazione della cantina
· - 40 di lavoro per Hans Terzer presso la medesima
· - 30 anni dalla commercializzazione del primo vino
della linea Sanct Valentin
Cinque vini bianchi, altrettanti rossi più un vino passito
costituiscono questa linea di prodotti, la più prestigiosa della Cantina di San
Michele Appiano, vini dove Hans Terzer riesce ad esprimere al massimo le
caratteristiche dei vigneti più vocati del comune di Appiano.
Le bottiglie prodotte per questa linea sono circa 450mila/anno (su una produzione
totale di 2,5 milioni), provenienti dagli ottanta ettari dedicati a questa specifica
gamma di prodotti, dov’è il Sauvignon a dominare con 140.000 bottiglie prodotte
a partire da 25 ettari a lui riservati.
Hans Terzer |
Il nome deriva dalla Tenuta Sanct Valentin, dai cui vigneti, nel 1986, è stato
prodotto il primo vino, anche se ormai i vigneti sono sparsi sul territorio di
Appiano. Si tratta in genere di piccole parcelle la più grande delle quali
–destinata al Pinot nero- è di appena due ettari.
L’età dei vigneti non è molto vetusta, essendo stati rimpiantati a partire
dalla fine degli anni ’80, ritenendo i precedenti non adatti a fornire vini di qualità eccelsa.
Contrariamente al resto della produzione della cantina,
commercializzata per il 70% in Italia, della linea Sanct Valentin nel nostro
paese se ne vende unicamente il 20%, tutto il resto viene esportato e tra i
primi paesi si colloca il Giappone.
La presentazione dell’Appius 2013 è avvenuta durante una
cena nella barricaia della cantina, con piatti preparati da Herbert Hintner del
Ristorante Zur Rose di San Michele Appiano. Anche per i vini serviti durante la
cena si festeggiava un compleanno, infatti avevano dieci e vent’anni d’età, a
parte ovviamente l’Appius.
Ecco quindi quanto abbiamo avuto il piacere di assaporare:
Alto Adige Sauvignon “Sanct Valentin” 2007
Un vino pluripremiato nel corso degli anni da praticamente tutte le guide dei
vini.
Diciamo subito che si è trattato del vino che maggiormente
abbiamo apprezzato -e pensare che non siamo degli appassionati di sauvignon- ma
un’eleganza, una freschezza ed una complessità simile, in un vino di dieci anni
l’abbiamo trovata raramente.
Prodotto per la prima volta nel 1989, le uve provengono da
vigneti dai dieci ai ventotto anni d’età, situati a San Michele e ad Appiano
Monte, ad altitudini tra i 450 ed i 600 metri, esposti a sud-est, su suoli
ghiaiosi con buona componente calcarea, il sistema d’allevamento è a Guyot. Sia la vinificazione che l’affinamento avvengono in acciaio per il 90% del
prodotto, mentre il rimanente 10% viene lavorato in legno.
Elegante al naso, presenta i tipici sentori del vitigno
senza però gli eccessi dati dalla gioventù, si colgono quindi sentori vegetali
che rimandano alla foglia di pomodoro come pure note fruttate di pesca gialla e
frutti tropicali.
Fresco alla bocca, fruttato, agrumato (pompelmo rosa), minerale, dotato di
grande finezza ed eleganza, lunga la sua persistenza.
Alto Adige Pinot Grigio “Sanct Valentin” 1997
Nato nel 1986,è il capostipite della linea Sanct Valentin
(assieme a Chardonnay e Gewürztraminer), le uve provengono da alcuni vigneti situati ad
Appiano Monte vinificate ed affinate in barriques. I vigneti hanno un’età variabile dai quindici ai trent’anni, si trovano su
suoli ghiaiosi con buona componente calcarea ad un’altitudine tra i 420 ed i
600 metri, con esposizione sud-est, sud-ovest. La vinificazione e l’affinamento avviene tra barriques e tonneaux, il vino
subisce la fermentazione malolattica.
