Poco tempo fa presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona si è svolta la 14ᵃ edizione della manifestazione enogastronomica “Soave Versus”, organizzata da Consorzio del Soave, Strada del Vino Soave e Associazione Soave Versus.
Per chi, come me, ama i grandi vini bianchi di Italia l'appuntamento era abbastanza imperdibile anche perchè, con circa 40 cantine selezionate ed oltre 200 vini in assaggio, l'evento rappresenta un'ottima occasione per fare il punto della situazione su in territorio ed una denominazione che, anno dopo anno, cresce in maniera esponenziale dal punto di vista qualitativo grazie anche alla presenza di tanti giovani vignaioli che portano avanti le loro tradizioni di famiglia.
Come pensavo, visto l'elevato livello medio dei vini, è stato veramente difficile stabilire un elenco dei migliori Soave presenti alla manifestazione per cui, quella di seguito, è una lista assolutamente parziale dei miei "coup de coeur" che ho dovuto selezionare, lottando contro me stesso, per ovvi motivi di spazio all'interno del blog.
Ca' Rugate - Soave Classico "Monte Alto" 2013: l'azienda della famiglia Tessari, il cui nome deriva dall‘omonima casa situata a nord di Brognoligo, dove si trovano gli storici vigneti, presentava sia il Soave Classico "Monte Fiorentine" 2014 che il neo tribicchierato "Monte Alto" 2013. La mia scelta è caduta su quest'ultimo vino che, nonostante una leggera surmaturazione della garganega, è risultato estremamente equilbrato e fresco nonostante l'annata abbastanza calda. Naso di frutta gialla matura e origano mentre al sorso è decisamente sapido e avvolgente. Finale lungo.
Coffele - Soave Classico "Alzari" 2013: l'azienda si trova a Castelcerino di Soave e si estende per circa 25 ettari. Chiara Coffele, simpatica e competente responsabile commerciale, mi fa degustate un po' tutta la produzione di Soave Classico tra cui spicca, a mio parere, l'"Alzari" ovvero una garganega in purezza che, nonostante un passaggio in botti di rovero da 1500 litri per 10/12 mesi, si configura come un prodotto abbastanza originale visto che alla "grassezza" del vino si contrappone un'anima minerale che rende la beve equilibrata e affatto stancante.
Corte Adami - Soave Classico "Vigna della Corte" 2013: dal 2004 la famiglia Adami, oltre a conferire l'uva, ha deciso di produrre il proprio vino "sfruttando" al meglio i 36 ettari di vigneto dai quali, oggi, viene vinificata solo una parte. La migliore. Anno dopo anno, a mio parere, questa azienda sta facendo sempre meglio e ne è un esempio questo "Vigna della Corte", storico Cru di Castelcerino, che accanto a note di fiori di acacia e fieno, ha nel sorso il suo punto di maggiore forza grazie ad una viva freschezza corroborata da viva mineralità.
I Stefanini - Soave Classico "Monte de Toni" 2014: ci troviamo nell'areale di Monteforte d’Alpone dove la famiglia Tessari, già dal 1800, cura con amore circa 20 ettari di vigneto. L'azienda si contraddistingue per la sua gamma di vini di assoluta qualità e dal formidabile rapporto q/p. La scelta di inserire il "Monte de Toni" anzichè il "Monte di Fice" è stata assoltamente difficile in quanto trattasi di due tra i migliori Cru della denominazione. Il Soave Classico in oggetto l'ho apprezzato per il sua armonia nella componente fruttata e floreale e per l'assoluta coerenza al gusto che viene esaltata da una persistente eco agrumata.
Corte Mainente - Soave Classico "Tovo al Pigno" 2014: l'azienda, che gestisce appena 2 ettari di garganega del territorio del Soave Classico, ha nel "Tovo al Pigno", Cru di un ettaro piantato sui terreni basaltici localizzati sotto il vulcano Foscarino, una perla di rara eleganza e territorialità. Nonostante l'uva sia vendemmiata tardivamente, il vino si presenta molto crudo nella sua mineralità che viene accompagnata solo parzialmente dagli altri sentori di mughetto e agrumi. Verace e sapido al sorso che chiude ben bilanciato nella componente fruttata.