Color dorato luminoso, i vent’anni d’età si notano nel
bicchiere. Intenso al naso, con note terziarie, idrocarburiche, balsamiche, di legno
vanigliato. Dotato di buona struttura, fresco e decisamente sapido, frutto giallo ancora
ben presente, legno in evidenza con netti sentori tostati, lunga la
persistenza.
Alto Adige Pinot Nero “Sanct Valentin” 2007
Si tratta del vino rosso più importante della cantina,
prodotto per la prima volta nel 1995 con uve provenienti da vigneti situati in
Appiano e dintorni, ad altitudini tra i 400 ed i 550 metri con esposizioni sud,
sud-est, con resa di 45 ettolitri/ettaro, i suoli sono composti da depositi
morenici con ghiaia e buon apporto calcareo.
La fermentazione avviene in acciaio, mentre la malolattica e l’affinamento per
un anno in barriques, dopo l’assemblaggio il vino riposa in botti grandi per
sei mesi.
Profondo il colore, rubino intenso. Bel naso, intenso, balsamico, con sentori di spezie dolci, vaniglia, caffè. Dotato di buona struttura e bella vena acida, si percepiscono sentori di frutto
rosso speziato e note pepate, il legno è ancora in evidenza e dona al vino
aromi tostati-affumicati ed accenni di tizzone nel camino spento.
Passito “Comtess” Sanct Valentin 2007
90% Gewürztraminer, 5% Riesling e 5% Sauvignon. Questa la
composizione del vino, i cui vigneti sono situati appena sotto il Castello
Valentin, a 600 metri d’altitudine, con esposizione sud-est su suoli
ghiaiosi-calcarei, la resa è di 20 ettolitri/ettaro.
Le uve vengono raccolte a metà dicembre (durante la nostra visita del 10
novembre erano quindi ancora in pianta – vedi foto). Dopo l’appassimento
vengono vinificate e fermentate parte in acciaio e parte in barrique.
Color ambrato brillante. Intenso al naso, che si presentava con un’esplosione di canditi, albicocca e
pesca sciroppata. Strutturato, quasi grasso, morbido, mieloso, con bella vena acida che gli
donava freschezza, albicocca sciroppata in evidenza e note piccanti che
rimandavano allo zenzero.
Abbiamo lasciato per ultimo l’Appius, giunto con la 2013,
alla sua quarta annata di produzione. E’ il vino a lungo pensato da Hans Terzer e finalmente prodotto per la prima
volta nel 2010. Si tratta di un blend di chardonnay, pinot bianco, pinot grigio e sauvignon, le
percentuali delle quali variano di anno in anno e le cui uve provengono da
vigneti di 25-35 anni d’età situati in Appiano. Nell’annata 2013 la composizione è data da: chardonnay (55%), sauvignon (25%) ed
il rimanente diviso tra pinot grigio e pinot bianco.
La resa è stata di 35 ettolitri/ettaro,
la vendemmia è stata effettuata tra la seconda metà di settembre e la prima
d’ottobre, fermentazioni ed affinamenti
si sono svolti tra barriques e tonneaux, l’assemblaggio tra i diversi
vini e avvenuto dopo un anno e la massa è rimasta sui lieviti per tre anni in
contenitori d’acciaio. L’etichetta del vino varia ogni anno.
Interessante e piacevole il naso, intenso, vanigliato, con
un bel frutto (pesca gialla matura). Fresco al palato, leggermente vanigliato e con un accenno piccante che rimanda
allo zenzero, frutta tropicale in evidenza, accenni di canditi, bella la vena
acida e lunga la persistenza.
Le degustazioni dei vini della linea Sanct Valentin non si
sono limitate ai vini sopra descritti, ma hanno interessato tutta la
produzione, infatti, il giorno seguente, presso il Castello Valentin abbiamo
potuto assaggiare il frutto dell’ultima annata in commercio, dove nuovamente,
almeno secondo noi, il Sauvignon aveva una marcia in più rispetto a tutti gli
altri seppur molto buoni vini.
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