Casarotto - Soave Classico Vigne di Fittà 2014: l’azienda famigliare ha la propria sede a Montecchia
di Crosara, alle pendici settentrionali della zona collinare
del Soave Classico dove gestiscono circa 5 ettari di vigneto diviso tra garganega e trebbiano di Soave. Il Vigne di Fittà, il oro unico Soave Classico, probabilmente è il meno complesso dei vini finora recensiti ma mi ha entusiasmato per il suo essere diretto e assolutamente gastronomico. Il prezzo, siamo sulle 5 euro a bottiglia, è di quelli che fanno lacrimare dalla gioia.
Fornaro - Soave Classico 2013: di Damiano Fornaro e della sua bella azienda parlerò in un articolo a parte. Ma, intanto, vi anticipo che il suo "base" 2013 è assolutamente gagliardo e, all'olfattiva, assume fragranze che vanno dalla pesca agli agrumi fino ad arrivare al mughetto, al biancospino e alla mandorla. Sorso di impatto ma assolutamente agile e con un finale, lunghissimo, che rimanda alle sensazioni odorose. Le vigne sono sopra quelle di un certo Pieropan e questo vi dovrebbe dire qualcosa in termini di qualità della materia prima.....
Le Battistelle - Soave Classico "Roccolo del Durlo" 2013: questa piccola realtà gestita da Gelmino e Cristina Dal Bosco è nata nel 2002 dopo che la famiglia decise di iniziare a vinificare in proprio le uve che prima venivano conferite ad una locale cantina sociale. La superficie vitata è di 6 ettari suddivisi in tanti vigneti di piccole estensioni tutti situati sui colli di Brognoligo. Ed è proprio l’appezzamento più unito, il versante delle Battistelle, collocato nella zona del Monte Castellaro a dare anche il nome alla cantina. Tra questi pendii di basalti vulcanici nasce il "Roccolo del Durlo" la cui anima nera e graffiante fa da sfondo ad un contesto assolutamente minerale dove le durezze la fanno da padrone. Grande personalità.
Montetondo - Soave Classico Superiore "Foscarin Slavinus" 2013: l'azienda di proprietà della famiglia Magnabosco è da molto tempo ai vertici qualitativi della denominazione dove, a mio parere, svetta questo Cru storico che nasce sui ripidi pendii vulcanici del Monte Foscarino. Parte delle uve vengono lasciate in vigna circa 30 giorni in più, in modo da aver una surmaturazione delle uve. Il mosto viene fermentare in botte grande e il vino, poi,i resta per un altro mese in legno, e poi travasato in acciaio per almeno 10-12 mesi. Dopo l’imbottigliamento il “Foscarin Slavinus” resta in affinamento per almeno 6 mesi prima di essere immesso al consumo. Naso ricco, complesso, dove la nespola, gli agrumi, la frutta tropicale e la cenere la fanno da padrone. Bocca didascalica giocata tra acidità e dura mineralità che si contrappongono alla carica glicerica. Persistente e lungo il finale.
T.E.S.S.A.R.I. - Soave
Classico "Bine Longhe di
Costalta" 2012: la famiglia Tessari, cognome che come avete capito è molto
usuale in zona, è alla terza generazione di vignaioli e oggi Antonio, Germano e
Cornelia conducono la azienda di famiglia in maniera molto dinamica ed attenta grazie alla passione che proviene loro dai loro genitori che per primi hanno vinificato il Recioto. Dal Cru di Costalta nasce Le Bine Longhe il cui nome deriva dai filari che hanno una lunghezza di circa 300 metri. Il vino, proveniente da garganega leggermente surmatura, offre note di cedro, bergamotto, mughetto e slanci minerali. Bocca interessantissima dove freschezza agrumata, sapidità minerale e una ponderata dose alcolica tengono in piedi una struttura dai delicati equilibri.
Questa, come ho detto precedentemente, è solo una piccola selezione del meglio del meglio degustato durante Soave Versus 2015 che, tra le tante, figura come una delle migliori manifestazioni italiane sul vino grazie anche alla presenza di AIS Verona che ha creato per tutti gli appassionati dei percorsi di degustazione molto interessanti grazie alla presenza di "personal sommelier".
Ringrazio tutto il Consorzio di Tutela del Soave, nelle figure di Aldo Lorenzoni (direttore) e Giovanni Ponchia (tecnico) per il loro invito e la collaborazione.
Alla prossima!